Non l'avevo letto con quel punto di vista, dici che quello che ha scritto Jello significa che in autunno non ci saranno lockdown grazie all'impegno di confindustria?
Aspe', io però ho detto un'altra cosa, anzi in realtà l'hanno detta Draghi e Bonomi. I desiderata del padronato sono che la produzione non si deve fermare più, che i costi dei protocolli di sicurezza non li vogliono più pagare* e che uno strumento di discriminazione e ricatto nei confronti del lavoro è sempre utile.
Beh, sì, l'intento tuo è chiaro.
Ma già che ci sono
2)la produzione non si deve più fermare, come l'anno scorso. Ma proprio non deve più succedere nemmeno per sbaglio. Il vaccino sembra uno strumento in grado di consentire tale obiettivo? Allora i lavoratori, come polli in batteria, si vaccinino tutti, anche una volta all'anno per sempre, chissenefrega di trombosi, miocarditi, ictus ed effetti collaterali vari, che non c'è tempo da perdere e bisogna che l'attività economica continui.
Cosa che lo stato ha sempre fatto. Vaccino per vaiolo, poliomielite, tetano e altri. Vaccinazioni di massa obbligatorie, come polli in batteria se preferisci, nonostante i rischi.
Tutto per avere più lavoratori sani e produttivi (capitalismo), meno spese mediche (tagli alla sanità), meno pensioni di invalidità (macelleria sociale).
Però se insisti dirò che è grazie a Confindustria che lo stato mi vuole in salute
Fermo restando che poliomelite e vaiolo sono malattie ben diverse dalla SARS-covid19 e che il tempo di sviluppo e sperimentazione dei rispettivi vaccini non durò sei mesi, la domanda che sorge spontanea è:
se lo Stato ti vuole in salute perché non formula l'obbligo vaccinale che per altro sarebbe più in linea col dettato costituzionale?
Perché scaricare sul singolo quella che dovrebbe essere una responsabilità pubblica?
Perché inserire un provvedimento palesemente discriminatorio, che diventa in mano al padrone di turno forte elemento di ricatto nei confronti del lavoratore?
Qui infatti non si tratta più di andare o non andare al chiuso al ristorante ma anche di questa roba qua:
https://www.repubblica.it/cronaca/2021/07/20/news/vaccini_confindustria_rilancia_al_lavoro_con_il_certificato_chi_non_ce_l_ha_sara_sospeso_-311064946/Trattativa con l’esecutivo per evitare nuovi blocchi della produzione. Tra le ipotesi, trasferire i dipendenti e ridurre gli stipendi
Un'email interna, dunque, che esprime una posizione però molto chiara dell'organizzazione industriale: la forte preoccupazione per una nuova ondata della pandemia, che potrebbe portare a nuovi stop della produzione, nuova cassa integrazione, è una catastrofe da evitare. Anche a costo di mettere sul piatto la sospensione della retribuzione per chi non intenda vaccinarsi e non abbia la possibilità di svolgere una mansione che non metta a rischio i colleghi.
https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/07/28/news/sterilgarda_green_pass_dipendenti_vaccino_coronavirus_no_vax_castiglione_stiviere_mantova-312055406/https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/08/14/covid-obbligo-di-green-pass-per-le-mense-aziendali-_ef584f45-2868-4176-afad-afbb63a926fe.htmlPoi, se quando i padroni ci provano trovano i lavoratori che si incazzano, fanno marcia indietro:
https://tg24.sky.it/torino/2021/08/13/covid-torino-green-pass-mensa-sciopero-hanonLa posizione di Landini, seppur indebolita da equilibri interni della CGIL decisamente tossici (buona parte della dirigenza sindacale è infatti uno scendiletto del PD per il ben noto meccanismo delle "porte girevoli" per quel che riguarda incarichi e candidature) è più o meno condivisibile:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/08/09/landini-contro-il-green-pass-nelle-aziende-le-sanzioni-per-i-lavoratori-sono-inaccettabili/6286583/Non è accettabile introdurre una logica punitiva e sanzionatoria nei confronti di chi lavora”. L’obbligo di green pass per i lavoratori è sbagliato, secondo il leader del sindacato, che mette nel mirino anche la norma introdotta sempre con l’ultimo decreto: nelle mense aziendali, come nei ristoranti, serve il certificato verde. “Mi domando se chi ha deciso questa regola