Questa ondata, che ormai ha imboccato decisamente la strada della contrazione, sta segnando un definitivo cambio di strategia nella lotta al Covid-19. Anche quelli di Lab24, incrollabili sostenitori dei tamponi a tappeto come arma principale per "anticipare le mosse" del virus, hanno gettato la spugna. Infatti, nel commento di questa settimana, dapprima spendono parole di biasimo per il calo nel numero dei test eseguiti (ma solo perché ciò "impedisce di quantificare le reali dimensioni del contagio") e poi scrivono quanto segue.
Il primo tema è la strategia dell’Oms Europa per fronteggiare il prossimo autunno, che riassumiamo rapidamente: 1) Aumento della diffusione del vaccino nella popolazione generale. 2) Somministrazione di dosi aggiuntive di vaccino a gruppi con particolari priorità. 3) Incentivazione dell’uso della mascherina al chiuso e sui mezzi pubblici. 4) Ventilazione degli spazi chiusi e affollati. 5) Protocolli terapeutici rigorosi per i soggetti a rischio di malattia grave.
Sintetizziamo questi punti con una sola frase: il virus ha vinto nettamente il primo tempo della partita, ora dobbiamo giocare in modo diverso. Il motivo è semplice: mutazione dopo mutazione il Sars-CoV-2 è diventato troppo veloce per sperare di fermarlo, riducendolo a pochi decine o centinaia di casi al giorno come era accaduto a inizio pandemia. Questo vale per la maggior parte dei Paesi europei. Preso atto della situazione, l’Oms Europa (correttamente) indica un netto cambio di strategia. Non possiamo fermarlo, perché abbiamo perso l’occasione per farlo quando ancora era possibile, e dunque dobbiamo provare in tutti i modi a limitarne gli effetti affidandoci all’arma migliore a nostra disposizione: i vaccini.
Senza i quali, in presenza di una protezione immunitaria calante nel tempo anche dopo l’infezione contratta per via naturale, il prossimo autunno rischia di essere peggiore dei due precedenti (2020 e 2021). Ne abbiamo parlato nell’analisi dello scorso 27 luglio, spiegando come si è modificata l’epidemia sul territorio a causa della elevatissima rapidità diffusionale delle nuove varianti. Nei 5 punti dell’Oms non troviamo differenza rispetto a quanto da noi sottolineato: vaccinazioni per proteggere il maggior numero possibile di soggetti; misure di mitigazione per limitare il virus nelle situazioni a lui più favorevoli; protezione dei fragili.
La strategia indicata è a nostro avviso corretta e frutto di una sincera e non edulcorata presa d’atto della situazione: ora è compito dei singoli Stati applicarla in modo efficace. Cosa che finora, tra deviazioni dai piani indicati e allentamento degli stessi in modo precoce, non è stata fatta.
Come vedete, le uniche misure preventive solo la 3 e la 4, ma comunque verranno perseguite o senza obblighi o con degli obblighi molto blandi. Praticamente il contenimento del contagio non è più un obbiettivo dichiarato, ma si sceglie piuttosto di concentrarsi sul contenere i danni della malattia. Dal mio punto di vista è un cambiamento cruciale, che permette di dire che la pandemia è
de facto conclusa. Se non ci sono sorprese!