Autore Topic: Lingua e inclusività. Parliamonə  (Letto 50520 volte)

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Offline Gaissel

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #195 il: 09 Feb 2022, 11:14 »
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Offline Xibal

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #196 il: 09 Feb 2022, 18:01 »
TFP Link :: https://www.valigiablu.it/petizione-schwa-linguaggio-inclusivo/
L' autore è riuscito a suonare anni luce più trombone della petizione degli accademici, dovrebbero arruolarlo alla causa.
Interessantissima la storia dello scevà, "gruppi" vari iniziano ad usare simboli per sentirsi inclusi, prendendo spunto da quelli presenti sulle tastiere.
Non riesco ad immaginare una base di partenza più importante di questa, come ambasciatore di sfondamento per la radicalizzazione del movimento suggerisco Riccardino Fuffolo, già ne "La Febbra" si può identificare una prima spinta verso l'ammodernamento del linguaggio...
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Offline Ivan F.

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #198 il: 13 Feb 2022, 13:49 »
Un buon riepilogo, scritto da una buona (come sempre) penna, ma niente di nuovo.
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Offline Gaissel

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #199 il: 13 Feb 2022, 13:54 »
Niente di nuovo, tutto ancora di estremamente necessario. Perlomeno in questo topic :)
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Offline Xibal

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #200 il: 13 Feb 2022, 17:50 »
Un buon riepilogo, scritto da una buona (come sempre) penna, ma niente di nuovo.
Mah, buono fino ad un certo punto, perchè sottolinea certe considerazioni deliranti (la sua imposizione dall'alto, mi domando chi mai l'abbia pensato) ma evita accuratamente di fare altrettanto sui fatti, contrari e di gran lunga più importanti per comprendere reazioni e petizioni, e cioè che il tutto, come raccontato dalla Gheno, nasca dal basso, per non dire dal "nulla" che gli dà anche il nome, e proprio dalla più grande ventata di vittimismo che la storia ricordi...
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Offline Ivan F.

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #201 il: 13 Feb 2022, 19:28 »
Un buon riepilogo, scritto da una buona (come sempre) penna, ma niente di nuovo.
Mah, buono fino ad un certo punto, perchè sottolinea certe considerazioni deliranti (la sua imposizione dall'alto, mi domando chi mai l'abbia pensato) ma evita accuratamente di fare altrettanto sui fatti, contrari e di gran lunga più importanti per comprendere reazioni e petizioni, e cioè che il tutto, come raccontato dalla Gheno, nasca dal basso, per non dire dal "nulla" che gli dà anche il nome, e proprio dalla più grande ventata di vittimismo che la storia ricordi...

Uhm, non sono abbastanza intelligente da capire che hai scritto, mi spiace  :)

Ma se lo vuoi riformulare in modo che anche io possa arrivarci sarei lieto di dialogare.
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Offline Xibal

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #202 il: 14 Feb 2022, 04:59 »
L' articolo menziona l'assurdità del ritenere che certe novità siano il frutto di una imposizione dall'alto, da cui nascerebbe il vittimismo di certe petizioni, ma evita accuratamente di sottolineare come, al contrario, vengano da un "basso" senza nè autorità, nè autorevolezza, e si fondino proprio su una base di profondo vittimismo.
In una parola l'articolo cerca di biasimare bonariamente il presunto infantilismo di certe reazioni, come la petizione degli accademici, ma evita di puntare il dito sull'analoga attitudine della controparte, che dalla sua non ha nemmeno, visto che ultimamente è di moda, il trademark della "scienza". (vedi il video postato sopra, di Vera Gheno, che riassume come sia nato l'utilizzo della scevà).
Quindi non è affatto un riepilogo, nè tantomeno buono, perchè solleva una sola parte del velo, lasciando ben al riparo da analisi il resto...
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Online atchoo

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #203 il: 14 Feb 2022, 09:52 »
Il Post, di cui Sofri è direttore, ha pubblicato addirittura un libro su quella parte che definisci coperta dal velo...
Semplicemente non gli interessava riepilogare dai tempi dei dinosauri, ma parlare di quello che gli andava di parlare, nel suo blog.
Rimane il fatto che quando ci si mette allo stesso piano dei bambini un po' infantili li si è.

Offline MaxxLegend

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #204 il: 14 Feb 2022, 10:01 »
Schwa al maschile? Forse per evitare fraintendimenti con la Shoà?  :sick:

Comunque imho è inutile dibattere all'infinito sulla questione: il linguaggio è un'entità in continua evoluzione, e questo abominio linguistico diventerà canonico se e quando entrerà a far parte dell'uso comune.. ovvero MAI.

Perché se c'è una cosa peggiore delle imposizioni dall'alto, sono le cazzate dal basso. :hurt:
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Offline Xibal

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #205 il: 14 Feb 2022, 10:05 »
Il Post, di cui Sofri è direttore, ha pubblicato addirittura un libro su quella parte che definisci coperta dal velo...
Semplicemente non gli interessava riepilogare dai tempi dei dinosauri, ma parlare di quello che gli andava di parlare, nel suo blog.
E infatti io l'articolo ho commentato, non Sofri o Il Post, e di sicuro il primo non è un riepilogo sulla faccenda...
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Offline Xibal

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #206 il: 14 Feb 2022, 10:08 »
Schwa al maschile?
Esatto, il che conferma la totale mancanza di  senso e sostanza alla cosa, usare un sostantivo maschile (proveniente da una delle tradizioni più maschiliste di sempre) per evitare un plurale maschile...
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Offline Gaissel

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #207 il: 14 Feb 2022, 10:45 »
Yawn.
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Offline Van

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #208 il: 14 Feb 2022, 11:09 »
A me sembra l'ennesimo vessillo sotto cui si raduneranno i soliti sfoggiatori di virtù.


Offline eugenio

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Re: Lingua e inclusività. Parliamonə
« Risposta #209 il: 14 Feb 2022, 12:57 »
Roberto Mercadini ha esposto tre ragionamenti su schwa e linguaggio inclusivo (una modesta proposta; parte seconda).

Di questi interventi vorrei qui portare la modesta proposta all'attenzione degli esimi colleghi di dibattito - da pronunziarsi abbracciando la platea con lo sguardo mentre si tiene in mano una tazza di tè -.

Video integrale:

In sintesi: anziché inserire forzosamente nella lingua l'utilizzo di asterischi o lettere non appartenenti all'italiano, lasciare il genere neutro alle attuali convenzioni. E nel caso vi sia certezza che tutti gli elementi del raggruppamento siano dello stesso genere - e solo allora -, specificarlo; altrimenti, no.

Esempio: "Alla festa di compleanno di mio figlio c'erano 10 bambini". Significa che i dieci bambini potevano essere nove maschi e una femmina, oppure otto femmine e due maschi, o cinque femmine e cinque maschi, e così via. Invece, nel caso tutti i partecipanti fossero stati dello stesso genere, dirò: "Alla festa di compleanno di mio figlio c'erano dieci bambini maschi", oppure "dieci bambine".

Al di là questa proposta vi incuriosisca o meno, invito comunque i rispettabili partecipanti del dibattito ad ascoltare quanto ha da dire il summenzionato Roberto Mercadini, perché è un grande narratore e il tempo impiegato a seguirlo sarà ben investito.

Liberté, Égalité, Fraternité, Cordialité.