sia stato negli ultimi tempi dentro una mensa aziendale. Beh, dovrebbe andarci”, dice Landini. “Dopo i protocolli sulla sicurezza che abbiamo sottoscritto attraverso il distanziamento, l’uso delle mascherine, la sanificazione, lo smart working e diversi turni di lavoro, i luoghi di lavoro sono sicuri. Nessuno può – sottolinea Landini – sostenere che gli uffici o le fabbriche costituiscano oggi potenziali focolai per la diffusione del virus. Non deve passare il messaggio sbagliato che i vaccini e il green pass, pur fondamentali, da soli siano sufficienti a sconfiggere il virus. Non è così, purtroppo”. Al momento, però, l’estensione del certificato verde non prevede parallelamente una rilassamento delle altri misure anti-Covid. “Se il governo pensa che il vaccino debba essere obbligatorio, lo dica e approvi una legge. Abbiano il coraggio di farlo! Non si può pensare di raggiungere il medesimo obiettivo in maniera surrettizia, a danno di chi lavora”, sostiene Landini. Da tempo – ricorda – chiediamo di rafforzare e mettere in sicurezza il trasporto pubblico locale, le ferrovie regionali, di superare il sovraffollamento delle classi anche attraverso nuove assunzioni di personale docente. Invece rischia di rimanere tutto fermo allo scorso anno”. “Quel che sto cercando di dire – prosegue poi Landini – è che insieme al green pass e alle vaccinazioni servono altri interventi strutturali per risolvere una volta per tutte il problema del coronavirus. Non possiamo abbassare la guardia“. “È il lavoro che ha tenuto in piedi questo Paese nei momenti più difficili della pandemia. Ora – ribadisce il leader Cgil – è inaccettabile che si scarichi sul lavoro, con sanzioni e punizioni, responsabilità che – ripeto – non ha“.
Landini pone l'accento su quello che è il vero punto della questione: problemi strutturali (trasporti, assistenza sanitaria, strutture scolastiche, ecc...) devastanti da trent'anni di austerità che necessitano di ingenti investimenti pubblici per essere recuperate e potenziate, investimenti che un governo come questo, capeggiato da un personaggio come questo e sostenuto da partiti come questi, non ha ovviamente intenzione di fare, pensando di delegare al singolo la risoluzione della faccenda virus, in una perfetta esemplificazione di "stato minimo" neoliberista, una concezione che quando deve perpetuare se stessa o portare a termine i suoi obiettivi non disdegna nemmeno le più feroci torsioni autoritarie (si leggano Hayek o Friedman a proposito).
Ecco perché dicevo che la questione non è vaccino sì\vaccino no ma green pass sì\green pass no.
Io mi sono vaccinato e ritengo i vaccini in generale uno strumento utile per contenere le malattie, posto che:
A)siano sviluppati e somministrati secondo criteri di massima sicurezza e non di massimo profitto delle aziende private che li producono, perché anche qui, fino a qualche anno fa c'erano anche centri di ricerca, università e impianti produttivi pubblici che si occupavano della faccenda, tutti ovviamente chiusi o privatizzati lasciando tutto in mano alle multinazionali del farmaco e si veda la vicenda Reithera: vaccino italiano con lo Stato nel capitale dell'azienda, bocciato con futili motivazioni dalla Corte dei Conti tramite una sentenza prettamente politica, come del resto la Corte dei Conti fa da vent'anni a questa parte).
B)in caso di vaccinazione di massa ci sia adeguata proporzionalità alla gravità della malattia (qui invece si è perso tempo in maniera scomposta e approssimativa vaccinando gli under 40, sui quali in media la malattia non pone nessun rischio rilevante ed anzi al contrario aumentano i rischi legati proprio alla somministrazione del vaccino, senza che ci fossero le dosi per chi è più a rischio e sui quali gli effetti collaterali della vaccinazioni sono molto meno importanti e cioè gli over 60, che sono rimasti scoperti anche e soprattutto perché per molto tempo non c'è stata disponibilità di dosi).
Ritengo invece il green pass uno strumento pericolosissimo, divisivo, discriminatorio, ricattatorio e soprattutto non è un mezzo ma un fine.
E quindi da quattro settimane quasi ogni sabato sono in piazza per protestare.