Differenti pesi e misure, non credo sia argomento semplice da trattare ma lasciatemi esprimere un'opinione come capo dipartimento software (anche se in una realtá moooolto piú contenuta).
Premetto che non sono un fan del full remote, ma l'ibrido é una soluzione accettabile e a volte utile se é richiesta concentrazione. Per chi programma, o fa lavoro di team, soprattutto su progetti complessi non é bene andare in ufficio, é necessario. C'é poco da fare, Teams o qualsiasi strumento di comunicazione remota non puó sostituire la comunicazione verbale, e diciamocela tutta, sappiamo benissimo che lavoro da remoto = mi autorganizzo = faccio anche un po' quel cazzo che mi pare. Altrimenti vedrei piú telecamere accese e sentirei meno rumori di sottofondo tipo automobili, uccellini, e schiamazzi vari.
Altro problema, chi si abitua a questo tipo di modalitá tende a rifiutare tutte le richieste che vede fuori dal suo "scopo" anche se previsto dal contratto. Se chiedo di andare in cantiere perché c'é da mettere le mani su server e apparati software, la risposta piú comune é "col cazzo", anche se il ruolo o il contratto prevedono esplicitamente trasferte e spostamenti in caso di necessitá.
La morale é che la qualitá dei prodotti software, giá bassa a causa dell'outsourcing che giá di fatto era full remote dall'India o dalla Slovacchia, sta ulteriormente degenerando e aziende ben piú grosse di Rockstar (un nome qualsiasi: IBM) si sono rotti la minchia e fanno un passo indietro.
Passo indietro peraltro basato su una cagata fatta dalle stesse aziende: laddove vedevano vantaggioso questo genere di contratti per tenere a freno i salari e ridurre il turnover, poi si sono accorti che all'atto pratico si allungavano i tempi di gestione dei ticket e risoluzione problemi, e il turnover addirittura aumentava. Sulla produttivitá poi si apre un altro capitolo; dopo un ingannevole balzo iniziale, la produttivitá di chi sta a casa tende a calare, non appena si capisce come aggirare i (giá pochi e ritenuti lesivi della libertá del lavoratore) controlli.
Ora, non voglio entrare nel merito dei contratti di Rockstar, ma se chiedono il lavoro in presenza per chiudere, direi che ci sta e come gestire la cosa (benefit? aumento salariale?) sono discorsi da tavolo sindacale, il resto e' giornalettismo che non biasimo ma che lascia il tempo che trova. Se al posto di Rockstar ci fosse l'azienda per cui lavoriamo noi, guardiamo a quanti compromessi abbiamo accettato e compreso per portare avanti l'azienda e con lei la nostra famiglia... Se va in cassa integrazione l'aziendina XY non gliene frega niente a nessuno, arriva Rockstar e tutti a indignarsi manco perché li licenziavano, gli chiedevano di andare in ufficio (!). A questo punto R* potrebbe anche pensare di mandarli affanculo e spostare il Dev team in Bangladesh, se giá non lo sta pianificando...