Volendo trarre due conclusioni: il gioco è davvero interessante e le possibilità di sviluppo discrezionali sono incredibili.
E molto sandbox nel vero senso della parola, perché può essere finito con percorsi molto diversi e avventure del tutto singolari.
Il problema principale è che è un titolo esplorativo ma l’esplorazione dà soddisfazioni ad intermittenza, martoriata come è da quei coiti interrotti degli inventari sempre strapieni, della necessità di cibarsi/bere e dalla ricerca al singolo minerale che è quasi sempre tediosa e demoralizzante.
Credo che un po’ più di snellezza nella gestione dell’inventario, degli upgrade e delle creazioni avrebbe solo enormemente giovato all’esperienza, senza nulla togliere al ricercato realismo del titolo.
Quindi è un gioco profondo (ahah) e valido, sicuramente, ma con una serie di problematiche legate alla sua natura che non mi hanno entusiasmato al 100% durante il percorso fatto fino ad ora.
Insomma rimane un gioco di farmare, quindi un po’ lo odierò sempre.