Gioco strano questo Kena. L'ho finito qualche giorno fa e non sono ancora riuscito a inquadrarlo. Da una parte credo sia uno dei giochi più meritevoli degli ultimi anni, dall'altra è piagato da una nutrita schiera di difetti che me l'ha fatto bestemmiare a più riprese.
A mente fredda, è un gioco che ricorda tantissimi altri (Beyond Good and Evil in primis, ma anche Star Fox Adventures, Jak & Daxter, Kameo, un sentore di Pikmin e di Okami, gli onnipresenti Souls, ha la versione Happy Meal del tiro con l'arco visto negli Zelda, Horizon, TR eccetera), ma l'amalgama è unico. Il suo più grande pregio sta nell'aver creato un mondo credibile, dal level design pensato e artigianale, dove è possibile orientarsi con lo sguardo e con la mappa, senza segnalini. I Marcelli si nascondono sotto le rocce, tra le statue, nelle credenze delle case abbandonate, in uno stagno nel cortile di una fattoria, in maniera sempre coerente e naturale, come se ci si trovasse in un luogo realmente esistente e non un un videogioco. Poi arrivano gli scrigni coi cappellini a sputtanare tutto, e vabbé.
Penso che un altro aspetto che lo penalizza molto, ma qui si va nel soggettivo pesante, sia lo stile grafico. E' una sorta di Miyazaki che incontra Bee Movie, quella roba da anime occidentale che è riuscita bene solo ad Avatar: The last airbender, da cui forse ha tratto ispirazione. La mancanza di un'identità estetica riuscita non riesce a farmelo apprezzare quanto meriterebbe.
Dopo la prima tornata, stupito da quanto avessi comunque gradito il tutto, ho fatto qualcosa che non facevo da anni, cioè ricominciarlo al livello massimo di difficoltà. Ho fatto un po' di retroreading e credo di essere uno dei pochi che ha giocato alla versione Anniversary, con un New Game Plus rivisto con nuovi mob, nuovi scontri, nuovi cappelli (olè!) e soprattutto un simpaticissimo "rage mode" nei boss, che a una certa si illuminano d'immenso, ricaricano l'energia e ti fanno un culo così.
Ah, però ci sono i ciondoli, che garantiscono diversi perk molto utili. In particolare ce n'è uno che ricarica l'energia a ogni parry, che mi ha salvato la pelle in più di un'occasione, ma pure un altro che fa guadagnare più coraggio ad ogni colpo.
Tornando ai boss, alcuni sono veramente da antologia, specie al livello di difficoltà Master, dove ti spremono come un limone. Essere riuscito a portarlo a termine a questa modalità mi ha fatto sentire parecchio fiero di me stesso, nonostante il checkpoint criminale dell'ultimo boss (ma che sono piazzati a cazzo in più di un punto dell'avventura, e morire a nastro non fa che esarcerbare il fattaccio).
E quindi, a conti fatti, Kena è un gioco che mi è piaciuto tantissimo ma che ho schifato, e che consiglierei a tutti, ma anche no. Di certo mi dispiace che non abbia avuto più risonanza, perché mi ha divertito molto di più Horizon Forbidden West. Ma Kena è anche un gioco intrinsecamente fragile, a cui basterebbe qualche focus group sciagurato per snaturare del tutto un eventuale seguito.
Perché è lì che mostra tremendamente il fianco a un bigger and better che lo renderebbe uguale a tutti gli altri. Un Kena 2 col crafting, gli NPC, le fetch quest, la mappa five times bigger!!!, lo skill tree chilometrico, le drammatiche origini di Kena a cui nessuno importa, i Marcelli di 4 tipi diversi, tieni premuto R2 per la modalità difensiva, L2 per quella d'attacco, entrambi per entrare in Zen Mode. E io invece lo vorrei lungo uguale, denso uguale, artigianale uguale, con solo più cura nei dettagli e della QoL.
Vedremo. Per ora, chi non l'ha fatto, gli dia una chance.