Allora.
Non ho visto mai un film di Kurosawa quindi giocando mi viene in mente Limbo (non potevo dire Olio e Stelio).
Limbo con la katana che combatte come Prince of Persia, come avete giustamente detto.
In realtà a me che sono vecchiardo ha portato alla mente Karateka (guardacaso sempre di Jordan Mechner) proprio per questo incedere lineare fatto di camminata-fermati a menare qualcuno-camminata-fermati a menare qualcuno e via così.
C’è anche una spruzzata di Usagi Yojimbo, senza la palette fumettosa naturalmete.
Nel mentre la trama prende forma, una roba leggera leggera che però fa il suo.
Tecnicamente su SeriesX è una chiavica: il framerate è sbloccato e passa da 30 a 60 a 60 stutteratissimi un po' come gli pare a lui, però poi rimedia dal punto di vista artistico che non è una roba fine a sé stessa perché menare gente su un tronco d’albero che fa da ponte su un fiume con cascata sullo sfondo è molto più fico che farlo nelle solite metropoli popolate da punk.
Non è un gioco di guardare mentre non si gioca, è un gioco di giocare tanto in scenari belli.
Ha pure un sacco di magagne fatte di comandi che a volte sembrano laggare o a volte sembrano prendere un input per un altro (o magari sono pippa io), le animazioni non sono belle come quelle di PoP 2d e forse si ricicla un po' troppo.
Resta però il fatto che è una maledetta calamita: l'ho messo su tanto per dare un senso al gamepass e invece ci sono rimasto incollato tutta la domenica.
Manco so spiegarmi perché, manco m'attizza il bianco e nero a me.
E' che m'è scattato quel pericolosissimo meccanismo da un'altra e smetto, e alla fine non ho smesso più.
E’ puro arcade. Combina in maniera egregia atmosfera/trama con immediatezza e ciccia da giocare. Non si chiacchiera a vuoto con la gente e non si va a zonzo in cerca di rametti per livellare: la crescita del personaggio è del tutto automatica in base ai nemici uccisi. Quando ammazzi il nemico giusto vieni ricompensato con una nuova mossa o arma.
La mappa è lineare ma presenta anche brevi bivi (spesso volutamente nascosi) che ti ricompensano quasi sempre con oggetti importanti quali l'aumento dell'energia, munizioni per le armi da lancio e, come dicevo prima, nuove mosse.
Altre volte ti portano in posti dov’è presente un santuario (check point) o dov'è possibile far cadere dei massi su gruppi di nemici che altrimenti avremmo dovuto affrontare combattendo.
Poi ci sono pure i collezionabili ma in percentuale rispetto alle cose utili trovate fino ad ora saranno un 30%.
Insomma, vale la pena di esplorare l'esplorabile.
I combattimenti sono tosti (sto giocando al massimo della difficoltà) ma una volta inquadrati i tipi di nemici diventa abbastanza meccanico eliminarli con tattiche personalizzate.
Si svolgono tutti in maniera bidimensionale. Quando ci sono più nemici a schermo si mettono in fila indiana e aspettano il proprio turno per essere picchiati senza interferire col combattimento in corso. A volte però può capitare di essere attaccati sia davanti che alle spalle, quindi ti ritrovi circondato da due file indiane di stronzi. In questi casi i primi delle due file attaccano contemporaneamente quindi bisogna trovare il giusto ritmo per gestirli.
I checkpoint sono ben dosati. In alcuni casi tra un checkpoint e il successivo c’è una serie di combattimenti con diversi tipi di nemici e qui entra in gioco anche un pizzico di tattica sulla scelta delle tecniche e armi da usare per uscirne vivi.
Per quanto basico, col tempo il sistema di combattimento si arricchisce con una marea di combinazioni.
Penso di essere abbastanza in là nel gioco (ho finito il capitolo 4) e per ora ci sono state solo due occasioni che mi hanno dato del filo da torcere ai limiti della frustrazione.
Per il resto si va avanti con impegno e gusto, davvero una gradita sorpresa.
