Ma per me non è una questione di aperto o chiuso (anzi, all'aperto è ovvio che ci si contagia di meno, gioco a calcetto da quando hanno riaperto), è una questione di lasciare liberi tutti in maniera incontrollata (non che da ottobre ad oggi ci si contenesse ma vabbè, almeno il governo faceva vedere).
Se per strada incontro qualcuno che mi si avvicina a parlare senza mascherina e che magari sputacchia (ho amici così, uno beccato ieri a Portici nel bar a bere latte e menta), permettete che mi dia fastidio e possa essere un attimo preoccupato, figuriamoci 8 persone (come ieri sera fuori alla polleria) o ancora di più tra farmacie, supermercati, ecc (sempre a Portici la mattina quando ho sbrigato commissioni).
Anche l'anno scorso nei borghetti, piazzette, baretti, c'erano assembramenti selvaggi, figuriamoci ora.
Sì i vaccini, meno ospedalizzazioni ecc, ma si è passati da 90 a praticamente 0.
Spero non ci sia nessun ritorno, ma mi rattrista la completa strafottenza di chiunque non abbia avuto un lutto da vicino. Come se non fosse mai esistito nulla e fossero stati ibernati per un anno e mezzo.
Eppure, ancora una volta, abbiamo gli esempi delle altre nazioni, poi succede e diciamo: "uuuhhh, ma com'è possibile? Davvero succede anche a noi?".