Mettiamo giù due righe prima che il gioco mi si cancelli dalla mente.
Se vi interessano i numeri, direi che Sea of Stars può meritare qualcosa tra il 7 e l'8, ma senza arrivare all'8. Assolutamente no.
Se vogliamo scendere nel dettaglio, vediamo cosa non va.
- Il gioco spara tutte le cartucce buone subito. Poi si sciupa quasi tutto. Forse per esaurimento dei fondi e/o per semplice incapacità del team di concludere bene partendo dalle discrete premesse. La prova più lampante di un'ambizione brutalmente tenuta a freno dalla realtà è la città portuale: una mappa piuttosto complessa, piena di anfratti e che richiede un certo tempo per esplorarla tutta. Ma è una delle prime che visitiamo, ed è l'ultima a mostrare un design così ambizioso. Le altre "città" che visitiamo sono dei piccoli diorami con una manciata di personaggi e nessun segreto degno di questo nome. E anche i dungeon, dopo i primi che riescono a offrire una certa complessità, diventano più lineari con l'avanzare della storia. Il design del gioco non cresce, semmai si semplifica andando avanti.
- La progressiva linearizzazione dei luoghi esplorabili è oscena. Dopo i primi dungeon non c'è mai più alcun dubbio su dove andare, perché il gioco si fossilizza su puzzle da affrontare rigorosamente in sequenza prefissata e con un'unica soluzione piuttosto ovvia. Il traversal è similmente a senso unico, specialmente dopo l'introduzione del rampino che dovrebbe rendere le cose più interessanti, e invece riesce a rendere ogni passaggio ancor più unidirezionale. Dopo la metà del gioco mi sono trascinato avanti lottando con la noia ingravescente.
- Come già detto in precedenza, dopo un certo paio di boss dove la difficoltà sembra finalmente impennarsi e si rischia veramente di perdere delle battaglie, il livello di sfida cola a picco e non si riprende mai più, nemmeno negli scontri finali. I boss diventano una barzelletta. Gli unici che mi hanno un po' impensierito sono quelli opzionali, ma anche con questi non ho mai perso. Sono stato sconfitto una singola volta in 30 ore di gioco, in una battaglia opzionale (e NON contro un boss) che ho gestito malissimo per pura pigrizia. Ci sarebbe ancora il boss finale-finale, da sconfiggere per ottenere il true ending, ma non saprò mai come sia perché non ho intenzione di perdere ancora del tempo su questo gioco.
- La storia sembra partire bene, poi diventa imbarazzante nel momento in cui cerca di inserire degli elementi più "maturi". Dove per "maturi" si intende
l'immancabile Evangelionata con i tizi incappucciati che sanno tutto. Talmente cliché che non si sono sprecati nemmeno a dargli dei nomi e li hanno etichettati Uno, Due, Tre e Quattro. Magari scherzassi.
Il crimine più grave è che i protagonisti principali della storia non contano un cazzo. L'introduzione te li presenta belli decisi e scavezzacollo, pronti a spaccare il mondo. Poi si fanno mettere in secondo piano da chiunque altro. Nel momento culminante la storia riesce ad andare avanti solo grazie a un deus ex machina grande come un palazzo, che non ha alcun senso e che suggella definitivamente la totale inutilità dei protagonisti. Tornate più tardi nel loro villaggio natale e nel villaggio che hanno contribuito a fondare e nessuno li caga di striscio; stanno tutti rimpiangendo un altro personaggio, per l'eternità. Pessimo anche il finale, tirato via con due battute di nessun pathos. No, il finale "vero" non aggiunge una mazza e non li riabilita per niente; l'ho visto su YT.
- Il battle system si presenta bene, poi anche lui non va da nessuna parte. Si fanno le stesse cose dall'inizio alla fine. Il sistema dei "lucchetti", fondamentale nelle prime fasi, diventa poi ridondante quando si capisce che sprecare turni a impedire una mossa del nemico è molto più pericoloso che concentrarsi sull'infliggere danno agli eventuali minion e sul caricare la barra delle combo e della mossa speciale. Alcuni boss avanzati hanno mosse con 8-10 lucchetti e bisogna romperli TUTTI, perché romperne solo alcuni non riduce la potenza della mossa in arrivo. Ironicamente, le mosse con tanti lucchetti si rivelano quasi sempre assai meno pericolose di altre...
- La gestione delle mosse ad attacco multiplo è dilettantesca e sfora nel ridicolo. Il personaggio tende spesso a posizionarsi in punti dello schermo dove non è possibile vedere chiaramente che cosa fa, magari piazzandosi dietro l'HUD o addirittura uscendo dallo schermo. Poiché gli attacchi richiedono di essere eseguiti con un tempismo alla Mario & Luigi RPG, è evidente che in queste (numerose) situazioni non sono gestibili.
Credo di avere anche già menzionato il fatto che le scene degli attacchi speciali sono piuttosto lunghe (20-30 secondi) e non. sono. skippabili. in. nessun. modo.
Le due cose elencate qui sopra sono inaccettabili e ingiustificabili.
- Il 99% dei puzzle consistono in: 1) tira un anello col rampino, 2) metti un oggetto nell'apposito slot, 3) spingi dei blocchi. Nel 2023 stiamo ancora a spingere blocchi. E le caverne di Pokémon nel 1998 erano molto, ma molto, ma molto più complicate del più difficile dei puzzle di spingere blocchi che troviamo in Sea of Stars.
Una delle meccaniche presentate a inizio gioco, e che sembra preludere a enigmi interessanti, si svolge poi tutta premendo L e R nella sequenza corretta, quella manciata di volte che è richiesta. Livello di complessità: neanderthaliano meno meno.
Cose che si salvano:
- la grafica è bella. Anche molto, nelle ambientazioni. Sensazionale la presentazione del Sea of Stars, che deve aver esaurito il budget. Peccato che poi gli sprite di certi mostri anticipati come Grandi e Terribili siano invece generici e per nulla memorabili.
- qualche dialogo e qualche rivelazione.
Serai è un bel personaggio. Se il primo "sorpresone" che la riguarda si vede arrivare da un paio di galassie di distanza, il secondo è stato una vera rivelazione.
Bello anche il personaggio di B'st e la sua folgorante battuta contro l'Alchimista: "Credevi che fossi più giovane di te?" Anche se "Credevi di essere più vecchio di me?" sarebbe stato meglio.
- la colonna sonora. Nulla da strapparsi i capelli, ma i temi di battaglia sono memorabili.