Eh, infatti è una traccia epocale per vari motivi.
In primis perché è di Photek, al secolo Rupert Parkes, uno dei più importanti produttori Drum'n Bass inglesi di sempre che, nel 2000, spiazzò tutti con un disco come Solaris che conteneva due storiche tracce House: Glamourama e Mine to Give (cantata da Robert Owens). Parecchi non gliela hanno perdonata

Poi perché da una dimensione psicoanalitica terrificante alla stessa musica House: su una base che è robotica, durissima e oscura in perfetto stile Ghetto, lui va a mettere quel recitativo in italiano (narra la legenda che sia una ragazza brasiliana che parla) dove, con gelido distacco, viene raccontata una storia di totale anaffettività, di completa anestetizzazione dei sensi, di glaciale freddezza, di controllo completo, cioè tutto il contrario dell'House che è abbandono dionisiaco, a volte tragico ma sempre in bilico fra farsa e tragedia.
E mentre quella cassa pompa, quel Jack avanza inarrestabile, sentire quei "tremavo..." "sudavo", "sono bella, ma non tanto interessante" è uno dei corti circuiti totali del genere.
Agevoliamo il testo:
Non ho bisogno di parole
Non abbiamo mai avuto tanto da dirci
Non potevo più affascinarti
Dicono che sono bella
Ma non tanto interessante
Ho bisogno di armonia
Desidero armonia
Si tratta di te e di me
Solo questo è importante
Ogni giorno quando mi sveglio
Sento freddo
L'amore
E' una delusione grandiosa
Odio l'innocenza con cui ho vissuto
Mi metto sul letto
In cerca di restituire
Ai miei sensi
Il piacere che è stato proibito
Sudavo
Tremavo
L'amore
E' una delusione grandiosa
Mi metto sul letto
Il piacere che è stato proibito
Non sapevo più
Se provavo piacere
O disgusto
Sudavo
Tremavo
L'amore
E' una delusione grandiosa
Odio l'innocenza con cui ho vissuto
Mi metto sul letto
In cerca di restituire
Ai miei sensi
Il piacere che è stato proibito
Non sapevo più
Se provavo piacere
O disgusto
Sudavo
Tremavo
Si tratta di te e di me
Solo questo è importante
Ogni giorno quando mi sveglio
Sento freddo