I grandi ipocriti della storia sono calciatori e allenatori, che si sono schierati compatti per la presunta meritocrazia senza minimamente accennare al tema dei soldi che guadagnano. Prendiamo Klopp e Guardiola, che si sono espressi nettamente in merito: che le rispettive squadre si qualifichino o meno, che fatturino o non fatturino, i loro lauti stipendi loro li percepiranno lo stesso (al netto dei premi che incidono relativamente poco)... mi pare meritocrazia con il culo degli altri. In un'autentica logica meritocratica il rischio del mancato guadagno dovrebbe essere condiviso tra tutti i soggetti in ballo, dall'UEFA ai calciatori, anziché addossato ai soli club.