Intanto vi embeddo queste 2 ottime ore di talk che ho ascoltato un po' per volta la sera prima di fare la nanna. Osservazioni fini e dettagli che mi ero perso, davvero straconsigliato.
TFP Link :: https://www.youtube.com/watch?v=adQauJuFxR4Poi, metabolizzato il gioco che ho finito ormai da 2 settimane, mi sento di dire cosine:
- E' un titolo che raggiunge livelli qualitativi insperati in ogni comparto, dalle tradizionali voci grafica/sonoro/"giocabilità" (ah, the 90s <3), fino a categorie più sfumate e contemporanee. Voglio soffermarmi su 2 in particolare.
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1. Il sovvertimento delle aspettative. Druckmann ha ammesso si essersi ispirato ai trailer di
MGS2 in cui vedevamo Snake in situazioni che nel gioco finale avremmo affrontato con Raiden. Ma lui è andato oltre confezionando alternative fake di cut-scene doppiate. "Pensavi che ti avrei lasciata venire da sola" (vado a memoria) in bocca a Joel ha ingannato tutti. Se una prematura morte violenta di Dina pareva troppo telefonata, nessuno sospettava sarebbe toccata a Joel. Ma attenzione, non sono i magheggi nei trailer ad avermi impressionato di più, ma quelli ingame, due su tutti. Il primo è il sistematico distribuire il loot in modo bugiardo, per creare aspettative poi disattese. Il miglior esempio sono le munizioni nel museo quando si odono i grugniti che poi si scopriranno del cinghiale e non di infetti.
L'altra squisita finezza è il flashback in cui Tommy ti insegna a usare il cecchino. Sembrava un tutorial per un'arma che di lì a breve avremmo trovato nel presente, e invece era un indizio per riconoscere il misterioso cecchino che spara alle auto per mandarci addosso gli infetti.
Poi ovviamente è mindblowing che il gioco non finisca in campagna prima di Santa Barbara, ma questo lo abbiamo notato tutti.
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2. Il sovvertimento dei sentimenti. Se c'è una cosa che odio nei vg è quando mi cambiano il personaggio. Non ho mai, mai sopportato le seconde linee. Dalle più perdibili, come le donnine dei
Ninja Gaiden Sigma, a casi più celebri come Ada di
RE2, fino agli insopportabili bambini/civili che ci appioppano per imbarazzanti sezioni stealth, come le varie ragazzine dei
Resident Evil o la recente MJ di
Spider-man. Ma il caso principe è ovviamente
Raiden. Benissimo il transfer col giocatore, la metareferenzialità e tutto, ma aldilà del testo che serviva, ho sempre detestato tutto di lui, nonostante fosse una diversa skin di
Solid Snake con la ruota al posto del roll. Quando in
Part II ho preso i comandi di
Abby volevo morire. Incarnava tutti i miei demoni:
+ sostituzione di personaggio a me caro (Ellie, nonostante a sua volta non avessi mai amato controllarla al posto di Joel in
TloU1 e Left Behind).
+ personaggio femminile tutto il contrario rispetto ai miei gusti (sorry
@teokrazia, ma
Lara 2013 forever. Son tutti anticonformisti col pene di Owen
)
+ prime due sezioni di gameplay inspiegabilmente vacue (un magazzino con 3 runner fermi e un binario con Iene completamente innocue)
E neppure ci metto che fosse l'aguzzina di Joel. Semplicemente, io avevo comprato mele e stavo giocando banane, una roba che mi manda ai pazzi. Bene, a 3/5 di gioco mi rendo conto che le voglio bene.
It's a first. Per me il gioco, dal punto di vista dei significati, finisce lì. Quando realizzi che l'odio, anche il più articolato, al guadagnare una nuova prospettiva svanisce e anzi cede il posto alla tenerezza, e non lo capisci con la riflessione ma con il sentire proprio dei sentimenti, è lì che
Part II compie se stesso e il suo straordinario messaggio di tolleranza.
Infine, in una gen definita in principio da
The Witcher 3, che porta open world la cura produttiva e di scrittura dei giochi in linea, e sul finire da
RDR2, che alza ulteriormente l'asticella dello stesso sport,
Part II arriva forse tardi per definire questa gen in termini di influenza (influenzerà tutta la prossima), ma alza a sua volta l'asticella di genere, dandogli una durata da open world con una densità ancora da on rail e valori di reparto senza precedenti. Non avrà l'ecosistema o la luce di RDR2, ma il dettaglio è una spanna sopra, il gameplay è di un'altra galassia e nello storytelling, benché il confronto sia tra pesi massimi, la spunta ancora lui. Il tempo ne decreterà la posizione nelle varie classifiche personali, ma già da ora credo sia difficile non riconoscergli il posto di vertice nell'industria tutta.