Quindi era impossibile da sconfiggere.
Lascia perdere i paesi occidentali, che sono ricchi e potrebbero permettersi di perdere una buona fetta di economia senza soffrire la fame, spiegami perché le popolazioni dei paesi poveri avrebbero dovuto morire di fame per perseguire le strategie zero covid. E spiegami come puoi costringere la gente ad isolarsi in paesi poveri e densamente popolati del sud-est asiatico.
Sei fuori strada, i paesi che hanno seguito la strategia Zero-Covid sono quelli che hanno avuto meno problemi dal punto di vista economico (nel primo anno di pandemia, pre-vaccini), è scritto anche nella pagina wikipedia che ho linkato.
Advocates of zero-COVID have pointed to the far lower death rates and higher economic growth in countries that have pursued elimination during the first 12 months of the pandemic (i.e., prior to widespread vaccination) compared with countries that have pursued mitigation
Opinabile. Non perché non sia vero, ma perché si prende un campione ridotto di paesi (5: Australia, Iceland, Japan, New Zealand, and South Korea), e li si paragona solo con gli altri paesi dell'OECD. Paesi che hanno avuto diffusioni molto maggiori del virus (l'Italia prima del lockdown era sopra di quasi due ordini di grandezza, dopo il lockdown era ancora sopra tutti gli altri 5).
Non è un confronto sensato. Di quei 5 l'unico veramente virtuoso è la Corea.
La difficoltà è quella di fare tamponi a tappeto, forse non tutti i paesi hanno l'infrastruttura per farlo. Però poi i lockdown sono localizzati e quindi poco impattanti dal punto di vista economico.
Il Vietnam è un paese povero e densamente popolato che ha seguito la strategia Zero-Covid.
Il Vietnam, pur essendo popoloso ha prevenuto, più che curato, l'epidemia. Leggo da wikipedia che ha iniziato a muoversi già a metà dicembre, quando il primo caso è apparso, a fine gennaio, erano già pronti. Non sapremo mai se sarebbe stato in grado di abbattere una diffusione maggiore.
La Corea del Sud è l'unico paese di questi in grado di fare "Find, Test, Trace, Isolate and Support" già dai primi mesi. Come già detto, è il paese che presenta la perfetta soluzione zero-covid, ma quanti altri possono replicarlo?
La Cina inizialmente ha tenuto sotto stretto lockdown quasi 60 milioni da abitanti, un numero enorme, ma è il 4% della popolazione. Ci sta che l'economia abbia solo rallentato. Ma non è il massimo della vita trovarsi in lockdown in Cina.
Australia e Nuova Zelanda hanno dimostrato che si può eliminare il virus anche nelle democrazie, ma dando grossi poteri ad esercito e forze dell'ordine.
Tralasciamo ora il momento iniziale, che per me era il più critico e queste strategie non sono riuscite a fermare l'esplosione mondiale del virus, pi che altro per il ritardo della gestione cinese, ma anche per un Rt iniziale comunque non basso.
Prendiamo come punto di partenza giugno 2020, come suggerisci. Pandemia già dichiarata da quasi tre mesi e covid presente in tutto il mondo.
Vuoi mettere d'accordo 193 stati per seguire una strategia comune di approccio al virus? Già qui ci si potrebbe fermare per manifesta impossibilità.
Ma andiamo oltre. Ogni stato dovrebbe mettere in pratica "Find, Test, Trace, Isolate and Support"? Come hai detto anche tu, la maggior parte non ne è capace, l'unica caratteristica che possono avere tutti è "Find" e "Isolate". Qui c'è un'altra impossibilità: gli stati poveri non hanno mezzi sufficienti per tracciare gli asintomatici.
Comunque: isolamento dagli altri stati, isolamento della popolazione in lockdown. Punto in comune di zero-covid.
Per l'isolamento della popolazione serve l'uso massiccio dell'esercito. Vedi l'esempio della Cina, ma anche la democratica Australia. La nuova Zelanda ha effettuato un lockdown totale di due mesi (l'ho scoperto questa sera) per poi dare poteri speciali alle forze dell'ordine.
Questo è replicabile in tutto il mondo? Dubito.
Troppa coordinazione richiesta, troppa repressione richiesta, troppe risorse richieste.
Con queste premesse impossibili potrei pensare di fermare anche questa ultima, contagiosissima, variante.