Autore Topic: Nullaware  (Letto 7166 volte)

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Offline keigo

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Nullaware
« Risposta #15 il: 17 Giu 2003, 03:35 »
...God is in the TV...
chi semina vento raccoglie sfaccimma
ma chi me lo fa fare?!? il petrolio è una figata.

AndreaDF

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Nullaware
« Risposta #16 il: 17 Giu 2003, 07:07 »
Citazione da: "46and2"
Il dramma vero non è che la guerra sembri un videogioco...I videogiochi di guerra tendono ad imitarla,quindi è abbastanza normale che in uno schermo le due cose si assomiglino.
Il dramma è che la tv non distingue tra guerra e videogioco...Nei videogiochi non muore nessuno,se la guerra vera è come un videogioco allora non muore nessuno neanche lì...Diamo la chiave di lettura del videogioco per un sano bombardamento e saremo tutti d'accordo che in fondo bombardare non è un male.


Daccordissimo, tanto che conflict desert storm, nell'Ottobre 2002, aveva preso un sette. Centri il punto, in senso critico a mio giudizio, su cosa è videogioco, ma siamo sicuri che sia comprensibile a certuni? Domanda: se esiste la TV politicamente corretta, secondo voi esiste il videogioco politicamente corretto?

Offline A.A.

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Nullaware
« Risposta #17 il: 17 Giu 2003, 11:24 »
Citazione da: "keigo"
...God is in the TV...


....only if you shut down your mind ;-)
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AndreaDF

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Nullaware
« Risposta #18 il: 17 Giu 2003, 12:08 »
Citazione da: "ferruccio"
E' un po' come quando si dice di un film o di un libro, con aria sprezzante, "è un fumettone"; anche se il fumetto, come medium, ha prodotto delle opere di altissimo livello.
Adesso sembra di moda commentare: "sembra un videogioco!", come pretesto per sparare le solite quattro banalità della società moderna che non permette di distinguere reale e "virtuale" e bla bla bla.


Su questo punto del "sembra un videogioco" affiancando eccezioni negative, mi sembra che tutto sommato sia la norma, si è fatto lo stesso come dici tu con i fumetti, con la musica Rock, e via dicendo, quello che mi chiedo è come "In" un mezzo che non è certo l'esempio "dell'Autocritica" come la televisione, ci siano personaggi che non hanno niente a che vedere con questo mondo, che esprimono concetti che loro stessi non comprendono (Corrado Tedeschi per la precisione). Il sembra il videogioco, è un facile eufemismo per dire, io non ho o voi non avete il senso della realtà. Ma perché non fanno una intervista a Hideo Kojima, o qualcun altro, magari gli stessi Pivotal, per parlare di questo argomento? Magari dieci minuti, su un tema che tutto sommato "Meriterebbe" un indirizzo migliore (punto)

Offline Sister Charity

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Nullaware
« Risposta #19 il: 27 Giu 2003, 16:46 »
Citazione da: "teokrazia"
Io volevo solo segnalare un altro triste episodio di Tv sul videogioco:
circa 2 settimane fa su Rai2 fecero un servizio su un LAN Party organizzato a Milano [tra l'altro fecero anche un'intervista a Rosita Celentano e al suo compagno che erano lì presenti in quanto [a detta loro] grossi consumatori di videogiochi e tecnologia in generale].
Beh veniamo al punto: nel servizio apparivano anche interviste ai ragazzini [una bellissima intervistava un ragazzino palesemente "piccolo" alle prese con un FPS: l'alone applicato per nascondere il suo volto e le domande intelligentissime tipo "Ma provi gusto nell'uccidere" et cose simili facevano di tutto per tenere vivo il cliché della videoviolenza e della corruzione minorile che vanno a braccetto].
Sapete qual'é il bello? Era li presente un mio amico il quale chiese di essere intervistato, sapete cosa gli risposero? "No tu sei troppo spigliato". Alias: non sei uno sfigato, non hai turbe psichiche o frustrazioni da sfogare nel viggì et bla bla bla...Leggi: sporcheresti bellamente la realtà che vogliamo dipingere e che ci interessa rappresentare...Ovviamente una realtà "televisamente" deformata.
...E RICORDATEVI CHE LA TELEVISIONE NON E' LA VERITA'...


