@bubbo
Si chiama abitudine, non senso del dovere 😐
(qui la gente si divide fra ligi e anarchici da sempre, ma il rompete le righe viaggia di pari passo con l'aumento, travolgente, delle temperature)
La butto lì: il governo avrebbe potuto investire
massicciamente in incentivi per l'adeguamento (più spesso per la creazione ex-novo) di impianti di filtraggio all'avanguardia all'interno di tutti i luoghi pubblici e privati che forniscono servizi, ed in particolare quelli in cui si trascorre lungo tempo (uffici) e/o si sta per forza di cose senza mascherina (ristorazione).*
Oltre ad incentivare - se non proprio obbligare - il tracciamento degli utenti, come d'altra parte si sta facendo ora con i concerti in diversi paesi europei.
Le evidenze scientifiche dimostrano ormai da mesi che solo questi strumenti sono realmente efficaci nella prevenzione delle diffusione da aerosol.
Le norme attuali sono, al contrario, sempre tappabuchi maldestri. Le mascherine e il distanziamento rimangono fondamentali in assenza di dispositivi più efficienti, ma perdono di significato nel momento in cui non hai controlli sul lavoro, oppure accetti a norma di legge che si possa mangiare e bere al chiuso in presenza di estranei, e per diverse ore.
*Costi elevati? Può essere, ma non giurerei che sarebbero stati di molto superiori a quelli prodotti dal blocco delle attività prima (con conseguente richiesta di ammortizzatori sociali faraonici), e dai costi sanitari prima, durante e dopo. Senza il vantaggio di produrre un cambiamento strutturale destinato a portare benefici anche sul lungo termine.
Sarebbe stato un piano lungimirante e preventivo, invece che, al solito, a rincorrere maldestramente.
P.S. smettila di usare il termine anarchico a sproposito,
@babaz, ché vengo a casa tua e ti faccio studiare Bakunin a memoria