Per onore di contesto, recuperiamo la domanda che ha fatto IGN:
IGN: In regards to diversity in the game, can we expect to see Black characters in Final Fantasy XVI, or people of color (non-white characters) in general? To clarify a bit more, there’s been discussion around the trailers to date featuring mostly white characters, and I wanted to get clarity on whether we can expect the final game to be more diverse.
La domanda è legittima e, giornalisticamente, ben posta.
Non lo so, Ivan. Mi verrebbe da dirti di sì. Un giornalista può fare questa domanda, ci mancherebbe che qualcuno glielo impedisca. Ma al contempo, non riesco a non percepirla come una forma di pressione. Se oggi crei opere di fantasia per un ampio mercato e non rispetti arbitrari standard di inclusività, rischi comunque guai. E domande come questa sono parte di questo perverso meccanismo.
Ma poi siamo davvero solo genere e colore della pelle? Nessuno domanda mai a Capcom o Naughty Dog se nel loro gioco ci saranno anche persone religiose che non siano fanatici assassini o bambini ingenui. E in generale, nei videogiochi, le persone di fede sono perlopiù rappresentate così. Il mondo del gaming è inclusivo per le persone di fede? No. Qualcuno se ne lamenta? No. Se però accidentalmente sono maschi bianchi cui piace la gnocca, si beccano comunque costantemente insulti salvo annuire anche alla più folle pretesa di inclusione ideologica.
Qualche anno fa, se un prete si azzardava a fare un commento negativo sul contenuto di un certo film, esprimendo quello che dovrebbe essere il diritto di opinione, si gridava all'ingerenza addirittura in campo artistico. Oggi esistono innumerevoli movimenti ideologici aggressivi che condizionano i media. Io credo che ai condizionamenti si dovrebbe reagire a prescindere, non solo quando sgraditi al proprio gusto.