Altrimenti dalla twittercrazia non si salverebbe nessuno, da Giulio Cesare a Leopardi, da Dante a Tolkien e da Alfieri a Einstein.
Ma qui stiamo parlando di libri pubblicati in una collana espressamente per l'infanzia in cui si associano i difetti fisici all'immoralità, tra le altre cose.
Il caso delle streghe calve è emblematico di come a volte non sia neanche tutta colpa dell'autore, ma semplicemente dei tempi, perché all'epoca di Dahl non c'era la chemio, altrimenti forse si sarebbe corretto da solo come aveva fatto per gli Umpa Lumpa.
Dai bambini non puoi pretendere una lettura critica e contestualizzata, rischi che introiettino pregiudizi poi difficili da estirpare.