Autore Topic: Lingua e inclusività. Parliamonə  (Letto 50676 volte)

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Offline Lord Nexus

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #600 il: 10 Nov 2022, 09:27 »
@Luv3Kar secondo me centra bene il tutto.
Potevano anche dire che non volevano non caucasici perché gli stanno sulle balle e l'opera è la loro. Nessun problema, hai fatto risposto a una critica e caso chiuso.
Invece c'è un passo che dice:
Citazione
So why did the developers decide to include only white characters in the trailer? Yoshida has an answer that sounds entirely like a non-answer. “It can be challenging to assign distinctive ethnicities to either antagonist or protagonist without triggering audience preconceptions, inviting unwarranted speculation, and ultimately stoking flames of controversy,” he told IGN.
Ecco qui ci leggo tanta superficialità e paraculaggine. Era meglio stare zitti e andare avanti per la loro strada.
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Offline peppebi

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #601 il: 10 Nov 2022, 09:40 »
Non sono per niente d'accordo e per me questo è proprio un esempio di censura alla quale l'inclusione forzata ci porta. Ora scrivo sdegnato che non hanno incluso uno del sud Italia con i capelli arancioni e gli occhi azzurri. Sono in tanti ma non sono mai rappresentati.

Innanzitutto nessuno li ha censurati, sono liberi di creare il loro mondo come vogliono. In questo caso il punto non è l'inclusione forzata, ma l'esclusione deliberata. E poi mi verrebbe da dire che i meridionali rientrano tra i bianchi e qui si parla di etnie diverse, ma di fronte a una risposta così infantile e completamente fuori fuoco alzo le mani e ti lascio alla tua visione del mondo in cui il maschio bianco etero occidentale vive sopraffatto e vessato.

Era chiaramente una provocazione, un'iperbole. Pensavo si capisse. E no non siamo (ancora) alla censura ma certamente uno non è più libero di pensare un'opera senza includere a forza questa o quella categoria.
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Offline Xibal

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #602 il: 10 Nov 2022, 09:42 »


Sarebbe peraltro un'ottima occasione per discutere di quanto siano (mediamente) razzisti i giapponesi. Uno dei popoli più razzisti e meno inclusivi in assoluto, tra le democrazie avanzate.
E lo sono talmente tanto che è praticamente impossibile trovare un loro rappresentante somatico nelle loro opere di fantasia, dove sono tutti rigorosamente "esotici"...
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Offline Luv3Kar

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #603 il: 10 Nov 2022, 10:07 »
E lo sono talmente tanto che è praticamente impossibile trovare un loro rappresentante somatico nelle loro opere di fantasia, dove sono tutti rigorosamente "esotici"...

Quello penso dipenda da un misto di fascinazione per il modello estetico occidentale e di senso di inferiorità. Se guardi come gestiscono l'immigrazione o come considerano i popoli vicini, non sono certo un modello di multiculturalismo.

Del resto, critiche di questo tipo erano già state rivolte in passato ad altri sviluppatori giapponesi o a CDPR che è polacca per The Witcher, due paesi etnicamente molto omogenei. Non credo neanche sia razzismo intenzionale, ma più un riflesso dell'ambiente culturale. Ma se vuoi parlare a tutto il mondo, sono aspetti di cui devi tenere conto, non puoi cascare dal pero come Yoshida.
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Offline alfredolatorre

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #604 il: 10 Nov 2022, 10:55 »
Il vero problema è indignarsi perché in un gioco ci sono poche persone di colore e che questo, in automatico, sia indice di poca inclusività o, ancor peggio, di razzismo.
« Ultima modifica: 10 Nov 2022, 11:01 da alfredolatorre »

Offline Cryu

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #605 il: 10 Nov 2022, 11:03 »
Del resto, critiche di questo tipo erano già state rivolte in passato ad altri sviluppatori giapponesi o a CDPR che è polacca per The Witcher, due paesi etnicamente molto omogenei.
Il punto non era che la Polonia fosse etnicamente omogenea, ma che il fantasy letterario ha sempre avuto come base il medioevo europeo o comunque un mondo preglobalizzato, quindi con etnie esclusivamente locali.
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Offline Ivan F.

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #606 il: 10 Nov 2022, 12:15 »
Per onore di contesto, recuperiamo la domanda che ha fatto IGN:

Citazione
IGN: In regards to diversity in the game, can we expect to see Black characters in Final Fantasy XVI, or people of color (non-white characters) in general? To clarify a bit more, there’s been discussion around the trailers to date featuring mostly white characters, and I wanted to get clarity on whether we can expect the final game to be more diverse.

La domanda è legittima e, giornalisticamente, ben posta.
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Offline AXW

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #607 il: 10 Nov 2022, 12:18 »
Del resto, critiche di questo tipo erano già state rivolte in passato ad altri sviluppatori giapponesi o a CDPR che è polacca per The Witcher, due paesi etnicamente molto omogenei.
Il punto non era che la Polonia fosse etnicamente omogenea, ma che il fantasy letterario ha sempre avuto come base il medioevo europeo o comunque un mondo preglobalizzato, quindi con etnie esclusivamente locali.

Non ha senso quello che scrivi.

