Secondo me si chiama, banalmente, democrazia parlamentare.
Ho votato per eleggere un parlamento, dal quale mi sento blandamente rappresentato (e già è tanto, stanti i decenni che ci precedono), che a sua volta ha giurato su una costituzione all'interno della quale, come nella stragrande maggioranza delle costituzioni del mondo, sono previsti poteri e decisioni eccezionali per fronteggiare situazioni eccezionali.
Pertanto sì, quando ahimè mi accorgo (no: confermo) che il mio popolo, senza particolari colpe bensì per mere ragioni storico-sociali, è così bambino da necessitare decisioni forti di fronte a un pericolo forte, plaudo alla classe politica in grado di prenderle per lui, senza nessuna sindrome di Stoccolma. Nella semplice consapevolezza che tale classe politica non è né demoniaca né espressione del migliore dei mondi possibili, ma piuttosto il meglio che ci si può permettere quando il peggio si presenta, ovvero inaspettatamente .
Terminata questa contingenza drammatica, tornerò a sperare che Draghi si levi dalle palle e Fratoianni prenda un po' di più del due per cento.