Autore Topic: COVID-19: Dubbi, complotti e negazionismi  (Letto 48862 volte)

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Offline peppebi

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Re: COVID-19: Dubbi, complotti e negazionismi
« Risposta #540 il: 27 Lug 2021, 20:44 »
quello che ho notato io in questi giorni, guardando sui social i discorsi dei cosidetti "no vax" noto che hanno un loro linguaggio che è diventato uniforme, parlano dei "sieri" riferendosi ai vaccini, il green pass è il nazismo, confondono DPCM con decreto legge. L'impressione è che ci sia un filo conduttore che li muova e che si "informino" tutti dalla medesima fonte

Idem. Un mio conoscente dice che glielo ha detto una biologa amica sua che si chiama siero e non vaccino. Quindi sì, c'è una matrice comune anche se il mio amico non parla di nazismo ma solo di libertà e, ovviamente, del vaccino che crea le varianti.
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Offline Jello Biafra

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Re: COVID-19: Dubbi, complotti e negazionismi
« Risposta #541 il: 27 Lug 2021, 21:03 »
Lo scientismo acritico è l'anticamera dell'autoritarismo.

Ma a me non sembra che nella nostra società moderna si impedisca a qualcuno di studiare, o di diventare competente, chiedendo invece di fidarsi ciecamente di chi sa. Se uno vuole puo' studiare, investendo il tempo che ci vuole chiaramente, e diventare competente.

Quello che si chiede è semplicemente di non contestare sulla base di argomentazioni labili. Di non leggere da fonti incerte. Di non abbracciare e diffondere tesi discutibili o dannose.

Quello che si dice è che se non si è esperti è difficile che la propria opinione possa avere valore quanto quella di un esperto, e che quindi forse bisogna invece fidarsi di quello che dicono gli esperti (o in alternativa diventare esperti, ma per quello ci vuole tanto tempo e fatica, e nessuno lo impedisce a nessuno, nella nostra società in cui l'istruzione superiore è aperta a tutti).

A me hanno insegnato (e lo vivo ogni giorno sul lavoro) che se dici una sciocchezza, o anche solo una imprecisione, te ne assumi le conseguenze: di certo non che qualcuno ti dica ah bene è la tua opinione, molto preziosa, ne teniamo conto. Io non mi esprimo su cose che non so o non capisco a fondo (e sono cosciente di non poter diventare un esperto nei miei ritagli di tempo, sull'internet), e se lo faccio, di sicuro è con posizioni molto aperte ad essere smentito da chi ne sa piu' di me.

Voglio anche capire che il metodo Burioni del capre studiate o quello dei moralisti del vaccino su instagram non funzioni. Quello che mi sfugge è: qual'è il metodo giusto? cosa si deve fare, invece, per arginare questa pericolosa deriva antiscientista della società? Come prendere nel modo giusto, come comunicare e trattare l'esigenza particolare di questa categoria (crescente) di pubblico? Non è retorica, ma una onesta domanda. Vorrei saperlo, per correggere magari il tiro anche io (hai visto mai che invece di continuare a cancellare persone su facebook riesco magari a parlarci e a giungere a un dialogo: ci ho provato piu' volte ma mai ci sono riuscito finora).

No perchè tutti denunciano quanto sia sbagliato quello si fa ora, senza pero' proporre una concreta alternativa

Io dicevo un'altra cosa e cioè che avere "fede nella scienza" (come sento dire da tanti semi-colti aizzati da Repubblica) è la negazione stessa del metodo scientifico che anzi prevede proprio il contrario.

Quando feci la tesi di laurea (sperimentale, in microbiologia fitopatologica) la prima cosa che mi disse il relatore fu: "per quante tabelle, dati, riscontri tu possa scrivere preparati al fatto che basta un altro studio con metodologia diversa per farle diventare carta da culo".

Intendeva dire che il principio della scienza è la confutazione, ovviamente a seguito di osservazioni e sperimentazioni, mica a casaccio.

Detto ciò, io non so cosa fare, so cosa NON fare e cioè lottare contro chi afferma bestialità tipo "la democrazia è fidarsi di chi sa".

Non esistono scelte tecniche, ce lo diceva già Max Weber duecento anni fa, ma scelte politiche, perché l'oggettività della tecnica non esiste, anzi è un'aberrazione del pensiero neoliberista.

Detto ciò a margine, qualche riflessione su questa minchiata del Green Pass (sulla quale se ne potrebbero scrivere di pagine...).

