Premetto che per i miei gusti / tipo di giocatore che sono (o forse meglio, "che sono diventato"...) l'apice creativo di Nintendo sta nella generazione Wii (e DS). Li metto assieme e ritengo sia corretto farlo nell'ambito della discussione perchè seppur con notevoli differenze nel budget (e tipologia) medio, Switch rappresenta l'odierna fusione di quelle due linee prodotto, pertanto imbastire un confronto del genere penso sia sensato.
Beh, su Wii abbiamo speso fiumi di parole, soprattutto in merito al rapporto tra qualità software (altissima, credo sia tra le console N con maggiore qualità) e la peculiare interfaccia di controllo e movimento che, come sai, non mi ha visto entusiasta. Ma non a causa dello svilimento del vg a favore di nonna Teresa di Pordenone, anni 72 che grazie a Wii s'è avvicinata ai videogiochi, di quello a me frega zero. Mi riferisco alla questione prestazionale e alla bontà del tutto che, nel mio caso, ha inficiato utilizzo e piacere. Ma siamo nel campo del soggettivo. Così come DS, console stupefacente per qualità e quantità che io ho sempre provato a recuperare per vie traverse visto che odio le console portatili, anche se di fatto non mi sono mai fatto mancare nulla. Ma, anche qui, visione personale di qualcosa di cui conveniamo sulla qualità oggettiva
Il mio pensiero malizioso è sempre stato quello di considerare il nintendaro medio come assolutamente disinteressato alla tecnica DA WII IN POI, visto che prima, con il benestare concessivo del gaming PC ha sempre dettato legge PROPRIO GRAZIE ALLA SUA SUPERIORITA' TECNICA (metto in maiuscolo in modo da impressionarti
scherzo ovviamente
) che poi le ha permesso di creare capolavori immortali. Ne hanno anche Wii-WiiU e Switch? Certo ma personalmente ne ho una considerazione di questo stato di cose quasi ed esclusivamente dal punto di vista del gameplay e dell'offerta ludica (intendiamoci, sempre le cose più importati eh, quindi missione compiuta in questo senso e hai ragione...) ma sono anni che Nintendo non mi stupisce più (o non troppo) sul piano della costruzione "integrale" dei suoi giochi e quindi anche per la tecnica. BOTW lo abbiamo citato e lo citiamo ma per quanto io gli voglia bene quello che vedo lì dentro è imparagonabile a, che so, il deserto di Assassin's Creed Origins oppure alle praterie di Valentine di Red Dead Redemption 2, provando a cavarsela con stile.
Ora, il discorso sul gameplay lo abbiamo già fatto ma secondo me, generalmente, il nintendaro (di cui adesso parlo come proiezione immaginifica senza rivolgermi a te che hai ovviamente un tuo pensiero autonomo e discrezionalità) è assolutamente convinto che quell'altro modo sia sempre e comunque meglio, soprattutto in virtù dei titoli citati che lo fanno rabbrividire. Dimostrando ignoranza (= poca conoscenza) per me.
Troppa, troppa carne al fuoco (e chissenefrega se il mercato era letteralmente inondato di pattume... in ultima analisi perchè mai dovrei preoccuparmi della percentuale di titoli meritevoli in rapporto all'offerta se poi questi, in termini assoluti, sono tantissimi? Non ho mai apprezzato particolarmente questo metro di giudizio) in quegli anni, specialmente in termini di titoli fuori dagli schemi: una manna per un giocatore di vecchia data abbastanza insofferente di fronte alla riproposizione della medesima sbobba videoludica.
Il fatto è che la medesima sbobba ludica a volte non è, appunto, la medesima. In questo senso, come avevo avuto modo di scrivere qualche tempo fa, per me esiste un parallelismo, ad esempio, tra il fruitore di indefesso di indie e il consumatore seriale di AAA. Esula un attimo dal discorso "nintendo" in sé ma fa comprendere la prospettiva.
Il primo è convinto che la preziosità di determinati valori ludici sia ereditato e raccolto da giochi dal mero contenuto artistico ma a volte incapaci di offrire meccanismi ludici adeguati. Quindi, mi scarico "Sheep Adventure" con disegni di Jacob Pecoroni del Paris College of Art in cui devo premere il tasto "A" ogni tanto per contare gli umani (perché sì, in Sheep Adventure, le pecore contano gli umani per addormentarsi, GENIOH!!!") e questo è molto meglio di qualsiasi altra cosa io passa trovare in The Last of Us 2 che è: "sony + AAA + fotorealistico + pubblicizzato per motivi alieni al videogioco = MERDA ASSOLUTA. Anche se non lo conosco, anche se non ci ho giocato. E magari Sheep l'ho pagato 39.90 euro ma quello non è un problema, ognuno conferisce valore alle cose che vuole.