Terribile, speravo di non trovare seguiti a ciò che è capitato anche a me. Mi spiego: io vivo nel vicentino e qualche anno fa Pinocchio, la trasmissione di Lerner (anyone remember??) decise di fare una puntata sulla realtà lavorativa veneta. Scopo palese del tutto: evidenziare una realtà dove il giovane ragazzo veneto, invece di studiare e palesare un interesse massimo verso i grossi interrogativi della vita va a lavorare per guadagnarsi la pagnotta e comprarsi il motorino o la golf (dove stia il male in questo devo ancora capirlo comunque vabbè).
Ospiti della serata: alcuni ragazzi veneti (ovviamente tutti lavoratori, sapete com'è, da noi nessuno studia) e un liceo classico di Roma (forse ci sono anche qui, non sono sicuro però eh, i licei intendo, i romani sono per definizione ovunque).
Interviste ridicole con ragazzi romani che si domandavano indignati come si fa ad andare a lavorare in così precoce età (attorno ai 15 anni) versus ragazzi veneti che, ahime, facevano fatica a capire le varie massime latine citate dai liceali.
La puntata è scivolata tranquilla sui binari suddetti finchè è arrivato il momento dell'intervista ad alcuni giovani operai di un'azienda del vicentino stranamente mutilata. Motivo della mutilazione (la prendo larga): Sfortuna volle che una mia vicina di casa sia impiegata come operaia in tale ditta e il suo resoconto è il seguente (vi risparmio il dialetto nostrano): sai, sono venuti quelli della televisione per un'intervista e ci hanno chiesto se potevamo dire che eravamo stanchi, non contenti e che si lavorava troppo. Io non ho capito perchè avrei dovuto dire queste cose anche perchè dove lavoro mi trovo veramente bene e il padrone (qui lo chiamano ancora così) è buono e paga bene; inoltre ci hanno chiesto se potevamo apparire stanchi e delusi. Allora noi siamo andati dal padrone a riferire e lui gli ha cacciati a calci (in culo Ndr.).

Ma vi rendete conto. Ma porca puttana ma si può????
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El cumenda

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Nullaware
« Risposta #20 il: 27 Giu 2003, 16:48 »
Citazione da: "keigo"
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Offline teokrazia

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Nullaware
« Risposta #21 il: 27 Giu 2003, 17:26 »
Citazione da: "keigo"
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Offline melaQuit

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Nullaware
« Risposta #22 il: 08 Lug 2003, 12:37 »
Mi spiace che il topic sia andato a morire...

Non colpevolizzate l'informazione.
L'informazione ci aiuta a semplificare la vita!

Cosa pretendete?
Pretendete forse che la casalinga ed il pensionato che guardano 'verissimo' siano costretti a porsi domande sull'esistenza e sul loro ruolo all'interno di essa?
Volete che magari si guardino dentro e pensino che forse sarebbe meglio utilizzare la materia grigia e esprimere opinioni personali basate sui fatti oggettivi?

naaa...

Suvvia, è molto più semplice fornire loro pareri ed opinioni già belle che fatte!
Anche se questo significa 'sfrondare' la realtà di tutti gli aspetti che possono essere passibili di libera interpretazione.

E allora:
- selle centinaia di incidenti stradali che insanguinano ogni weekend, sarà opportuno approfondire solo quelli con protagonisti giovani che escono dalle discoteche, meglio se su macchine di grossa cilindrata e meglio ancora se con a bordo uno o più minorenni. indispensabile uno o più morti
- sulle migliaia di furti e rapine, priorità a quelle compiute da extracomunitari e da giovanissimi, con dovizia di testimonianze degli abitanti del quartiere esasperati dall'oppressione straniera
- sui videogiochi, priorità al rimbambito magari in tenera età da presentare come il modello della degenerazione provocata dalle partite a unreal tournament

Solo così casalinghe e pensionati potranno dormire tranquilli sapendo, finalmente, come stanno davvero le cose.  :wink:
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Offline teokrazia

