Mi sono chiesto, durante la visione di questi otto episodi, se non abbiano lasciato troppo campo libero al buon Druckmann.
Perché la fedeltà al gioco, soprattutto come temi e atmosfere, era importante... Ma in un processo di adattamento, che richiede appunto di misurarsi con altri strumenti narrativi, l'autore originario può avere difficoltà a tradire la sua opera.
Stephen King scrive che il buono scrittore (parafraso) è quello che sa tirare via il foglio dalla macchina da scrivere e lanciarlo nel cestino. Devi saper sacrificare anche il buono se vuoi ambire all'eccellente. Ma qui, correggetemi se sbaglio, non hanno permesso a Druckmann di replicare gran parte del gioco 1:1? Siamo sicuri che il gioco fosse pronto per essere ciclostilato e diventare una serie TV?
Chiedo, eh, non lo so.