La predica spetta ad altri, fra cui chi si è visto sorpassato dallo stesso Milan, a suon di 100-150 milioni di passivo all'anno per tornare in Champions.
Le società più sane sono quelle che non tengono conto dei ricavi da competizioni Uefa per andare in pari e se ci vanno reinvestono in cartellini, invece di gonfiare gli stipendi, rischiando comunque di veder diminuire la propria competitività per un semplice motivo: quando i risultati arrivano anche i giocatori spingono per la propria fetta o sono attenzionati dalle big.
è matematico che sia più dura per loro competere e che, ad esempio, l'Atalanta delle ultime stagioni rappresenti un'eccezione, che comunque non disdegna i soldi di chi fa debiti su debiti. Senza quelli non avrebbe potuto mettere le basi per emergere e rifarsi lo stadio.
Finché il sistema attuale non verrà rivisto pesantemente secondo me non ne usciamo. Vedremo calare un po' il monte stipendi delle big ma rimarranno in passivo, pur di rimanere costantemente aggrappate al treno.
PS: i big money li mette El Cagnaccio