Sono sicuro che c'è una spiegazione matematica a questo paradosso, probabilmente legata al fattore tempo o ai differenti bacini presi in considerazione, come già accaduto per altri dati in questi due anni.
Non è matematica, è medica. Il grafico evidenzia come la terza dose risulti più efficace rispetto a prima e seconda, proprio a partire dall'età in cui il sistema immunitario inizia ad essere meno reattivo, mentre risulta "paradossalmente" controproducente alle età in cui ancora funziona bene, per chi più, per chi meno.
Ma non è un paradosso, è semplicemente quanto sottolineato recentemente da EMA circa la sua preoccupazione che si possa andare avanti, e non si può e non si deve, a botte di booster ravvicinati a tappeto, con conseguente stress del sistema immunitario (quando già di per sè funziona) invece di operare una somministrazione mirata a chi ne benefici realmente.
E infatti nel grafico i "fragili", cioè quelli in età avanzata, beneficiano della terza dose, rispetto alle altre due, più dei non fragili, ergo affermare che si finisca di più in terapia intensiva con la terza per la fragilità è l'esatto opposto di quanto evidenziato dal grafico.
E il tutto nasce dal marketing del "ti vaccini pure per gli altri", che porta al vero paradosso, che chi non aveva bisogno della terza, per "proteggere gli altri", ma in realtà "per non vedersi sottratti i diritti fondamentali", si ritrova in terapia intensiva più che se si fosse fatto i cazzi suoi.
Ma vallo a sapere, se si procede a segni della croce e dimenticandosi la medicina delle basi...