Dall'altra parte abbiamo il sonaro/xboxaro che cerca il prossimo AAA con spasmodica tenacia, perché appena legge "indie" crede che si tratti sempre di videogiochi sottosviluppati per sottosviluppati, ignorando che, prendiamo il caso del 2020, sono usciti talmente tanti indie di qualità da surclassare spesso e volentieri la produzione AAA. Anche e soprattutto se si ha qualche anno in più e si ricerchi una giocabilità vecchio stile più rigorosa e gratificante che spesso manca alle produzione odierne. Anche di Nintendo eh, che il problema della latitanza della "difference" è in gran parte quello.
Concludendo: ci sono AAA eccezionali e AAA che fanno pena, così come ci sono indie irrinunciabili e indie intollerabili. Fin quando questi due mondi non comunicheranno adeguatamente con informazione, cultura e conoscenza siamo destinati a rimanere fazioni cieche e mute.
Tutto questo discorso, ovviamente, senza che ripeta la solita solfa che ognuno gioca a quello che vuole, come vuole e perché vuole. Oltre questo, però, se si concettualizza, si devono portare idee che vadano oltre la mera attestazione dei gusti propri e altrui, altrimenti siamo all'opinione che è il grado nullo della discussione.
Ciò detto, io credo che la Difference esista ancora. Per quel che mi riguarda è quella strana alchimia che mette assieme da un lato una cura per il videogioco (a sua volta un misto tra un certo modo di pensarlo e di realizzarlo) che ha pochi eguali sul mercato, e dall'altro una dose non banale di imprevedibilità sia nel software che nell'hardware. Questo, per inciso, è uno dei motivi per cui non mi strappo le vesti di dosso per la console unica e anzi sono felicissimo che in quel di Kyoto abbiano scelto di non omologarsi a Sony ed MS, che ormai da tempo si fotocopiano a vicenda su tante, troppe cose, proprio a cominciare dall'hardware. Anche con un occhio a Mamma se necessario (coff Kinect coff Move). Ma non divaghiamo troppo.
La "difference" intesa come prodotto curato, finito e carezzato per me c'è ancora e sono molto d'accordo. Così come, nonostante le mie idee, accetto, capisco e anche promuovo l'idea di non trasformare lo sviluppo di vg in opere smisurate che richiedano anni di sviluppo. Il mio dubbio è sul merito di queste esperienze, ossia secondo me Nintendo, da Wii in poi, ha trasformato le sue IP, anche come nomenclatura, in "family game" e questo si ripercuote sul peso specifico di determinate opere. In soldoni, per me il giocatore maturo, esperto e se vuoi, anche navigato (pur senza ammettere professionalità e superiorità, beninteso) con la recente produzione Nintendo non si trova benissimo. latitano sfida e approfondimento a denuncia di un certo alleggerimento commerciale della sue offerta. Se vuoi magari ci mettiamo a disquisire caso per caso e gioco per gioco (anche interessante, magari mi sfuggono cose e questioni) ma se ti dico "Super Mario Odyssey" per me ci capiamo al volo. E attenzione, pur convenendo con te sui capolavori di Mario Galaxy 1 e 2 non è che in tal senso ce la cavassimo meglio...E che cosa possa ricavare da Luigi Mansion 3 o da Paper Mario Origami King se non immenso piacere estetico e contestuale?
Secondo me è lì che abbiamo perso un certo tipo di "difference".
L'interrogativo che mi pongo (nuovamente) semmai è: ma siamo sicuri sicuri sicuri che determinate strade non siano percorribili in quanto fuori dalla portata dell'hardware... oppure per una moltitudine di motivi si sceglie di fare diversamente?
Esempio concreto, uno dei miei pallini da tempo immemorabile: l'interazione ambientale. Abbiamo visto in BotW tutta una serie di sistemi di simulazione/fisica che nel complesso funzionano molto bene e per quanto mi riguarda hanno rappresentato uno degli aspetti più divertenti del gioco. Tutto questo può ragionevolmente essere traslato anche in altri titoli ma mi pare che ad oggi nessun titolo interno lo abbia fatto in maniera altrettanto estesa e sistematica. Perchè?
Perché in BOTW funziona dove vuole lui e dove dice lui, guarda il topic del Giudizio Universale per comprendere come la critica alla fisica di Zelda, così come il suo plauso, spesso non siano perfettamente equilibrate gioco alla mano. Hai giocato a Control, ad esempio? Altro che fisica, lì trovi un mondo manipolabile e utilizzabile.
Secondo me in due aspetti.
Il primo sono le decine di milioni di utenti che non sempre, ma - evidentemente - molto spesso trovano nei loro prodotti qualcosa che non c'è altrove. Probabilmente alla maggior parte degli utenti di TFP (e non solo) di Nintendo interessa solo Zelda 3D e forse i Metroid Prime. Ma per fortuna c'è tutto un mondo là fuori (a partire da Mario Kart passando per Splatoon e finendo con Smash Bros, giusto per citarne tre che spesso sono relativamente ignorati qua dentro) che ritengo giustifichi il più delle volte il loro modus operandi.
