Qualche riflessione dal rapporto AIFA sulla farmacovigilanza disponibile da qualche giorno, anche o soprattutto in rapporto al triste caso della giovane ligure.
Dal documento si evince che il tasso complessivo (cioè su tutti i vaccini) di decessi è 1 su 100mila somministrazioni circa.
L'età media è prossima agli 80 anni (78.6 per l'esattezza) ed è spesso presente patologia cardiovascolare preesistente.
https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1315190/Rapporto_sorveglianza_vaccini_COVID-19_5.pdfCon questo tasso, per capirci, ipotizzando di vaccinare tutta la nazione avremmo circa 600 morti. Cioè un quantitativo assimilabile a quello che
giornalmente avevamo fino a poche settimane addietro. Pertanto credo che di dubbi sulla vaccinazione dovremmo averne pochissimi, razionalmente parlando.
EDIT importantissimo: il nesso di causalità al momento è confermato per appena quattro casi (1.8% del totale)
Piuttosto, ribadisco, dalla statistica si evince come AZ abbia un'incidenza ed un quantitativo assoluto (presunto) di casi letali minore di Pfizer. Sebbene io possa ipotizzare che la distribuzione dei casi sia differente per classi di età (più "trasversali" con Pfizer?) e/o per le complicanze (di maggiormente varia natura?) che portano al decesso rispetto ad AZ, faccio fatica a capire perché i titoli a 9 colonne siano riservati ai poveretti che ci lasciano le penne con quest'ultimo. Fermo restando che se è confermato il minor rischio con un vaccino mRNA per le fasce più giovani, a mio modestissimo - ed ignorante - parere non sussiste e non sussisteva alcun motivo per non seguire la raccomandazione (che appunto prevedeva da tempo AZ per i 60+ ed è stata disattesa, anche dal CTS stesso - vedi nulla osta diffuso da Toti in questi giorni in merito agli Open Day con AZ per i giovani)