@Mr.Pickman
Diciamo che io dò un pò meno centralità al discorso delle dita perdute, le vedo principalmente come un memento del suo essersi spinta troppo oltre (se si fosse fermata un pò prima nella lotta non sarebbe successo e la storia sarebbe andata ugualmente con loro che sopravvivono) e personalmente ci vedo molto il concetto di menomazione fisica come veicolo emotivo verso il giocatore (spoiler di un certo gioco della saga di Kojima) In MGS4 il volto annerito dalla bruciatura, dopo l'atto 3, di Old Snake ha avuto su di me un effetto simile, un personaggio che tanto amavo marchiato a vita nel fisico (già Snake è un tipo particolare e poco dedito alla vita civile, in tempi di pace uno sfregio simile deve causare dei problemi ulteriori di socialità e rapporto con gli altri) e quindi nell'animo
, un marchio indelebile insomma prima ancora di tutti i vari significati simbolici che possiamo attribuirgli.
Non ci vedo troppo altro, anche perchè Abby glie le ha staccate nella concitazione e quindi senza alcun tipo di ragionamento su tutti questi dettagli simbolici che gli stiamo attribuendo (e va benissimo farlo) e che realizziamo solo a posteriori.
Beh la regia e il montaggio suggeriscono che Ellie capisca fin dove si è spinta grazie all'intervento del ricordo di Joel in quel breve flash poco prima di strangolare, non prima e non dopo, può sembrare forzato ma lei fino a quel momento era stata super determinata nel suo obiettivo di vendetta che non ha quasi mai messo in discussione, però non aveva ancora affrontato di petto il momento in cui era letteralmente tutto nelle sue mani: un climax emotivo che l'ha fatta esitare, il ricordo istantaneo è di un Joel felice con la chitarra e non del Joel in punto di morte (di cui aveva sempre avuto incubi, anche nella scena della fattoria con l'agnellino), si chiede se Joel avesse davvero voluto tutto questo in nome suo? O avrebbe forse preferito che Ellie, a cui tanto teneva, non mettesse a repentaglio la propria vita così tante volte e non cadesse in una spirale di violenza? Ha realizzato tutto in un attimo e la botta da reggere è stata abbastanza forte da farla esitare, e non era troppo tardi per fortuna.
In sostanza, il percorso di Abby è un percorso di redenzione mentre il percorao di Ellie è un percorso di perdizione dal quale riesce a sottrarsi solo alla fine-fine grazie al ricordo di Joel che è come se la sottraesse e la tirasse fuori dall'inferno totale in cui si stava infilando.
Ah un'altro parallelo sulle visioni che tormentavano Ellie in fattoria (la breve scena interattiva dell'incubo con la porta chiusa e impossibilità di raggiungere Joel è perfetta e mette a nudo i suoi sensi di colpa per non essere riuscita a salvarlo, mentre lo spoiler che sto per fare è sul primissimo gioco del Dio della Guerra ellenico) Kratos tormentato dalle visioni della famiglia trucidata a causa di Ares e la promessa degli Dei, in particolare Atena, che obbedendo loro se ne sarebbe infine liberato.
Per carità giochi e storie diversisssime da molteplici punti di vista (realismo vs non realismo) ma il tema del personaggio tormentato e che quindi agisce, in questo caso come motivazione del viaggio dalla fattoria a Santa Barbara, nella speranza di risolvere i propri squilibri con la mente ma finendo solo per peggiorare le cose e cadere in una spirale negativa... beh qualche affinità tematica c'è, o almeno me l'ha ripprtato alla mente
Concordo con tutta la parte centrale del post, mentre su Joel alla fine: si, ha i suoi peccati e in fondo quasi tutta la vicenda di Tlou 2 avviene sempre come conseguenza della sua scelta a fine Tlou, ma non lo valuterei così negativamente, anzi.
È anche lui un personaggio grigio come molti altri (in part 2 secondo me davvero non esiste male e bene in termini assoluti, solo Isaac per me è un personaggio davvero molto oscuro e negativo eppure anche lui fà tutto per il bene del WLF che è la sua ragion di vita e il suo ideale incrollabile) ma c'è una grande differenza: la scelta che fà ce l'hanno fatta vivere dopo un intero gioco di 15+ ore in cui è sbocciato man mano un amore paterno e per quanto possa essere una scelta egoistica (però consideriamo anche che se l'operazione si fosse eseguita non ci sarebbe stata una certezza al 100% che se ne sarebbe ricavato un vaccino, c'era comunque il rischio insopportabile che sarebbe potuto essere un sacrificio vano) credo che la maggior parte dei giocatori avrebbe fatto la stessa scelta immedesimandosi nel personaggio!