Io non li ignoro ma se parliamo di "medesima sbobba videoludica" su Mario Kart, Smash Melee ecc. qualcuno potrebbe azzardare lo stesso discorso. Sono tutti diversi e basta giocarci? Certo, ma perché TLOU1 e 2 sono il medesimo gioco o sono diversi come il giorno e la notte?
Sulla scelta poi di Nintendo sono d'accordo però ecco, non abbiamo alternative nel senso che se vuoi giocare i loro titoli ti devi dotare di certe attrezzature e infatti siamo qui a parlarne perché non possono essere confusi con qualsiasi altro sviluppatore.
Il secondo (ma non secondario! ) è la sostenibilità del loro approccio. Perchè sì, non siamo azionisti, ma è inevitabile che la gestione di un'azienda abbia delle ricadute importanti anche sull'utente finale. Non so che farmene di una Nintendo che trasforma ogni singolo prodotto (ma anche "solo" la maggioranza eh!) nel classico AAA con budget a 8 zeri che se non piazza almeno 10-15 milioni di copie son dolori (e licenziamenti a palla). Anche, per non dire soprattutto, perchè poi questo quasi certamente porterebbe alla sparizione dei cosiddetti titoli minori o comunque più rischiosi. No grazie.
Come sai sono d'accordo sulla sostenibilità, però Nintendo è anche quella che ti piazza tre porting fatti male di mario a 60 euro e la gente compra e ricompra spesso lo stesso gioco con immensa portata per culo e circonvenzione d'incapace (tra cui mi annovero
) e mi sa che Skyward Sword è tipo il prossimo, vediamo che effetto mi fa una volta iniziato. Insomma, sostenibilità sì, però setta autoriferita a volte pure...
Non ho giocato nessuno dei due titoli. Alyx posso facilmente intuire perché venga citato (anche se sospetto la parte del leone la faccia il sistema visore-controlli evoluti, e qua si potrebbe aprire un'altra parentesi da vaso di Pandora), mentre per TLOU2 ti chiederei sinceramente di approfondire un pochino, se puoi senza spoiler perchè non si sa mai che un giorno mi venga voglia di giocarlo.
E' il senso di tutto il mio intervento: ci sono tante "difference" ma se rimaniamo nel nostro mondo, anche per scelte di tempo/senso/opportunità/filosofia che bada, RISPETTO TUTTE, spesso è difficile capirsi e mettere in prospettiva le cose.
Nei topic di Alyx e TLOUS2 trovi pagine e pagine di riflessioni.
Brevemente, per Alyx, dopo la rivoluzione del 3D degli anni ’90 il videogioco attende la sua prossima rivoluzione copernicana che, nel mio pensiero, corrisponde alla soggettivizzazione e all’interiorizzazione a mezzo interfaccia dell’esperienza videoludica. HLA è un nuovo passo sulla luna (anzi, su Marte che è più attuale), si affranca dalle precedenti esperienze in VR variabilmente intese e pone fisica e interattiva alla base del processo conoscitivo del giocatore e le possibilità interattiva di quello che è il futuro possibile del videogioco. Non è un titolo perfetto, non è un gioco impeccabile, è fortemente perfettibile e presenta diverse criticità ma questo non può negargli lo status di titolo coraggioso e pioneristico. Coraggioso come tutti gli esordi e già dignitoso nella sua offerta. Certo, giocarci in modo ottimale non è davvero semplice e per ora pone diversi interrogativi sulla sostenibilità e diffusione, diciamo che la sfida sarà quella di rendere tutta questa straordinarietà come ordinaria.
TLOU2, con l’accorgimento di settare la difficoltà a Sopravvissuto, i micro e macro livelli ludici di TLOU2 sono dotati di una raffinatezza unica, fatta di agenti e reagenti che è bello stressare e testare con tutte le variabili del caso. Non so quante volte ho rigiocato gli encounter solo per il piacere di provare nuove soluzioni e “giocare” effettivamente con AI e arene. La cosa bella è determinata dalle interazioni imprevedibili che i programmatori hanno inserito, roba che ci rimani male per la cura maniacale, aspetti che poi possono essere riversati nella propria condotta di gioco. Con il poderoso precedente di MGSV TTP, quest’anno il titolo da spremere in termini di gameplay è senz’altro questo. Ecco, la questione del livello di difficoltà non è secondario, da buona IP Sony la necessità di rendere accessibile il sistema di gioco a chiunque vincola e limita l’eccezionalità del tutto, in fondo alcuni giochi prevedono dinamiche e agevolazioni rassicuranti per il giocatore e sprecare l’unicità di TLOU2 è davvero un peccato capitale.