1)è un provvedimento scritto coi piedi, tanto per cominciare. Si vede chiaramente che è raffazzonato, figlio della fretta, fatto in due minuti sull'onda di quello francese. Ed è così perché è un'operazione esclusivamente mediatica, non so quanto consapevole o meno. Infatti vengono colpiti solo pochi luoghi (palestre, piscine, ristoranti al chiuso, cinema e musei) nei quali, al netto dei primi due, gli italiani non vanno soprattutto d'estate. Quindi serve solo a sollevare clamore per convincere i riluttanti a vaccinarsi. Il che ci porta al punto 2.

2)ragionerei sui dati: in Italia la percentuale attuale di vaccinazioni è fra le più alte al mondo, la percentuale di uso delle dosi è circa il 95%, quindi quante dosi arrivano tante ne vengono utilizzate e questo da subito. Ne consegue che l'unico limite alla vaccinazione è, molto banalmente, la disponibilità del vaccino. Ad esempio qui nel Lazio (provincia di VT) un paio di settimane fa i centri vaccinali sono stati chiusi a lungo proprio per mancanza di consegne. I famigerati "No Vax" saranno sì e no lo 0,00001% della popolazione, chi c'è da convincere?

3)alla luce di ciò, avrei preferito (anche se ovviamente non sono d'accordo) l'obbligo vaccinale invece che il ricatto. Perché non hanno messo l'obbligo? C'è già per alcuni vaccini, c'è stato in passato per altri. Per me è semplicemente per una questione di scarico delle responsabilità. Se non sei obbligato, firmi una liberatoria dove scarichi le responsabilità di tutti, da Pfizer all'ultimo dei portantini. Oltre che dalla pavidità e dall'allergia alle responsabilità di una classe dirigente indegna, ciò deriva anche dall'impostazione liberista che vede lo Stato mettere solo dei blandi paletti e poi scaricare sull'individuo tutto il resto. E' una concezione ideologica per me tossica e dannosa. Obbligami e prenditi le tue responsabilità.

4)cosa comporta questo provvedimento ed il clima da caccia alle streghe dell'ultimo anno? Non so quanto consapevolmente o meno (per me poco, perché questa classe politica è proprio piena di brocchi) ma si alimentano i conflitti orizzontali per evitare quelli verticali. Mettere l'uno contro l'altro i cittadini individuando capri espiatori evita che la rabbia per le pessime condizioni materiali frutto di trent'anni di crisi ininterrotta prima o poi esploda verso la peggior classe dirigente (politica, amministrativa ed imprenditoriale) di sempre. Inoltre il governo di Confindustria fa un bel regalino ai suoi referenti dandogli un'ennesima scusa per ricattare i lavoratori e non è un caso che Bonomi ci si sia buttato a pesce chiedendolo anche sul lavoro, così magari ottiene pure di scaricare i costi delle procedure e dei protocolli di sicurezza covid sul dipendente (tampone) o sullo Stato (vaccino) vista la storica miopia e piccineria dei nostri industriali.

Offline Xibal

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Re: COVID-19: Dubbi, complotti e negazionismi
« Risposta #542 il: 27 Lug 2021, 21:03 »
quello che ho notato io in questi giorni, guardando sui social i discorsi dei cosidetti "no vax" noto che hanno un loro linguaggio che è diventato uniforme, parlano dei "sieri" riferendosi ai vaccini, il green pass è il nazismo, confondono DPCM con decreto legge. L'impressione è che ci sia un filo conduttore che li muova e che si "informino" tutti dalla medesima fonte

Idem. Un mio conoscente dice che glielo ha detto una biologa amica sua che si chiama siero e non vaccino. Quindi sì, c'è una matrice comune anche se il mio amico non parla di nazismo ma solo di libertà e, ovviamente, del vaccino che crea le varianti.
Tecnicamente è corretto, un vaccino contiene l'agente patogeno o una sua parte, quanto ci viene inoculato oggi contiene una informazione genetica, quindi a voler fare i pignoli, non è un vaccino.
Ma non è nemmeno una terapia genica come direbbe qualche no vax d'assalto...
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Offline Thar

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Re: COVID-19: Dubbi, complotti e negazionismi
« Risposta #543 il: 27 Lug 2021, 21:22 »
Che gli facciamo?

A chi? Soggetto, verbo, complemento.


