D'accordo, gioco finito al 100%, posso tirare una riga...
Arise è una delle migliori esperienze narrative che ho provato in questi ultimi anni. Amen.
La progressione del racconto, la regia, le musiche. Tutto molto bello. Soprattutto i dettagli nella "recitazione" del vecchio. È una qualità che non capita di vedere spesso. E fa tutto questo con due spiccioli e tre barattoli, va detto, perché tecnicamente è tirato via con il minimo sindacale.
Detto questo, dispiace per la parte giocata. Perché le idee non mancano, ma dopo il primo entusiasmo presta il fianco a una legnosità che rischia di logorare.
Questo "attrito" nel gameplay, paradossalmente, è anche funzionale a quello che il gioco vuole raccontare e comunicare. Nella sostanza, i livelli funzionano se affrontati la prima volta, quando sono accompagnati dal senso di scoperta narrativa. Ma se solo ti azzardi a ripetere un checkpoint, o il flusso del racconto si interrompe per la ricerca di un collezionabile o una caduta, l'incantesimo si rompe e ti accorgi che ti sta tirando all'amo dalla testa, non dai pollici.
Consiglio di giocarlo? Direi di sì, ma occhio a non rovinarvi la prima run con collezionabili o obiettivi. Va preso come viene, sfogliandolo.