Qui a Sestri Levante la Mondadori è chiusa.
I negozi di abbigliamento per bambini, sono aperti.
Qualche cosa così a spruzzo:
Toti ha allargato il concetto delle strutture che possono essere aperte: chi ha un orto privato può andare a sistemarlo, per esempio.
2 fornitori mi hanno detto che la volontà sarebbe quella di voler aprire per il 18 maggio i ristoranti.
Ipotesi di cui mi ha parlato un collega che sta aprendo, per conto di un imprenditore, dei locali alimentari.
Uno di loro mi ha detto che pare vogliano far partire la caccia al cinghiale perché ce ne sono troppi e pericolosi.
Hanno anche catturato un paio di caprioli a Chiavari, in centro.
Il capo ci ha chiamato, dicendo che forse la regione permette dal 3 maggio l'apertura diurna dei locali (ma questo mi lascia perplesso. Tutto il discorso, intendo).
Nel frattempo ho ricevuto le linee guida aggiornate di OMS(consultabili sul sito) per chi lavora nell'ambito del cibo.
Nulla di nuovo: non avere troppo personale per permettere distanziamento, mascherine, guanti in lattice... se serve, diminuire la velocità produttiva, per garantire le misure. Se non è possibile, il datore di lavoro dovrà adottare misure idonee.
Nelle linee guida c'è anche scritto quanto sopravvive il virus su alcune superfici (test in laboratorio: fino a 72 ore su plastica e acciaio inossidabile, fino a 4 ore su rame, fino a 24 ore su cartone).
Anche qui c'è chi ha provato a vedere quanti clienti può servire con le nuove linee guida.
Da una sala che macinava 2-300 coperti al giorno, si ritrova una sala con 12 coperti al massimo.
Anche gli stabilimenti balneari se la passeranno male.
Al momento c'è un azienda che ha ideato dei box in plexiglass per dividere le sdraio e ombrelloni.
Box 4,5x4,5m, alti 2. Altrimenti comunque ombrelloni a distanza di 3 metri circa.
Poi ci sarà da vedere le distanze dentro l'acqua.