È per questo che Tlou 1 ha messo d'accordo 'tutti' e che invece part 2 non è stato accettato da alcuni fan del primo e ha generato più odio (insieme a mille altri motivi molto meno legati alla trama), anteporre il singolo individuo amato ad una speranza di salvezza per il genere umano è quanto di più umano e genuino ci sia, se ne è fregato di tutto e di tutti perché non doveva niente a nessuno, men che meno ad un'umanità composta anche da tanti stronzi che non volevano di certo il loro bene, anzi.
Poi il suo gesto ha in definitiva portato immenso dolore e sofferenze nell'effetto a cascata (e part 2 ce lo fà sperimentare sulla nostra pelle laddove part 1 lo poneva in maniera molto più positiva 'MA' con quel senso di dubbio ed incertezza per il futuro) ma il gesto in sé è umano e condivisibile, e sono contento che nel flashback finale abbia ribadito che lo avrebbe rifatto mille volte, che è un modo per dire 'a me la tua vita interessa più di ogni altra cosa al mondo, più della mia stessa vita'.
È puro e totale amore quel suo gesto, anche e nonostante le conseguenze che ha portato
se si fosse fermata un pò prima nella lotta non sarebbe successo e la storia sarebbe andata ugualmente con loro che sopravvivono)
Sarebbe stata blanda. Un finale blando di un gioco molto bello, sottotono nell'epilogo, perché non focalizzato. Perché onestamente non avrei capito esattamente su cosa ragionare, sulla vendetta distruttiva? Ma grazie al piffero, le vendette sono sempre distruttive, da Kafka, fino a Proust, fino a Baudelaire e al più recente Vargas Llosa, gli autori di mezzo mondo, ci hanno insegnato che la vendetta è per forza di cose distruttiva, il senso di rivalsa è per forza di cosa qualcosa che annienta, distrugge dall'interno chiunque lo ospiti.
Le dita mozzate (sembra tipo un canyon di RED2
) penso che invece siano la centralità "menomante" dell'intera vicenda, legata alla chitarra, al suono, alla canzone, al ricordo, all'abbandono...non è veramente importante se l'azione di Abby è in qualche modo retroattiva e non è certamente ragionata, su questo hai ragione, non è nemmeno importante se la collutazione non è ragionata ed in effetti quando mai le lotte/combattimenti ferali sono ragionati?. Mai sentita la storia del pugno che fa scoppiare un occhio
"ma era solo un pugno...non potevo immaginarlo" nella lotta l'uomo perde la sua umanità.
Pensa a questo esempio sportivo: l'orecchio di Evander Holyfield.
Era un incontro di Boxe, ma per Tyson era qualcosa di più profondo, un taglio profondo nel suo "io" - come sportivo, uomo, e boxer - al punto di portarlo, nella foga della lotta, a mutilare l'orecchio di Holyfield.
In un semplice incontro di pugilato. Di certo non è salito sul ring con l'idea di farlo, ma è accaduto. Forse perché stava perdendo. Forse perché era furibondo. Forse perché è sempre stato un animale da gang di quartiere. Non è importante perché è accaduto, è accaduto.
L'incontro di boxe non sarebbe mai dovuto essere così, non sarebbe mai dovuto arrivare a quel livello di ferocia. Eppure, ci sono arrivati, eccome.
Il pundo nodale, per ricollegrami, è che il destino è beffardo, ed è karmico, tutto torna indietro. La vendetta è una sorta di giustizia personale, dipende dal “verdetto” che ognuno di noi, giudice arrogante e spietato, emette sulle azioni e i comportamenti degli altri nei nostri stessi confronti. Quando vengono staccate le dita a Ellie non siamo a nessun vero climax della vicenda, si sarebbe tutto consumato con la morte di entrambe (banale) la morte di Abby (molto banale) [il significato sarebbe completamente evaporato, sciolto. Non avrebbe avuto alcun senso]
È questo invece il grande momento di TOLOU2, ovvero quando attraverso la violenza, ed un gesto molto violento, noi salviamo Ellie, senza saperlo, staccando letteralmente quel ricordo, così doloroso, ma in maniera definitiva. Di fatto, senza due dita, è impossibile suonare la chitarra come prima, anche se è possibile ovviare con delle protesi, è impossibile "sentire" le corde come prima, o quantomeno è molto difficile avere nuovamente il tatto.
