L'ho finito da qualche giorno, ho voluto far passare un po' di tempo prima di scrivere qualcosa sul gioco, per rifletterci a mente fredda (in realtà non ho avuto tempo ma facciamo finta che sia andata così).
Premetto una cosa, ho giocato Super Metroid, Fusion e poi Dread nell'ultimo mese, per arrivare preparato a quello che era l'evento del 2021, un nuovo Metroid 2D dopo 19 anni.
Un conto sono i post scritti nel flusso esperienziale della partita, al termine è chiaro che le sensazioni siano diverse e più compiute.
Il preambolo serve e prima di scrivere un papiro di negatività che potrebbero portare fuori strada, sottolineo che Metroid Dread probabilmente è il mio gioco dell'anno ed è un titolo che nelle scale odierne è da 9 pieno.
Non esistono giochi 2D che abbiano questa cura produttiva, sicuramente per non farlo in casa avranno speso meno, ma la mano di Nintendo c'è e si vede tutta.
Metto in chiaro la valutazione numerica perché si potrebbero prendere fischi per fiaschi, e nella mia scala personale questo gioco è un 8 pieno.
Samus Aran è una delle icone più fighe della storia dei videogiochi, ha animazioni strafighe, la scivolata e il contrattacco mutuato dal capitolo per 3DS sono eccezionali, da eccellenza assoluta.
I combattimenti contro i boss sono i migliori tra i 3 capitoli che ho giocato, un mix di comprensione di ciò che bisogna fare e tecnica pad alla mano. Ho particolarmente apprezzato tre scontri, metto sotto spoiler
Corpius in Artaria, uno dei primi, l'intuizione è nella scivolata e nell'evitare quelle sferzate con la coda, mette subito in chiaro che è una parte importante del gioco. L'esperimento Z-57 in Cataris è STELLARE, ci ho messo un po' per farlo ma è stato esaltante evitare il laser, le manate, il pavimento,usare adeguatamente i missili, spettacolare anche le parti non giocate. E poi ovviamente Rostro di Corvo che ho finito per fare a no damage nelle prime due fasi di quante volte ci ho sbattuto il grugno
. Punto di riferimento degli action 2D? A mia memoria sì, mi sfugge qualcosa, non mi divertivo in questo modo da Viewtiful Joe.
Metroid Dread è un gioco in cui però il ritmo secondo me non funziona bene come funzionava in Fusion, in cui gli eventi, le crisi, il S-Ax riuscivano a rendere di più questo clima di urgenza. Il gioco è strutturato per richiamarsi a Super Metroid nella forma, ma all'atto pratico rincorre il Fusion di cui è seguito diretto in tutto e per tutto. Il problema è la prevedibilità, sai già dove sono i boss suggeriti dalle porte che ti ricaricano, e mancano eventi(magari col timer) durante il gioco. Da questo punto di vista un passo indietro.
Confermo quanto detto nei post precedenti tutto quanto riguarda la linearità assoluta di questo gioco, in cui è praticamente impossibile perdersi, una Truman Show. Ribadisco: non è il concetto di perdersi e non sapere dove andare che mi interessa o mi piace, è sempre un qualcosa di frustrante in cui si può incappare. Vero, verissimo, ma è così facendo che il giocatore sente di avere le redine di quello che succede a schermo. In Dread ciò non c'è, e ad un certo punto ho deciso di abbandonarmi al flusso, visto che te lo fa chiaramente capire che allontanarsi è una pratica sterile, troverai porte che si chiudono alle tue spalle, aperture nel caso bloccate, vecchi passaggi e zone di mappa irraggiungibili perché hai spostato dei blocchi prima per passare, e da lì non ci puoi passare più.
Ci sono una marea di ascensori a collegare queste macroaree, che fungono in pratica da guida e per facilitare il lavoro ai level designer, purtroppo nonostante una mappa che sembra intricatissima, io l'ho percepita come una grossa paraculata. Fusion da questo punto di vista, vuoi anche per i limiti hardware, era più diretto e più onesto, diviso in livelli numerati in cui però eri te a muoverti e giostrarti.
Sulla componente artistica, il lavoro è risultato scialbetto ed uno spreco di valori produttivi dal mio punto di vista, in fin dei conti non ricordo con particolare calore nessun livello o ambientazione. Mediocrità.
Una cosa che ho trovato altrettanto mediocre la narrazione e la vicenda, con la presunzione di inserire pure uno spiegone a spezzare il gioco a metà, abbastanza pietoso. Non dico che la trama di Metroid sia semplicemente un pretesto per perdersi in un mondo ostile e solitario da cui sostanzialmente ma sì, è quello. La trama di Metroid è sempre stata un po' ispirata ad Alien, avrei preferito meno fronzoli e lasciare questa antica e potentissima civiltà dei Chozo sullo sfondo, metterli in gioco e farli parlare l'ho trovato spoetizzante. Se una cosa non la sai fare, non la fare.
Lato controlli mi sono voluto fidare e ho resistito alla tentazione di cambiare la configurazione del pad, devo dire che alla fine tutto risulta abbastanza fluido, ho avuto difficoltà e dita che si sono un po' incartare nel gestire il grab delle superfici, ma tutto sommato trovo valido come hanno gestito il tutto.
Non ho patito la stanchezza di averli giocati tutti e 3 di fila perché sono gran giochi, ma certamente certi eventi riproposti e presi di peso da Fusion o da Super, mi hanno alternativamente fatto sorridere e fatto bestemmiare. Alla fine le introduzioni ci sono, i poteri nuovi, gli E.M.M.I. e non si poteva chiedere di più a livello di innovazione a mio avviso.
TL;DR: è un gioco poco personale che si gioca da Dio ma che arriva corto come ambizione di voler superare i suoi predecessori. Il Super resta di gran lunga il titolo più riuscito e seminale, non è un gioco perfetto anche se viene definito il gioco perfetto ma è il più grande, mentre il Fusion è adrenalina pura, grafica e situazioni Cameroniane. Dread consegna un compito pulito senza errori grammaticali, formalmente perfetto, ma fra 10 anni non ne rimarrà traccia.