dall'altro è singolare visto che è una serie sul Karate e non c'è un attore che dia anche solo la parvenza di praticarlo davvero.
Dettaglio che la rende quasi documentaristica, nel suo riproporre un certo immaginario assolutamente calzante con la cultura popolare (soprattutto riviste, e relativi "maestri" che ci finivano sopra) che ai tempi ruotava attorno al tema, senza mai effettivamente sfiorarlo, e che lo rende oggi ancora più attuale, se si osserva il panorama della cosiddetta difesa personale.
Nel suo essere così genuinamente naif, lo trovo romantico come sfogliare un album di polaroid, e sorridere malinconicamente di quanto si fosse buffi dalla testa ai piedi, e di quanto, in fondo, sarebbe bello tornare ad esserlo...