Songbird Symphony è il metroidvania per i più piccoli. Non solo per la sua grafica rotonda, i colori pastello e la musica zuccherina, ma anche per una struttura condiscendente, a bolle, dove il pargolo, o il videogiocatore con poca pazienza, può muoversi senza l'assilo di perdersi o di doversi per forza ricordare che la chiave viola la poteva usare in un punto nell'angolo a destra della prima stanza del secondo mondo, per ottenere un gadget di importanza poco meno che trascurabile ma che comunque fa sempre 100%.
Sarà forse per questo che non esiste una mappa, visto che le scorribande del nostro piccolo pennuto alla ricerca della sua idendità si svolgono in microbolle, esaurite le quali si passa alla zona successiva, con rari ritorni sui propri passi.
Ha un ritmo compassato, e un platforming edulcorato, Songbird Symphony, e basa ogni sua interazione o sfida sula ricerca, sul colpo d'occhio e sull'abilità ritmica. Il titolo infatti si discosta dal canone di un metroidvania/platform qualsiasi nell'interazione con oggetti e "boss", che vengono sempre risolti in una sezione ritmica memore di un classico rythm game.
Con una storia di buoni sentimenti e riscatto, qualche personaggio riuscito e una bella sensazione di ammmore universale, Songbird Symphony è perfetto per i pargoli ma sa toccare le corde anche dell'adulto che sicuramente, a dispetto del fatto che giocate ancora con i giochini, alberga da qualche parte dentro o fuori di voi.
Io mi ci sto divertendo (penso di essere a circa un quarto dell'avventura)
Songbird Symphony è videogiocare rilassato.