Perché un domani, lavorando in sanità e pagando le tasse, potrei sentirmi doppiamente legittimato rispetto a te, che ipoteticamente non lavori in sanità e paghi le tasse e basta, a prendere decisioni sanitarie per conto tuo. Sono io che reggo il sistema e mi sacrifico più di te. Ovviamente non lo faccio, perché non sono Burioni.

Ma, di fronte ad una pandemia mondiale, esigendo di poter ignorare quella che, al momento, è la migliore possibilità di limitare il diffondersi del virus e nel contempo di poter continuare a vivere come se nulla fosse, stai EFFETTIVAMENTE ed ARBITRARIAMENTE decidendo ANCHE per gli altri.


È l'ora di mettersi in testa che la discussione soprattutto fuori di qui è irrimediabilmente uscita dai parametri della salute pubblica per entrare in quelli dei diritti fondamentali tutti. Quindi pensatela come vi pare ma non fate gli occhioni da cerbiatto se la gente va in piazza.
I fantomatici diritti fondamentali tutti.
Che, guarda caso, contemplano anche il non recar danno agli altri coi propri comportamenti.

Sulla gente in piazza: a parte che "fare gli occhioni da cerbiatto" non vedo cosa c'entri, ma se la gente va in piazza per delle minchiate avrò o no il diritto di farglielo notare? Di dirgli "guarda, che quello che pensi/dici è sbagliato, le cose non stanno così"?
Il giusto è giusto, anche se tutti gli sono contrari; è lo sbagliato è sbagliato, anche se tutti sono per esso.
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Offline Thar

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Re: COVID-19: Dubbi, complotti e negazionismi
« Risposta #544 il: 27 Lug 2021, 21:36 »
Lo scientismo acritico è l'anticamera dell'autoritarismo.

Ma a me non sembra che nella nostra società moderna si impedisca a qualcuno di studiare, o di diventare competente, chiedendo invece di fidarsi ciecamente di chi sa. Se uno vuole puo' studiare, investendo il tempo che ci vuole chiaramente, e diventare competente.

Quello che si chiede è semplicemente di non contestare sulla base di argomentazioni labili. Di non leggere da fonti incerte. Di non abbracciare e diffondere tesi discutibili o dannose.

Quello che si dice è che se non si è esperti è difficile che la propria opinione possa avere valore quanto quella di un esperto, e che quindi forse bisogna invece fidarsi di quello che dicono gli esperti (o in alternativa diventare esperti, ma per quello ci vuole tanto tempo e fatica, e nessuno lo impedisce a nessuno, nella nostra società in cui l'istruzione superiore è aperta a tutti).

A me hanno insegnato (e lo vivo ogni giorno sul lavoro) che se dici una sciocchezza, o anche solo una imprecisione, te ne assumi le conseguenze: di certo non che qualcuno ti dica ah bene è la tua opinione, molto preziosa, ne teniamo conto. Io non mi esprimo su cose che non so o non capisco a fondo (e sono cosciente di non poter diventare un esperto nei miei ritagli di tempo, sull'internet), e se lo faccio, di sicuro è con posizioni molto aperte ad essere smentito da chi ne sa piu' di me.

Voglio anche capire che il metodo Burioni del capre studiate o quello dei moralisti del vaccino su instagram non funzioni. Quello che mi sfugge è: qual'è il metodo giusto? cosa si deve fare, invece, per arginare questa pericolosa deriva antiscientista della società? Come prendere nel modo giusto, come comunicare e trattare l'esigenza particolare di questa categoria (crescente) di pubblico? Non è retorica, ma una onesta domanda. Vorrei saperlo, per correggere magari il tiro anche io (hai visto mai che invece di continuare a cancellare persone su facebook riesco magari a parlarci e a giungere a un dialogo: ci ho provato piu' volte ma mai ci sono riuscito finora).

No perchè tutti denunciano quanto sia sbagliato quello si fa ora, senza pero' proporre una concreta alternativa

Io dicevo un'altra cosa e cioè che avere "fede nella scienza" (come sento dire da tanti semi-colti aizzati da Repubblica) è la negazione stessa del metodo scientifico che anzi prevede proprio il contrario.

Quando feci la tesi di laurea (sperimentale, in microbiologia fitopatologica) la prima cosa che mi disse il relatore fu: "per quante tabelle, dati, riscontri tu possa scrivere preparati al fatto che basta un altro studio con metodologia diversa per farle diventare carta da culo".

