lasciare il genere neutro alle attuali convenzioni.
O, in mancanza, reinventarlo, se proprio dobbiamo darci ai neologismi.
Per esempio per i termini che indichino un ruolo che non poggi le sue peculiarità sul genere, come le professioni. Tutto neutro, anche se è maschile o "suona maschile".
Il dottor Eugenio e il Dottore Michela, uno designa un ruolo che esula dal fatto che si sia uomini o donne (e restituisce dignità a chiunque lo esibisca, perchè troppo spesso
dottoressa è stato mutuato in
signorina per quella desinenza finale che l'accento vuole porlo sulla femminilità, colorandola, invece che sulla noiosa e trombona funzione professionale), e l'altro è il nome proprio.
A proposito, ma la scevà, dunque, si dovrebbe applicare, per un non binario, anche al suo nome proprio, o vale per tutti, tranne che "Io"?