Conclusi:
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NEO: The World Ends with You (PC)-
Kena: Bridge of Spirits (PC)-
Genso Suikoden: Tsumugareshi Hyakunen no Toki (PSP) [T]-
Baten Kaitos II: Origins (GameCube)-
Immortals Fenyx Rising (PC)-
Triangle Strategy (Switch) #GOTYs-
Tunic (PC)-
Tales of Destiny: Director’s Cut (PS2) [T]-
Card Shark (PC)-
Devil Children: Kuro no Sho (GBC) [T]-
Disgaea 6 Complete (PC)[T] = Con patch di traduzione amatoriale inglese
Sto giocando:
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Monster Hunter Stories (3DS)Aspettando:
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Soul Hackers 2 (PC) -
Digimon Survive (PC)-
System Shock Remake (PC)-
Tales of Destiny 2 (PS2) [T]-
Front Mission 1st (Switch)-
Kurohyō: Ryū ga Gotoku Shinshō (PSP) [T]Backlog:
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World of Final Fantasy (PC)-
Persona 2: Batsu (PSP) [T]Opinione:
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NEO: The World Ends with You (PC)Un passo indietro in tutto e per tutto rispetto al precursore. Qui i combattimenti diventano sempre più caotici e si viene spinti al button mashing. Cercare di inventarsi un seguito, di una delle produzioni autoconclusive più originali e riuscite di Square Enix, a distanza di così tanti anni, non è stata una buona idea.
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Kena: Bridge of Spirits (PC)Qualche ora piacevole di action adventure, a patto di non alzare troppo la difficoltà, per non far pesare i limiti del sistema di combattimento.
A mio avviso ha il difetto di mal ricompensare l'esplorazione, attraverso varie tipologie di collectibles poco o per nulla funzionali. La narrazione non mi ha convinto.
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Genso Suikoden: Tsumugareshi Hyakunen no Toki (PSP) [T]L'ultimo spinoff prodotto della nota serie Suikoden, ora disponibile tramite traduzione amatoriale inglese, è un JRPG molto lento ad ingranare e a dimostrarsi quantomeno decente, per la sua piattaforma (PSP). Come Tierkreis (DS), condivide con la serie principale il concept delle 108 stelle e lo sviluppo di una base operativa, fatto attraverso l'ingresso di svariati personaggi, opzionali e non, ma non propone battaglie campali ed uno contro uno con il meccanismo tipico.
Complessivamente questo per PSP è un gioco inferiore anche al suo predecessore per DS, quindi non lo consiglierei.
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Baten Kaitos II: Origins (GameCube)Per essere un'operazione di riciclo strutturale con intenti narrativi da prequel, il battle system segue regole piuttosto diverse dal predecessore, risultando più interessante e soprattutto competitivo. Sul lungo termine risulta anche narrato meglio. Buono il doppiaggio anglosassone, dopo i disastri nella localizzazione del capostipite.
Gli elementi narrativi legati alla collocazione temporale sono forse i meno azzeccati della vicenda.
Strutturalmente è un po' vecchio, l'avanzamento è piuttosto macchinoso.
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Immortals Fenyx Rising (PC)Il rinvio di Breath of the Wild 2 mi ha fatto venire voglia di provare a recuperare questa sorta di ben meno impegnativo e strutturato clone made by Ubisoft. Non l'ho approfondito molto, non era mia intenzione, ne credo che valga la pena dedicargli qualche decina di ore di troppo, però l'ho trovato un gioco simpatico, semplicistico (altrimenti non sarebbe Ubisoft) ma con un bilanciamento decente fra combattimenti e puzzle. La reinterpretazione "eccentrica" dei miti greci è forse l'aspetto più riuscito

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Triangle Strategy (Switch) #GOTYs *thread*Lo si può considerare un degno incrocio fra Tactics Ogre e Vandal Hearts, tenendo conto che per differenziazione delle mappe e sviluppo ludico dei personaggi è più vicino al secondo, mentre il battle system e l'impianto narrativo è più da Ogre.
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Tunic (PC)Per essere un action adventure isometrico, sono presenti più elementi criptici del dovuto, che alla fine sconfinano pure nell'ambito dell'enigmistica cartacea. Le meccaniche impiegano un po' troppo ad ingranare. Il bilanciamento regge... fino al boss finale (non compreso).
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Tales of Destiny: Director’s Cut (PS2) [T]Tales of Destiny (PSX) non è esattamente uno dei capitoli più rilevanti della serie, tant'è che non rappresenta un passaggio evolutivo ed alcuni elementi propri sono rimasti esclusivi, anche perché dimostratosi poco funzionali. Tolte le skit in fase di localizzazione, anche il cast ne ha risentito.
Questo remake PS2, oggi patchabile con una traduzione amatoriale, è più dignitoso e rilevante, essendo stato il primo Tales of ad introdurre meccaniche di superamento delle logiche ad MP.
L'ho voluto giocare in vista dell'ipotetica uscita entro l'anno di una patch per il sequel, mai pubblicato in occidente (contrariamente ad Eternia, che in USA fu rebrandizzato Destiny II, a scopo commerciale).
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Voice of Cards: The Isle Dragon Roars (PC)Una dozzina di ore di RPG, narrato esclusivamente da un dungeon master e visualizzato utilizzando delle carte, ma dal gameplay basico, lento e per nulla competitivo, con altre componenti da GDR cartaceo, tipo i dadi, ma niente di associato a giochi di carte, collezionabili e non, ad eccezione di un singolo minigame.
La mano di Taro si riconosce, sul lungo termine, ma la narrazione ingrana solo nelle fasi conclusive.
Sperimentale ma dalla realizzazione non all'altezza del concept.
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Card Shark (PC)Un curioso insieme di minigame basati sull'esecuzione di trick con le carte, utilizzati al fine di barare, con un buon traino narrativo a fare da sfondo. Non è un gioco di carte, lo scopo è fare da spalla ad un baro.
L'ho trovato affascinante per tema, stile e contesto narrativo, ed al contempo un po' pesante e frustrante sul piano strutturale e ludico, richiedendo di padroneggiare completamente le meccaniche, allenandosi prima di metterle in pratica, a prescindere dalla difficoltà selezionata. Ciò è in compenso coerente con il tema.
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Devil Children: Kuro no Sho (GBC) [T]Uno spinoff piuttosto semplificato di Shin Megami Tensei, un potenziale punto di ingresso per un target di età inferiore. Non si tratta comunque di un Pokéclone.
L'ho trovato più interessante rispetto ai DemiKids GBA, in quanto ad idea narrativa e dungeon design, pur condividendo con essi buona parte dei limiti ludici.
La patch di traduzione attualmente disponibile non gli rende merito, serve appoggiarsi ad
una traduzione testuale.
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Disgaea 6 Complete (PC)Nonostante il buon porting non soffra delle problematiche tecniche dell'edizione Switch, il gioco in sé rappresenta comunque un marcato passo indietro per la serie, con tanti elementi tagliati, senza il dono della sintesi. Non sono riusciti a trovare un bilanciamento migliore del solito e la narrazione, anche giudicandola tenendo conto dello stile nonsense della serie, non brilla e fatica ad intrattenere.