Mi permetto una bonaria insinuazione: leggendo la tua classifica e i premi da te assegnati registro la volontà "sopita" di assegnare a GOWR il GOTY a causa del peso specifico di diversi aspetti. Mi rendo conto che ER rappresenti per te una grande avventura per tanti motivi ma scorgo un debole per le vicende di Kratos. Magari hai deciso di seguire il cuore. O forse è il contrario.
Ah ah, insinuazione accoltissima oltre che fondata (la scelta non è stata semplice, un pò sofferta a dirla tutta), ad averne di tempo ci sarebbe da fare confronti e discussioni per ore molto specifiche ma il tempo è tiranno, letteralmente, quindi la faccio brevissima (posto che volendo, che sia nel suo topic o altrove son sempre aperto al confronto che anzi sarebbe il sale della discussione)
Stringendo stringendo la questione in un ipotetico ER vs Gow (falsato in partenza visto che ci sarebbe Sifu
che è superiore come videogioco puro ma, personalissimamente, non raffrontabile sul piano dei contenuti da un punto di vista quantitativo, fermo restando che Sifu ha la mia massima stima e occhi libidinosi puntati ai futuri titoli di Sloclap) è che ritengo Gow un videogioco migliore (non del tutto nella filosofia ma qualitativamente e nei fondamentali ludici) mentre Elden Ring un'esperienza migliore (con una filosofia che preferisco da un punto di vista della libertà di autogestione lasciata al giocatore).
Videogioco migliore, again, dovrebbe chiudere la partita, eppure i videogiochi sono anche esperienze, e per me l'accezione di esperienza sta proprio nell'evento da vivere con passione e fervore in quanto si tratta di un determinato momento/periodo di tempo che resta indelebile nell'appassionato.
In quel senso non posso mentire a me stesso e a voi, ER è stato il titolo che ha catalizzato maggiormente la mia voglia di videogiocare, che mi faceva pensare e ripensare al suo mondo di gioco anche a fine sessione, che mi ha risucchiato l'anima e il corpo, che ha definito un preciso frangente videoludico personalissimo da ricordare. In quel senso per me assurge a personale gioco dell'anno nonostante una lista lunga di problemi, imperfezioni e difetti, storture non risolte da decine di anni da parte di From e ovviamente un passo indietro sul combat da Sekiro (però prevedibile prima della release, da quando si era capito che sarebbe stato Dark Souls goes Open World, e quindi da me già introiettato)
Imperfetto ma per me di incalcolabile fascino (ma magari dico così semplicemente perché non mi sono ancora stancato dei Souls, ma ti cito la cutscene 'di intermezzo' di Godrik come esempio di roba che con me risuona in maniera molto forte per fascinazione estetica, mentre sulla formula di gioco s'è già detto)
D'altro canto se ER è forse fra i titoli più rompibili che abbia mai giocato (che non è solamente un difetto, in un Rpg un sistema rompibile può anche esser fonte di soddisfazioni e stimolo una volta compreso il meccanismo) ha una filosofia che amo perché che lascia sempre spazio al giocatore, senza imbrigliarlo mai in fasi narrative che in quel momento non vuole e permettendo discrezionalità nell'affrontare le sfide, tanta personalizzazione della lotta e libertà di gestirsi la partita secondo i propri tempi e ritmi. Al bando imposizioni così come segnalini preimpostati, sebbene il gioco tradisca una modularità riscontrabile in tanti altri OW ben più criticati.
Gow di converso è un gioco di qualità superiore (e ovviamente superiore in 'quasi' tutto al predecessore perché ne rappresenta una maturazione su tutti i fronti, dal lato tecnico alla varietà dei Boss all'espansione del combat) ma imbriglia il giocatore (le fasi 'alternative' e più fortemente narrative hanno forti problemi di ritmo e non possono essere evitate o skippate), dell'accessibilità e di Atreus che tiene per mano il giocatore anche si è già detto (accesibilità più marcata nella main e fortunatamente meno invasiva nei contenuti opzionali), in generale il proseguire per una strada che apprezzo e stimo per sforzo produttivo ed equilibrio fra parti ma che non è il mio ideale di struttura videoludica in ottica rigiocabilità.
E poi ho dovuto far 'pesare' alcune cadute nella sceneggiatura nella parte finalissima del gioco, soprattutto in relazione ad un paio di personaggi che ho citato nel topic ufficiale (e non che questo invalidi una narrazione brillante e sostanziale, ma se Sony in questo momento storico mi punta così tanto su narrativa e 'storia' è giusto dare un peso anche a quell'aspetto, fermo restando che per me parte ludica >>> resto, a parte casi particolari ed eccezioni quali titoli unicamente artistici/narrativi in cui insomma c'è altro da valutare)
Ma si, come hai giustamente notato, l'affezione a Kratos come personaggio e al brand in generale è... ben radicata (come dico scherzosamente, questa saga è il vero motivo di cuore che mi fa rimanere un pò sonaro. Ma solo un pò eh
che preferisco la libertà di scelta e l'esser affrancato da stendardi e bandiere) e visto il tenore qualitativo della produzione l'ho premiato nella maggior parte delle altre categorie, almeno limitatamente a quel che ho giocato nel 2022
Questa è la versione 'long story short'. Poi, con una manciata di anni di tempo a disposizione
si potrebbe discutere andando più nel dettaglio seriamente
E' un gioco ECCEZIONALE per certi versi, mai vista una città così in altri videogiochi. Ne conservo un ricordo assai positivo, al di là dei problemi.
È un titolo che per me fa scelte un pò discutibili sul versante ritmo delle quest (un pò accadeva anche in TW3 se ricordi ma in CP io ricordo intere sessioni di gioco senza veramente 'giocare' ma solo sfogliando linee di dialoghi opportunamente da selezionare, con un gameplay radissimo e anche buono/ottimo come impostazione sparacchina ma con limiti di IA avversaria e uno stealth molto discutibile) e nel ruolismo nudo e crudo ma mai come in questo caso il fare 'inquisitorio' da giocatore appassionato e ipercritico si ferma con ammirazione di fronte alla magneficenza del mondo di gioco e, a livello proprio istintivo, della sensazione di esser lì,in quei veicoli e con quella musica.
Ti fa vivere quella città (l'aver puntato così tanto su queste architetture di stampo orientaleggiante fra Japan Town, torre Arasaka e similari con me poi ha stravinto soggettivamente) come raramente mi è capitato, anche solo turisticamente ha un valore immenso questo gioco, pur nei suoi limiti e qualche occasione mancata.