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Nullaware
« Risposta #23 il: 08 Lug 2003, 12:40 »
Citazione da: "melaQuit"
Solo così casalinghe e pensionati potranno dormire tranquilli sapendo, finalmente, come stanno davvero le cose.  :wink:


Quoto.
Viviamo in un mondo perfetto! :D

AndreaDF

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Nullaware
« Risposta #24 il: 09 Lug 2003, 09:57 »
televisione = potere

Le categorie più esposte sono le persone di una certa età, e i bambini, le prime perché non hanno debiti filtri per riuscire a scindere l'esemplificazione frammentaria che viene fornita.
I bambini perché rischiano di essere educati dal tubo catodico più che da un'educazione basata sui principi che gli stessi genitori intendono trasmetterli.

Detto questo, sulla provocazione Nullaware approfitto per rilanciare, con una pietrata in faccia all'intero mondo televiso:

- Il loro political correct, si basa sulla rappresentazione semplificata di modelli reazionari e retorici. Per dirla in parole provere si possono scindere i contenuti in tronconi principali che hanno semplice valore retorico, cioè riempire il tempo.

- Essendo il videogico un parassita, io spero che infetti tramite segnale RGB le televisioni di milioni di utenti: sarebbe bello fare una statistica di quanto PS2 e accrocchi vari, rubano alla TV.

Software contro Nullaware, comunicazione interattiva, contro intrattenimento passivo.

In sintesi volevo arrivare a questo confronto e sulle tematiche che può sviluppare. Demonizzare il videogioco per la televisione è necessità, preparazione ad una guerra dell'audience che potrebbe esplodere da un momento all'altro. Quando tutti saranno in grado di adoperare uno zapping culturale, cosa che tra i 18 e 40 anni oggi è possibile, basta vedere i topic delle trasmissioni che piaccioni di più (un esempio il citato blu notte), lo zapping potra trasformarsi in interazione.

L'unica possibbilità di sopravvivenza saranno allora i canali monotematici e i mezzi figuri, alla corrado tedeschi e questa classe "Culturale" che passa attraverso il tubo catodico, come Emilio Fede,  non avranno più esistenza, ne spazio; vi siete mai chiesti come mai ora va tanto di moda il reality show?

.......

Offline melaQuit

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Nullaware
« Risposta #25 il: 09 Lug 2003, 10:47 »
Su una possibile guerra tra mercato videogiochistico e televisivo, non sarei così pronto a mettere una mano sul fuoco.

Sponsor, lobby e grosse major che tengono in vita la televisone al giorno d'oggi (giustificando con l'audience e con il conseguente ritorno pubblicitario gli investimenti fatti) fiuterebbero l'aria nel caso di una così 'seria' minaccia.
Come conseguenza verosimile, ci troveremmo con una decisa inversione di tendenza: ovvero la tv che supporta massicciamente i videogame e i videogame stessi infarciti di sponsor e magari di spot tra un livello e l'altro (brrrr.....)

per quanto riguarda i reality show, siamo daccordo sul fatto che l'audience ha avuto quello che voleva (ovvero qualcosa di nuovo rispetto ai vecchi gufi buoni a nulla del varietà italiano).

Ma siamo sicuri che il passo fatto possa definirsi 'progresso'?...
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AndreaDF

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Nullaware
« Risposta #26 il: 09 Lug 2003, 11:15 »
Il reality show ha due priorità-creare quello che in giappone sono definiti "Idol", cioè fuffa da svendita veloce, che si consuma presto.
Oltremodo sono anche loro oggeti virtuali interattivi, perché il ruolo che ricoprono è solo rappresentativo. Quindi la relazione potrebbe essere Creare una realtà virtuale totalmente passiva contro Creare una realtà virtuale interamente attiva
La fuffa tipo GF è l'humus su cui invece quelli che hanno radici possono nutrirsi di audience.

E' un meccanismo molto ben congegnato.

Il videogioco in TV non funziona per due ragioni:
- Di gente che ne capisce qualcosa, nell'ambiente c'è poco o niente. Fa già fatica la stampa specializzata figuriamoci la TV. A Neapolis hanno fatto vedere il gioco di one piece, con il titoto "Nuovi titoli per consolle". Potevano mettercene tre di "L". Siamo a questi livelli.
- L'interazione, potrebbe portare l'audience ferso i dati reali di ascolto, non dimentichiamoci che l'auditel si basa su un campione di mille persone. I dati sono molto relativi e come dici tu manipolabili facilmente da chi ha interesse commerciale.