Intendeva dire che il principio della scienza è la confutazione, ovviamente a seguito di osservazioni e sperimentazioni, mica a casaccio.

Detto ciò, io non so cosa fare, so cosa NON fare e cioè lottare contro chi afferma bestialità tipo "la democrazia è fidarsi di chi sa".

Non esistono scelte tecniche, ce lo diceva già Max Weber duecento anni fa, ma scelte politiche, perché l'oggettività della tecnica non esiste, anzi è un'aberrazione del pensiero neoliberista.

A parte che citando repubblica hai squalificato tutto il resto del discorso.
Comunque, il principio della scienza non è la confutazione, ma la ricerca di ciò che è vero tramite conferme ai propri dati attraverso studi (ed anche metodologie) differenti. La confutazione fa parte del gioco ma non è il fine ultimo, lo scopo della scienza.
E, secondo me, anche il presupposto da cui parti, la "fede nella scienza" è sbagliato: non si parla di fede ma di fiducia.
E bisogna avere fiducia perchè nessuna persona è omnisciente, e perchè per risolvere i problemi a volte è necessario chiedere consiglio a chi è più esperto, a chi ha maggiori conoscenze in quel campo rispetto a noi.

Se non chiedi aiuto alle idee, alla scienza, ti rimane solo l'ideologia. E che sbaglio madornale sarebbe, l'ideologia, qualsiasi ideologia, ti limita le possibilità, ti riduce le scelte, ti rinchiude in un campo da calcetto quando potresti vagare in uno spazio meraviglioso di 999999*10E999999999999999999 anni luce
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Re: COVID-19: Dubbi, complotti e negazionismi
« Risposta #545 il: 27 Lug 2021, 22:19 »
Usavo la parola "fede" perché è quella che ho, letteralmente, sentito dalle bocche di tantissime persone. Una cosa che davvero mi manda al manicomio.

La scienza è fatta, come tutte le cose dell'umano scibile, dagli scienziati. Che sono uomini né più né meno di me e te, con tutte le loro debolezze e fragilità (anzi, a giudicare dallo spaccato risalente ad una quindicina di anni fa che ho del mondo della ricerca scientifica, pure molto peggio...).

Ed anche la "fiducia" è una cosa seria, che ci si deve conquistare e arriva con la credibilità.

La "ricerca della verità" è una cosa che ha più a che fare con la religione, anche perché non esistono dogmi che non possano essere confutati, ad esempio:

TFP Link :: https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2021/06/14/dna-rna-studio-dogma-biologia?fbclid=IwAR3o-bB4tNHozEIym1HZ8AU2lu8sDYWLadft_QpBGe3DdVicQAVSSiOT9ag

Era un "dogma" della biologia. Ora parrebbe non essere più un dogma perché qualcuno s'è messo a studiare, osservare ed analizzare e l'ha confutato.

Che era ciò che mi ha insegnato, con crudezza, il relatore della mia tesi (nella quale, per altro, anche io, ultimo degli stronzi, confutavo qualcosa, anche se ovviamente migliaia di volte meno importante rispetto a quella linkata).


Offline mog_tom

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Re: COVID-19: Dubbi, complotti e negazionismi
« Risposta #546 il: 27 Lug 2021, 22:21 »
Vedi Thar, tu dai per scontato che un uomo di scienza non possa avere interessi solo perché ha una o più lauree. Che l'Italia sia giunta senza un piano pandemico ai fatti del Covid è una realtà. Che Arcuri sia stato richiamato dopo esser stato giudicato gran maneggione attento solo alle sue tasche, pure. Ora è parte di quel governo dei migliori e fornirà consulenze. Che strano.

Tirando fuori l'arbitrio, bisogna affermare che questo è libero e si prende le sue responsabilità. Ognuno sceglie di chi fidarsi: se le azioni e le tesi governative fossero inoppugnabili non avresti la gente in piazza. Evidentemente qualche scontento c'è.

Quindi, qualora il malcontento cresca e si organizzi ulteriormente, quali misure andrebbero adottate? Perché a sentire parecchia gente qui, le piazze pongono un duplice problema: sono irresponsabili dal punto di vista etico (comportamento dei singoli) e perniciose da quello politico (contestano un paradigma sanitario e politico, reclamando alternative). Che fareste?
V I D E O L U D D I C A | Sono solo due settimane, per far uscire gli ospedali dal collasso marzo 2020

Offline Thar

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Re: COVID-19: Dubbi, complotti e negazionismi
« Risposta #547 il: 27 Lug 2021, 22:45 »
Usavo la parola "fede" perché è quella che ho, letteralmente, sentito dalle bocche di tantissime persone. Una cosa che davvero mi manda al manicomio.

