Sto discutendo il calcio fra club, ribadisco la sottolineatura. Il calcio è anche altro.
Tu sostieni che "bisogna starci", ma ci siamo appassionati ad un contesto calcistico italiano ben diverso da quello attuale.
Oggi osserviamo una competitività della lega in ulteriore calo, con altri big in uscita, in un contesto dove il vincolo dei colori diventa sempre più labile, aumentano progressivamente le proprietà estere e con intenti speculativi.
Una proposta per provare a dare un altro senso al calcio europeo d'élite è stata fatta, ed è stata osteggiata sia dalle istituzioni delle singole leghe che da quelle europee.
Sta a noi determinare se questo è uno spettacolo che intendiamo seguire ancora, con quale interesse e quale frequenza. Vorrei dire pure "con che genere di speranza", da tifosi, se l'obiettivo deve essere crescere per uno o due anni giocatori di passaggio verso club di Premier ed il PSG. Di soldi a noi non ne vengono in tasca.
E lo dico pur considerando che nel periodo meno competitivo dell'ultimo decennio interista ho forse guardato più calcio del solito, seguendo la (competitiva) formazione primavera almeno quanto la prima squadra.
Da lamentone quale sono colgo però l'occasione per esprimere disappunto. Lo facevo prima, figuriamoci se non devo farlo ora...
Nei tanti discorsi che si sono fatti ricordo un passaggio di Vito in cui si chiedeva come una Lazio avrebbe potuto mantenere l'Immobile della situazione con una Superlega.
Ebbene oggi, senza Superlega, la Serie A perde giocatori ritenuti di un gradino superiore, come Donnarumma, Hamiki, Lukaku e De Paul. Se non è uscito Calhanoglu è solo perché non lo vale.