Il set dell'ammore di Kevin Saunderson mi ha ricordato come House e Techno siano anche e soprattutto generi che vivono di singoli brani che sbucano fuori all'improvviso dal nulla, i cui autori sono avvolti nel più assoluto mistero, e che sbancano tutto per potenza, evocatività, intensità emotiva, significatività.
Una volta si trattava di 12" spesso white label (cioè senza indicazioni, autoprodotti, distribuiti in maniera sotterranea ed indipendente), oggi la stessa cosa la si fa coi file.
Succede che nel 2005 esce un white label di questi che lasciano il segno.
Sopra c'è una cover del capolavoro di Billie Ray Martin del 1995, Your Loving Arms, il cui decennale è celebrato con una sua versione assolutamente mostruosa, che getta una delle canzoni più belle mai uscite dal mondo Dance in un pozzo nero di echi, riverberi, compressioni, filtri, dinamiche da club so '00s ma figlie della stagione Progressive inglese di fine '90, con un'interpretazione clamorosa di Karen Overton, capace di trasfigurare il dramma d'amore dell'originale in un disperato erotico stomp carico di lascivia e sensualità di quelli da tramandare ai posteri.
Nulla si sa a proposito di chi sia il produttore, molto poco si sa di Karen Overton. Spulciare la rete seguendo le tracce lasciate da discogs come pollicino fa con le briciole di pane ci porta a scoprire un passato da corista nei Texas e poco altro. Una desueta pagina MySpace a lei associata risulta oramai vuota.
Ma le basta quest'unico colpo da maestro per entrare nella storia, magari dalla porta di servizio come del resto piace a noi.
Qui il pezzo, una bomba vera:
https://www.youtube.com/watch?v=bNbWUDeATNIQui la pagina discogs sul disco, con le uniche foto della Overton reperibili in rete (spoiler: è da innamoramento istantaneo):
https://www.discogs.com/artist/404106-Karen-Overton