Lo scenario che ho già vissuto in molti giochi, ovvero che puntualmente, nell'epilogo, vanno completamente a troie, è stato scongiurato. Da Days Gone a Horzion, per citare due best seller che floppano miseraramente proprio nel finale. Spiegami tutta la filippica di Horizon sul matriarcato a cosa serve a fine gioco. Ad un cazzo.
Mi viene spesso attribuita una ricerca ossessiva del finale perfetto di un videogioco, vero, un finale perfetto è un finale che racchiude il gioco stesso nello stesso percorso che ha costruito.
Non mi basta quindi concludere un gioco, deve restare un segmento, una traccia, altrimenti, è solo un disperato gioco invalidato.
TLOU2 ha un finale mastodontico.
Beh la regia e il montaggio suggeriscono che Ellie capisca fin dove si è spinta grazie all'intervento del ricordo di Joel in quel breve flash poco prima di strangolare, non prima e non dopo, può sembrare forzato ma lei fino a quel momento era stata super determinata nel suo obiettivo di vendetta che non ha quasi mai messo in discussione, però non aveva ancora affrontato di petto il momento in cui era letteralmente tutto nelle sue mani:
Non lo capisce, il coltello, vittima prima, giudice ed aguzzina poi, attraverso la vendetta lei vuole perpetrare l’antichissima legge del taglione dilatandola a dismisura: poiché esiste la legge degli uomini e dello stato, la mia legge personale riguarderà tutto quello che non è scritto, tutto quello che “per noi” è un vulnus insopportabile e che merita di essere punito. Ellie ti vuole far fuori, nel teatro ci va vicinissima, e quello era già un segnale allarmante di cosa voleva fare, senza contare la scia di morti. Aveva già raggiunto il climax a parole con Dina:
"Sono incazzata, perché Nora non l'abbiamo trovata"
"Beh dopotutto lei non c'era nemmeno a Jackson"
"Non ha alcuna importanza"
[ricordo questo dialogo perché in quella zona mi hanno ammazzato per ben 3 volte]
Ellie vuole spazzare via tutto sul suo cammino, c'è arrivata a parole, a gesti, con indomita ferocia. Te lo spiegano per venti ore e passa. Non c'è cadavere che la fermi, ha solo un piccolo tentennamento quando Abby punta alla gola di Dina il coltello. E alla fine?
Alla fine Abby è più umana di Ellie, nel momento in cui il perdono viene concesso (etimologicamente da cum cedere, ovvero ritirarsi) si pratica la rinuncia alla vendetta, ovvero la rinuncia ad un diritto, quindi si afferma, praticamente, una sostanziale superiorità dell’offeso, il quale, dall’alto del suo diritto, esercita il suo potere affermando la propria clemenza, cosa che Ellie ottempera perché Abby le ha slogato "le ali" non essendo una firefly, ma in qualche modo, essendolo (nel primo gioco era ferma intenzione della ragazza di farvi parte) Abby è vincitrice morale assoluta di tutta la vicenda. Perdona per ben due volte, a ruoli inversi Ellie non avrebbe risparmiato Abby, dopo Joel massacrato, l'avrebbero uccisa. E avrebbe fatto bene, perché Ellie porta via tutto ad Abby, quello che le rimaneva, cioè i suoi amici.
Chi è stato perdonato non ha pagato per l’offesa inflitta e sarà per sempre debitore morale, senza alcuna possibilità che i conti saranno mai messi in pari. E siccome il perdono non lo si accetta ma lo si subisce, di fatto, il trionfo dell’offeso sarà inevitabile, così come inevitabile sarà l’abisso nel quale precipiterà colui che ha offeso. E poi c'è un altro aspetto, alla voluptas ultionis si sostituisce la voluptas indulgentiae, il piacere del perdono, che per molti aspetti è molto più seduttivo poiché implica la manifestazione di una grande forza materiale e spirituale e, per di più, è indissolubilmente correlato ad una morale trascendente che confina con la santità: ogni volta che perdoniamo ci sentiamo un piccolo re, un piccolo imperatore, un piccolo dio. Così il perdono “inflitto” può facilmente trasformarsi in ergastolo della coscienza.
Ora basta, caffè cazzo e poi (forse) Remnant per togliermi dall'impiccio.