La scienza è fatta, come tutte le cose dell'umano scibile, dagli scienziati. Che sono uomini né più né meno di me e te, con tutte le loro debolezze e fragilità (anzi, a giudicare dallo spaccato risalente ad una quindicina di anni fa che ho del mondo della ricerca scientifica, pure molto peggio...).

Ed anche la "fiducia" è una cosa seria, che ci si deve conquistare e arriva con la credibilità.

La "ricerca della verità" è una cosa che ha più a che fare con la religione, anche perché non esistono dogmi che non possano essere confutati, ad esempio:

TFP Link :: https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2021/06/14/dna-rna-studio-dogma-biologia?fbclid=IwAR3o-bB4tNHozEIym1HZ8AU2lu8sDYWLadft_QpBGe3DdVicQAVSSiOT9ag

Era un "dogma" della biologia. Ora parrebbe non essere più un dogma perché qualcuno s'è messo a studiare, osservare ed analizzare e l'ha confutato.

Che era ciò che mi ha insegnato, con crudezza, il relatore della mia tesi (nella quale, per altro, anche io, ultimo degli stronzi, confutavo qualcosa, anche se ovviamente migliaia di volte meno importante rispetto a quella linkata).

La scienza non ha dogmi (almeno, quella seria) e non ho mai parlato di ricercare la verità ma ricercare il vero: c'è la medesima differenza tra fede e fiducia. Il Vero è il reale, quello che ci circonda e nel quale viviamo.
La verità può avere molti significati a seconda dei punti di vista perchè discende dall'ideologia ed è fasulla, fallace e sbagliata fin dal profondo.

Sulla fallacità: vero, però la fallacità deve essere dimostrata, altrimenti si ricade nel dogma, nella fede, nell'ideologia; senza prove non c'è Vero, solo verità.



Vedi Thar, tu dai per scontato che un uomo di scienza non possa avere interessi solo perché ha una o più lauree.

No, io dò per scontato che un uomo, in quanto tale, possa sparar cazzate indipendentemente dal numero di lauree possedute. E, comunque, anche se le spara per interessi (propri od altrui) sempre di cazzate stiamo parlando.

Tirando fuori l'arbitrio, bisogna affermare che questo è libero e si prende le sue responsabilità. Ognuno sceglie di chi fidarsi: se le azioni e le tesi governative fossero inoppugnabili non avresti la gente in piazza. Evidentemente qualche scontento c'è.

Quindi, qualora il malcontento cresca e si organizzi ulteriormente, quali misure andrebbero adottate? Perché a sentire parecchia gente qui, le piazze pongono un duplice problema: sono irresponsabili dal punto di vista etico (comportamento dei singoli) e perniciose da quello politico (contestano un paradigma sanitario e politico, reclamando alternative). Che fareste?

Non è detto che malcontento=governo ha torto.
Lo scontento c'è sempre stato, per ogni ragione e motivo troverai sempre un novero di persone (più o meno nutrito) che, per ragioni ideologiche e non razionali, si "oppone" all'azione dei governi ritenendo di avere le risposte "giuste" in tasca.

Come gestirli, tu chiedi.
Domanda alla quale è impossibile dare una risposta univoca (od anche solo una risposta) a causa dell'enorme numero di variabili in gioco.
Di fronte ad una pandemia come quella di adesso (o come quella del 1929) l'unica cosa che ogni governo deve fare in modo di perseguire è assicurare al maggior numero di cittadini possibile una sicurezza sanitaria per evitare che il sistema sanitario collassi di nuovo.
Personalmente aggiungerei "perseguire ad ogni costo".
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Offline mog_tom

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« Risposta #548 il: 27 Lug 2021, 22:53 »
No, perché il governo finora ha blindato ospedali, negando cure ed esami per malattie pregresse, ha chiuso in casa la gente fomentando la depressione, ha promesso ristori mai arrivati per categorie economiche alla fame, e ha imposto il famoso protocollo "tachipirina + vigile attesa" che di gente al Creatore ne ha mandata parecchia.

Insomma, non esattamente un'assicurazione di sicurezza sanitaria.

Vorrei puntualizzare che il governo sta insistendo su simili scelte, aggravandole persino.

