Non è interessato a credere ad una storia, vuole far vivere dei set horror a perdifiato, vuole farsi trangugiare, senza colpo ferire. Non si vuole mai dimostrare un'autentica sfida, o un enigma, o una lotta per la sopravvivenza tesa e ansiogena, non vuole essere pauroso o minaccioso, non vuole far vivere una spaventosa run, vuole offrire un divertimento compentente, un buon intrattenimento, come disse Metaller.
Ma né sul pad, né sul cervello riesce nell'impresa a dirla tutta. Si passa pigramente dalla campagna marketing della donnona vampirona e le sue figlie, tra la Rule34 ed il sexy-cosplay, poi si capitombola agilmente alla villetta di periferia di James Wan, dove ci si impesta nel rimpiattino-bambolino di Emily Wants to Play e robe uscite proprio da P.T.
L'ho definito, e sostengo con forza che sia un sacrifizio, un'immolazione. Il Midsummer RE.
Le sezioni sono brevi ed intense, sembrano uscite da un gioco kinect più che un RE. La presentazione dei boss anzitempo sembra uscita più da da
"Le Buzzurre Avventure di JOJO" svelando praticamente tutto nei primi cinque minuti di gioco. Formula Netflix?
Ecco vedi sti 4 stronzi? Bene, uno dopo l'altro te li devi bere tutti...come? Ah no, non c'è altro.
Non c'è niente di male in questo eh, è una scelta conseguita per via del sacrifizio dell'Eclisse, dopotutto.
Fa una presentazione dei cattivi che manco Araki si sognerebbe mai di fare, poi corre a perdifiato a presentare set ed ambientazioni scapicollandosi, così che sembrano usciti più dai baracconi di Modena che un Resident Evil. C'è un momento nel castello Dimitrescu che mi ha ricordato i set del Movieland ^^o
E le citate (e spropositate) analogie con RE4 sono a dir poco ovvie, ma non è composto della stessa anima, non ha un grammo del gioiello di Mikami. RE4 era un gioco che ci teneva ad essere, nella sua ir-realtà [nessuno qua dentro ha dimenticato la statua gigante di Salazar] un gioco roccioso, nelle meccaniche e sul pad. RE4 univa ad un giocone evoliano-arcade, una grande atmosfera di fondo, nelle sue mille citazioni cine-meta filmiche. Non era solo una galleria di bizzarrie grottesche, c'era anche una progressione scandita con perizia, con una certa calma e un polso unico.
Qua si corre a perdifiato, si ha la voglia di esplorare meglio, di scoprire più cose, ma tiene tutto per il finale.
È un po' come il film di Mortal Kombat del 2021, perdona il paragone azzardato.
Siccome il film è fatto per i fan, non c'è bisogno di narrare niente di aggiuntivo, i fan capiranno anche le cose che non spieghiamo per niente:
show don't tell (ma anche no...)
Da esplorare ce ne sta, ci sono certe zone che oggettivamente sfuggono allo sguardo, c'è pure parecchio backtraking sotto-sotto...se cerchi pesci per le ricette o munizioni aggiuntive o tesori, ci sono molte fiaccole da accendere ...
Ho anche la netta sensazione che questo gioco sia stato segato e ricondotto ad una soluzione molto più snella di come era stato progettato. Per esempio, la natura VR emerge a spron battuto.
Non ce l'hanno fatta a nascondere la sua natura.