Continuo un attimo anch'io l’OT.
Premetto che gioco ai Metroidvania principalmente per l’esplorazione e l’immersione, ed è il motivo per cui per me sono così importanti direzione artistica e colonna sonora. Poi è chiaro che, venendo dalla scuola giapponese dei classici, sono abituato ad un certo livello di cura e fluidità anche per ciò che concerne controlli e design generale di ambienti e nemici.
Dunque un po’ di commenti ai titoli menzionati da poco nel thread.
Ori: non li ho giocati e non mi ispirano molto per un paio di motivi. Il primo è che la direzione artistica, seppur bella e curata, non è nelle mie corde. Il secondo è che mi sembra di capire che siano più orientati su azione e platforming che sull’esplorazione.
Metroid Prime: io per primo sono critico verso la tridimensionalità e ciò che ha comportato nel cambiamento di ritmo di gioco nelle serie che hanno visto il passaggio 2d -> 3d. Al tempo stesso riconosco che per quei giochi che puntano molto sull’atmosfera e sull’immersione, il 3d abbia portato molto sul piatto. Prime ha certamente un ritmo più “faticoso” della sua controparte 2d, complici anche scansioni e combattimenti, ma per tutto il resto è quintessenza del metroidvania. Il level design 3d poi è da manuale.
Ecclesia: per molti, me compreso, è l'apice degli Igavania post-SotN, forse non dal punto di vista del design dei "livelli", ma per il resto sì. Le boss fight sono talmente figlie dello spirito arcade che grindare, a differenza che in SotN, non serve a nulla. Il sistema dei glifi è forse il più interessante, profondo e equilibrato tra quelli dei giochi di IGA. L’atmosfera, dal charadesign alla pixel art alle musiche, è top e finalmente dotata di una tale personalità da non sembrare più debitrice di SotN.
Hollow Knight: come ho detto altre volte è un gioco con diversi difetti e che si appiattisce su mode "soulsiane" che non avevano motivo d’essere. Bisogna però capire il contesto di uno sviluppatore indie che aveva bisogno di puntare ad un target preciso di giocatori "hardcore" e che probabilmente nemmeno immaginava che il loro gioco sarebbe diventato il punto di riferimento del genere. Per me il grande conseguimento di questo titolo è per certi versi lo stesso ottenuto da BotW: aver dato una sorta di struttura open e espanso a tal punto i contenuti di gioco da rendere pressoché impossibile che il giocatore si blocchi (problema atavico del genere: "non so dove usare l'ultima abilità ottenuta per procedere nel gioco"). A questo si unisce un gran gusto estetico e padronanza dei fondamentali per quel che riguarda i controlli, collisioni, platforming, boss fight ecc ecc.
Blasphemous: continuo a leggere che con i DLC è migliorato tantissimo. Io ho giocato solo la versione originale. Gioco dotato di fascino e che ha superato di molto le mie aspettative, però caratterizzato da diverse scelte davvero dilettantesche, altro che Hollow Knight! Per chi fosse curioso, ne ho parlato nel thread e mi riferisco principalmente a deliranti scelte relative alle istant-death sulle spine e a strane e improbabili scelte relative a alle connessioni tra le stanze di gioco.
Nota a margine: ho un hype notevole, per certi versi non del tutto facile da spiegare, per Prince of Persia the Lost Crown che ho appena preordinato (cosa che faccio davvero raramente). Mi intriga che sia sviluppato da quelli degli ultimi Rayman e che si muova in equilibrio tra la celebrazione dell’identità 2d e 3d di PoP, con un’inedita formula alla metroidvania. Anche se gli sviluppatori hanno già dichiarato che “a non tutti piace perdersi”, da cui deduco che sarà un gioco più incentrato sull’azione e sul platforming che sull’esplorazione.