TFP Link :: https://www.vice.com/it/article/bj99j3/accuratezza-storica-medioevo-videogiochi-destra-estrema-razzismo

Eppure “il Medioevo non era totalmente bianco,” ha scritto a Motherboard via email la professoressa Dorothy Kim, insegnante di letteratura medievale alla Brandeis University e autrice di Teaching Medieval Studies in a Time of White Supremacy. “Lo dimostrano gli studi storici, l’archeologia, la produzione artistica, la produzione letteraria e culturale.”

Questa idea di un Medioevo solo bianco, legata all’identità delle nazioni europee, proviene invece dal Romanticismo. “Il nazionalismo nel Romanticismo era un etno-nazionalismo, cioè aveva una forte componente etnica,” ci ha scritto via email la dottoressa Helen Young della Deakin University—autrice di Race and Popular Fantasy Literature: Habits of Whiteness.


Il vero problema è indignarsi perché in un gioco ci sono poche persone di colore e che questo, in automatico, sia indice di poca inclusività o, ancor peggio, di razzismo.

No, come diceva poco sopra Luv3Kar, il vero problema è la risposta degli sviluppatori di FFXVI. Prova a rileggerla, è molto interessante.
« Ultima modifica: 10 Nov 2022, 12:27 da AXW »
Peste colga chi scrive "PSX2" e "la Wii"!!! 
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Offline peppebi

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #608 il: 10 Nov 2022, 13:08 »
Sulla risposta concordo pure io. Dovevano semplicemente dire "perché ci piace così".
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Offline peppebi

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #609 il: 10 Nov 2022, 13:11 »
Il vero problema è indignarsi perché in un gioco ci sono poche persone di colore e che questo, in automatico, sia indice di poca inclusività o, ancor peggio, di razzismo.
La penso così. Poi parliamo della stessa casa che sta facendo uscire un gioco dove l'unica protagonista è di colore.
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Offline Cryu

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #610 il: 10 Nov 2022, 13:28 »
Medioevo non totalmente bianco non significa etnicamente inclusivo al 100% come si vogliono oggi i prodotti mass market. Villaggio polacco del 1200. Duecento anime. Quanti neri o asiatici ci saranno stati?
« Ultima modifica: 10 Nov 2022, 13:41 da Cryu »
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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #611 il: 10 Nov 2022, 14:11 »
Il vero problema è indignarsi perché in un gioco ci sono poche persone di colore e che questo, in automatico, sia indice di poca inclusività o, ancor peggio, di razzismo.
La penso così. Poi parliamo della stessa casa che sta facendo uscire un gioco dove l'unica protagonista è di colore.
Per FFVII remake il problema fu che Barrett avesse un accento troppo "nero"...
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Offline Cryu

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #612 il: 10 Nov 2022, 15:01 »
Per onore di contesto, recuperiamo la domanda che ha fatto IGN:

Citazione
IGN: In regards to diversity in the game, can we expect to see Black characters in Final Fantasy XVI, or people of color (non-white characters) in general? To clarify a bit more, there’s been discussion around the trailers to date featuring mostly white characters, and I wanted to get clarity on whether we can expect the final game to be more diverse.

La domanda è legittima e, giornalisticamente, ben posta.
Non lo so, Ivan. Mi verrebbe da dirti di sì. Un giornalista può fare questa domanda, ci mancherebbe che qualcuno glielo impedisca. Ma al contempo, non riesco a non percepirla come una forma di pressione. Se oggi crei opere di fantasia per un ampio mercato e non rispetti arbitrari standard di inclusività, rischi comunque guai. E domande come questa sono parte di questo perverso meccanismo.

Ma poi siamo davvero solo genere e colore della pelle? Nessuno domanda mai a Capcom o Naughty Dog se nel loro gioco ci saranno anche persone religiose che non siano fanatici assassini o bambini ingenui. E in generale, nei videogiochi, le persone di fede sono perlopiù rappresentate così. Il mondo del gaming è inclusivo per le persone di fede? No. Qualcuno se ne lamenta? No. Se però accidentalmente sono maschi bianchi cui piace la gnocca, si beccano comunque costantemente insulti salvo annuire anche alla più folle pretesa di inclusione ideologica.

Qualche anno fa, se un prete si azzardava a fare un commento negativo sul contenuto di un certo film, esprimendo quello che dovrebbe essere il diritto di opinione, si gridava all'ingerenza addirittura in campo artistico. Oggi esistono innumerevoli movimenti ideologici aggressivi che condizionano i media. Io credo che ai condizionamenti si dovrebbe reagire a prescindere, non solo quando sgraditi al proprio gusto.
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Offline Devil May Cry

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #613 il: 10 Nov 2022, 16:13 »
Dicono che Boris 4 parli proprio delle quote da inserire in uno show, devo ancora vederlo ma dicono che si muore (tipo apostolo asiatico o una cosa del genere).

Offline Xibal

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #614 il: 10 Nov 2022, 17:03 »
Dicono che Boris 4 parli proprio delle quote da inserire in uno show, devo ancora vederlo ma dicono che si muore (tipo apostolo asiatico o una cosa del genere).
Non farebbe ridere, se i primi a fare white washing non fossero stati, in questo campo, proprio gli ecclesiastici, di fatto rimuovendo dall'immaginario uno dei più grandi successi dell'evangelizzazione, la sua globalizzazione in tempi non sospetti😁
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