Se la console, che come dicevo prima, può diventare un parassita, figuriamoci l'ipotesi che il parassita diventi un'autentica piattaforma multimediale, con capacità in grado di entrare in competizione con la TV.....

Mi ricordo episodi di pubblicità nei VG, gia dai tempi di PS, adesso ne siamo pieni: basta che ti guardi intorno in un giro di pista in GT3.

Passo____salut.

 
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Offline omotigre

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Nullaware
« Risposta #27 il: 09 Lug 2003, 11:40 »
Riporto due mie piccole esperienze di tv e verità, spero di non andare OT.

Anni fa fecero delle interviste nella mio liceo con un collegamento in diretta, inutile dire che chi sarebbe stato intervistato, tutte le domande e risposte erano state concordate (imposte) prima.

Ieri ho letto una notizia sconvolgente sul Televideo, che mi ha davvero fatto inorridire. Due zingare per scappare dall'arresto gettano un neonato di 3 mesi dalla macchina dei carabinieri...
Fortunatamente il fatto pare fosse leggermente diverso. Il bambino non è stato gettato dalla macchina, ma nella macchia...
Una piccola differenza...

Offline melaQuit

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Nullaware
« Risposta #28 il: 09 Lug 2003, 12:34 »
Citazione da: "Andrea D.F."
Il reality show ha due priorità-creare quello che in giappone sono definiti "Idol", cioè fuffa da svendita veloce, che si consuma presto.
Oltremodo sono anche loro oggeti virtuali interattivi, perché il ruolo che ricoprono è solo rappresentativo. Quindi la relazione potrebbe essere Creare una realtà virtuale totalmente passiva contro Creare una realtà virtuale interamente attiva
La fuffa tipo GF è l'humus su cui invece quelli che hanno radici possono nutrirsi di audience.

E' un meccanismo molto ben congegnato.

Il videogioco in TV non funziona per due ragioni:
- Di gente che ne capisce qualcosa, nell'ambiente c'è poco o niente. Fa già fatica la stampa specializzata figuriamoci la TV. A Neapolis hanno fatto vedere il gioco di one piece, con il titoto "Nuovi titoli per consolle". Potevano mettercene tre di "L". Siamo a questi livelli.
- L'interazione, potrebbe portare l'audience ferso i dati reali di ascolto, non dimentichiamoci che l'auditel si basa su un campione di mille persone. I dati sono molto relativi e come dici tu manipolabili facilmente da chi ha interesse commerciale.

Se la console, che come dicevo prima, può diventare un parassita, figuriamoci l'ipotesi che il parassita diventi un'autentica piattaforma multimediale, con capacità in grado di entrare in competizione con la TV.....

Mi ricordo episodi di pubblicità nei VG, gia dai tempi di PS, adesso ne siamo pieni: basta che ti guardi intorno in un giro di pista in GT3.

Passo____salut.

 
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Il videogioco in tv non funziona perchè non è ancora interesse del mercato televisivo farlo funzionare.
Il target televisivo è per la stragrande maggioranza basato sulle fasce dei giovanissimi e degli over 35.
I parametri sono vecchi come le sceneggiature delle fiction, ma le cose dovranno cambiare se la televisone privata ambisce alla sopravvivenza nel lungo periodo.
Allora vedrete la rapidità con la quale sbucheranno anche in televisione gli espertoni di videogiochi..

Pubblicità nei videogame ce n'è a bizzeffe, ma un conto è il cartellone pubblicitario lungo le piste di GT (il quale, se approfondiamo il discorso, è TUTTO un enorme spot delle case automobilistiche), altro conto sarebbe giocare a Quake o a Half Life in livelli costellati da stricioni pubblicitari ed insegne luminose, oppure a platform che nelle schermate di transizione tra un livello e l'altro ti invitano a bere coca cola.
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Offline teokrazia

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« Risposta #29 il: 09 Lug 2003, 12:35 »
Citazione da: "Andrea D.F."
televisione = potere...bla bla bla


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