I runner non hanno colpe specifiche, non sono certo corrieri del contagio.
Sono però, insieme ai passeggiatori, il simbolo di un problema a più livelli:
1) di comunicazione dall'alto;
2) di recepimento dal basso.
Fregarsene "perché non è esplicitamente vietato", quando ovunque si dice #iorestoacasa è una cosa che, francamente, non capirò mai. Ma pure insistere sul senso di responsabilità dei singoli, dopo che hanno dimostrato più e più volte di non meritare la benché minima fiducia.
Eh, questi iniziano a essere i giorni figli del meraviglioso fine settimana del 08/03.
Non siamo già "lunghi" perché siano contagi pre-decreto?
Avevo letto l'articolo sui tempi di incubazione un po' più lunghi di quelli, decisamente brevi (si parlava di 5-6 giorni soltanto), considerati fino a oggi, ma ho idea che l'aumento degli ultimi giorni possa essere addirittura di "seconda generazione", nel senso che siano contagi da chi è rimasto contagiato nell'allegria pre-decreto. Quando le stazioni sciistiche scontavano il pass ai ragazzi a casa da scuola, per dirne una.