Finito, esperienza meravigliosa, seppur non indolore.
Arrivato alla fine, ricordo perché non avessi considerato i seguiti. È un gioco parecchio impegnativo, intenso. Non tanto a livello di difficoltà in senso stretto, si muore poche volte, ma per l'attenzione richiesta su più livelli. Innanzitutto l'esplorazione: a differenza di altri Metroidvania, soprattutto nella prima metà l'associazione tra i nuovi poteri e il dove usarli non è immediata, ci sono diverse false piste o più zone in cui quel potere può tornare utile, quindi è facile girare a vuoto. A livello micro, poi, ogni stanza è di fatto un micromondo con i suoi segreti, che spesso trovi alla millesima volta che la attraversi.
Anche come comandi non è semplice. La quantità di poteri, visori, spari è soverchiante e gestirli tutti con lucidità quando si è in pericolo richiede una certa pratica.
L'impegno profuso però è ripagato, eccome. È un peccato che non facciano quasi più avventure 3D con questa struttura chiusa, preferendo gli open world. Mi è venuto in mente, giocando, l'esempio di Batman Arkham Asylum. Si tratta di giochi compatti e chiusi a livello di level design, ma che riescono benissimo a trasmettere il senso di scoperta, di progressiva crescita del personaggio e di padronanza tanto dei propri mezzi e che dell'ambiente circostante. Ti mostrano un mondo all'inizio intricato, poco comprensibile e ostile, insegnandoti a conoscerlo e dominarlo. Il tutto tramite il game design invece che la forza bruta di mappe enormi o statistiche che aumentano.
Spero che il quarto resti un gioco del genere. E sono curioso di vedere come aggiorneranno i combattimenti al dual stick, dato che qui, per forza di cose, è tutto molto girotondino.