@Level MD per me "bisogna starci" poiché, da tifosi di big come Juve, Milan o Inter, non saremmo credibili a criticare un sistema che per tanti anni ci ha invece regalato soddisfazioni.
Ti propongo allora un'altra chiave di lettura.
Le big hanno un bacino di tifo che per gran parte non è di natura territoriale, ma che deriva dal fascino antico della competitività per la vittoria, dagli acquisti di grandi giocatori, dalla permanenza negli anni di bandiere d'alto livello, perché le condizioni economiche di ciascuna delle protagoniste e la competitività della lega lo consentiva.
Oggi il trend è diverso, dalle aspettative sportive a quelle sul mercato, in entrata ed in uscita, allo spettacolo offerto dalla Serie A. Per i più l'attuale attaccamento a questi club deriva da ragioni ed emozioni passate. Si tifa per inerzia.
Sostengo quindi che l'obbligo ad apprezzare il trend e a stare al gioco nel concreto non ci sia, non perché la ruota gira ed i cicli finiscono, come in tutti gli sport, ma per come gira, per cosa sta diventando l'atto di tifare per questi club. Siamo arrivati a parlare più di bilanci che non di sport, a ritenere logica la perdita di colonne portanti delle squadre, pure a zero, per ragioni unicamente economiche.
E poi ci si sorprende che i giovani siano meno interessati a questo calcio, che non ci sia ricambio generazionale nelle tifoserie...
In tutto questo è comunque, ad oggi, troppo comodo accomunare la Juve alle milanesi, quando la Juve è ancora uno di quei club che non sono stati travolti da molteplici passaggi di proprietà internazionali, con intenti speculativi.