Cmq si continua a ragionare su "vaccino sì/vaccino no", ma il punto non è certo questo, bensì un altro e lo chiariscono con sconvolgente naturalezza tanto Bonomi (qualche settimana fa) quanto Draghi nella conferenza stampa pre-chiusura del parlamento.
Le ragioni di questa roba indecente ed infame del green pass sono molteplici e nessuna di esse ha a che fare con la tutela della salute.
Hanno, piuttosto, molto a che fare con l'opportunità politica e, soprattutto, i desiderata del nostro sempre illuminato e lungimirante padronato.
Questo limitandosi ad un'analisi prettamente nazionale, perché poi le dinamiche internazionali aggiungerebbero altri elementi che però ci porterebbero troppo fuori contesto.
Della necessità di spostare il conflitto sociale su un livello orizzontale (che molto banalmente significa mettere le persone le une contro le altre, costruendo un capro espiatorio sul quale scaricare la rabbia per la crisi economica e per la gestione catastrofica, approssimativa, improvvisata e cialtronesca della pandemia) in modo che non si sviluppi su quello verticale (cioè contro una classe dirigente indegna e contro i suoi referenti economici) già si è detto.
Si può solo aggiungere che quando un presidente del consiglio va a dire in conferenza stampa palesi menzogne solo per discriminare arbitrariamente una parte di popolazione che per altro non viola nessuna legge, non si preannunciano tempi belli e democratici.
Ma questo è solo una parte, forse nemmeno quella più importante, del totale.
Il vero obiettivo, come ordinato da Confindustria, è il green pass per lavorare. E' questo infatti che Draghi ha proposto ai segretari di CGIL, CISL e UIL l'altro giorno.
Perché i padroni spingono tanto per questa robaccia?
Per vari motivi:
1)hanno ingoiato obtorto collo il protocollo di sicurezza covid sul lavoro firmato l'anno scorso. Che gli costa un sacco di soldi ogni giorno che non sono più disposti a pagare. Vogliono quindi scaricare questi costi o sul lavoratore (che deve pagarsi un tampone ogni 48h) o sullo Stato (che compra il vaccino)
2)la produzione non si deve più fermare, come l'anno scorso. Ma proprio non deve più succedere nemmeno per sbaglio. Il vaccino sembra uno strumento in grado di consentire tale obiettivo? Allora i lavoratori, come polli in batteria, si vaccinino tutti, anche una volta all'anno per sempre, chissenefrega di trombosi, miocarditi, ictus ed effetti collaterali vari, che non c'è tempo da perdere e bisogna che l'attività economica continui. E' quello che ha detto, molto chiaramente, Draghi due giorni fa.
3)uno strumento che consente di discriminare, demansionare, ricattare, licenziare i lavoratori fa sempre comodo, soprattutto in una fase di ciclica ristrutturazione capitalistica come l'attuale, che si concluderà con un bagno di sangue occupazionale nei prossimi cinque anni.
Ecco perché spostare la questione su presunti no vax (che esistono in percentuali minime ed irrilevanti) è fuorviante ed il vero punto, che è esclusivamente politico ed ha a che fare coi rapporti di forza capitale\lavoro, è semmai "green pass sì\green pass no".
Io, vaccinato da metà marzo, sono stato negli ultimi sabati sempre in piazza a protestare e non userò il green pass.
Un'ultima cosa sui titubanti a vaccinarsi. Ma forse non sfiora a nessuno l'idea che, se tanta gente è titubante, lo è perché la gestione della vaccinazione dal punto di vista comunicativo è stata oscena ed amorale?
Ci hanno spaccato le palle con il vaccino come UNICA e MIRACOLOSA soluzione, con un'ottusità ideologica sconcertante ed antiscientifica salvo poi vedere un balletto ridicolo al manifestarsi dei primi effetti collaterali (ricordate astrazeneca prima a tutti, poi agli over 60, poi a tutti, poi ritirano un lotto quando qualche poveraccio ci rimette le penne, poi di nuovo agli over-qualcosa, poi ritirato?)
Quindi un povero cristo che deve pensare di fronte a queste cose? Ovvio che sia indeciso visto che di mezzo c'è la sua vita e quella dei suoi figli (per il discorso che ora obbligano anche gli over 12, un'altra scelta inqualificabile e senza fondamento scientifico).