Mi starai mica diventando antigovernativo?
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Offline Xibal

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« Risposta #549 il: 27 Lug 2021, 23:16 »
ma se la gente va in piazza per delle minchiate avrò o no il diritto di farglielo notare? Di dirgli "guarda, che quello che pensi/dici è sbagliato, le cose non stanno così"?
Poco sopra affermavi con forza quanto fosse inutile farlo, per le uniche persone titolate e in dovere di farlo...
« Ultima modifica: 27 Lug 2021, 23:19 da Xibal »
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Offline Ivan F.

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« Risposta #550 il: 27 Lug 2021, 23:18 »
No, perché il governo finora ha blindato ospedali, negando cure ed esami per malattie pregresse, ha chiuso in casa la gente fomentando la depressione, ha promesso ristori mai arrivati per categorie economiche alla fame, e ha imposto il famoso protocollo "tachipirina + vigile attesa" che di gente al Creatore ne ha mandata parecchia.

Suvvia, questa filippica è difficile da difendere nell'ottica di un dialogo costruttivo :)

Si legge troppo l'arrocco sulla posizione.
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Offline Thar

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« Risposta #551 il: 27 Lug 2021, 23:20 »
ma se la gente va in piazza per delle minchiate avrò o no il diritto di farglielo notare? Di dirgli "guarda, che quello che pensi/dici è sbagliato, le cose non stanno così"?
Poco sopra affermavi con forza quanto fosse inutile farlo, per le uniche persone titolate e in dovere di farlo...

No, affermavo che è inutile tentare di dare spiegazioni logiche e razionali a chi quelle spiegazioni non è assolutamente interessato ad ascoltarle. Non riusciresti a farle ragionare, le loro posizioni non cambierebbero di un yoctometro ed avresti solamente esposto a potenziali rischi d'incolumità delle persone per niente.
Il diritto di dirgli che son minchiate è sempre (e sempre lo sarà) valido.
« Ultima modifica: 27 Lug 2021, 23:25 da Thar »
Il giusto è giusto, anche se tutti gli sono contrari; è lo sbagliato è sbagliato, anche se tutti sono per esso.
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Offline Xibal

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« Risposta #552 il: 27 Lug 2021, 23:33 »
No, perché il governo finora ha blindato ospedali, negando cure ed esami per malattie pregresse, ha chiuso in casa la gente fomentando la depressione, ha promesso ristori mai arrivati per categorie economiche alla fame, e ha imposto il famoso protocollo "tachipirina + vigile attesa" che di gente al Creatore ne ha mandata parecchia.

Suvvia, questa filippica è difficile da difendere nell'ottica di un dialogo costruttivo :)

Si legge troppo l'arrocco sulla posizione.
Eppure, i fatti lo cosano...
TFP Link :: https://lanuovabq.it/it/ora-e-chiaro-il-nemico-delle-cure-a-casa-e-speranza#.YIVSrW7T6Io.facebook
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« Risposta #553 il: 27 Lug 2021, 23:36 »
Eppure, i fatti lo cosano...

Cosa cosano, un pezzetto di una flilppica? :)

Globalmente è un arrocco, e se rispondi a un brandello significa che non hai una replica valida.

Quindi dialetticamente ho vinto, viva me, tutti a casa  :pray:
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« Risposta #554 il: 28 Lug 2021, 01:04 »
quello che ho notato io in questi giorni, guardando sui social i discorsi dei cosidetti "no vax" noto che hanno un loro linguaggio che è diventato uniforme, parlano dei "sieri" riferendosi ai vaccini, il green pass è il nazismo, confondono DPCM con decreto legge. L'impressione è che ci sia un filo conduttore che li muova e che si "informino" tutti dalla medesima fonte

Idem. Un mio conoscente dice che glielo ha detto una biologa amica sua che si chiama siero e non vaccino. Quindi sì, c'è una matrice comune anche se il mio amico non parla di nazismo ma solo di libertà e, ovviamente, del vaccino che crea le varianti.
Tecnicamente è corretto, un vaccino contiene l'agente patogeno o una sua parte, quanto ci viene inoculato oggi contiene una informazione genetica, quindi a voler fare i pignoli, non è un vaccino.
Ma non è nemmeno una terapia genica come direbbe qualche no vax d'assalto...

Qui dicono che è un'altra cosa:
https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/siero-antidoto-e-vaccino-facciamo-chiarezza/2955
Qui pure:
http://www.quotidianosanita.it/m/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=93856
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