Prima di tutto complimenti a
@Laxus91 per l'egregio lavoro svolto, in continuità con il precedente corso. Chi rende questi servizi al forum è da lodare senza indugi.
Per quanto riguarda i risultati faccio le mie considerazioni:
- Sekiro è davvero l'evento di quest'anno se si considera la centralità del gameplay e l'equilibrio tra le diverse componenti che costituiscono un titolo. E' originale (e questo lo privilegia rispetto alla triade Awakening, RE2R e DMCV), perfettamente compiuto in ogni suo aspetto e capace di portare novità rispetto a una categoria di gioco blindatissima, esigente nelle meccaniche e piuttosto impegnativa in termini di impegno da parte del giocatore. Un siffatto esemplare di videogioco non poteva e non doveva mancare l'appuntamento con il primo posto. Lo trovo appropriato, forse non un capolavoro assoluto ma sicuramente un capolavoro di genere.
- Death Stranding strappa un secondo posto e contemporaneamente la palma di peggior titolo. Ricorda un po' la situazione di Red Dead Redemption 2 dello scorso, seppur con pesi specifici diversi. Onestamente si tratta di un titolo con qualità immense sul versante tecnico (infatti ha preso tutti i premi di questo genere) quanto dal punto di vista ludico, con un gameplay nuovo, originale e roccioso. Tutto si può dire tranne che non sia un "vero" videogioco". Probabilmente paga il suo essere un titolo artisticamente unico e un obiettivo squilibrio delle parti, che poi è tipico di tutti i titoli divisivi. Trovo che la sua collocazione sia giusta ma non apprezzo il suo riconoscimento come opera dalla migliore narrazione che, a mio modo di vedere, costituisce proprio il punto debole dell'opera kojimiana. Soprattutto in un'annata che presenta esempi di narrazione, elegante e rispettosa del medium, molto migliori e compiuti. Insomma, genio, sregolatezza e unicità, sicuramente il titolo che più di ogni altro crea polarizzazioni.
- Contento anche per il podio di Link's Awakening e trovo molto opportuna questa discussione in cui si chiama in causa il remake di RE2. Ecco, sono due titoli che illustrano bene come dovrebbe essere concepito il "remake", ossia un'opera rispettosa del materiale originale con tutte le migliorie della modernità. Ora, ho amato RE2R, soprattutto come gameplay ma trovo che non abbia del tutto colto la grandezza del titolo del 1998. Non era facile, visto che comunque ne trasforma la natura formale in modo egregio e, sopra ogni altra cosa, a esaurirne la sfida è davvero un pezzo pregiato di software. Però dall'altra parte si ha un classico imprescindibile del videogioco, un titolo la cui genialità è stata sottostimata dalla sua provenienza portatile. Link's Awakening per me è uno scrigno delle meraviglie che in questa forma trova davvero il suo ambito naturale. Non è tecnicamente perfetto E DOVEVA ESSERLO ma è troppo superiore l'idea di game e level design alla base della sua concezione. Per questo mi si è posto il dilemma tra i due. Ma si tratta solo di un gusto personale e sono d'accordo anch'io nel dire che forse RE2R avrebbe meritato maggiore riconoscimento. Ma è capitato in un'annata competitiva.
- DMCV, per quanto da me votato, è giusto che sia lontano dal podio, così com'è giusto che abbia strappato la seconda posizione come gameplay. Eccezionale da giocare (e questo per me è decisivo) ma rivedibile in quasi tutto il resto e per quanto non poteva che essere considerato un gioco di nicchia oppure per appassionati. Se avesse presentato una forma più congeniale ai miei gusti, più classica e ricercata nella resa, avrebbe tranquillamente insidiato Sekiro. Davvero un bel titolo.
- Volevo chiarire a
@Van come avessi dato tranquillamente disponibilità a cambiare il voto da Ninja Savior a Blasphemous, qualora il primo non rispondesse ai requisiti di "indie". Per me lo è, per contenuti e budget, forse il problema è dato dalla sua natura di remaster. In ogni caso credo che Blasphemous possa comunque considerarsi la rivelazione indie di quest'anno, viste le preferenze.
- Non ho fatto in tempo a giocare Luigi Mansion 3 e Control. Mea culpa, ho fatto altre scelte. Forse la classifica sarebbe stata diversa, forse no. In ogni caso, per quest'anno, la mia sorpresa è stata Ace Combat 7 che, per fortuna, ha ottenuto il riconoscimento di miglior gioco VR (clamoroso, fate di tutto per provarlo in questa modalità) ma mi rendo conto che è un gioco troppo di nicchia e troppo esasperato nella sfida.
Poi aggiungerò altre considerazioni.