È un film di una lucidità pazzesca, molto ben contestualizzato nel periodo di riferimento e non è influenzato dal cosiddetto metoo.
Be', ripeto, non è così, perchè se lo fosse avrebbe proposto le tre versioni senza stabilire a monte quale fosse la verità "vera", in questo modo cessa di essere un film sulla "umanità" della percezione del reale, e diventa un processo. Avrebbe potuto lasciare le tre titolazioni di testa identiche, e lasciare allo spettatore analizzare i dettagli, invece di darci la sua visione preconfezionata, che di fatto rende assolutamente inutili le altre due percezioni, in quanto erronee a priori.
Ma per dire che uno stupro sia uno stupro, e sia sbagliato, ne bastava una, quella finale, invece di raccontare punti di vista alternativi che non innescano alcuna riflessione, tranne che, ai tempi, lo stupro di una donna fosse una questione di violazione del patrimonio, quindi di pertinenza della potestà, e dell'onore, dei soli uomini.
Ok, ripeto, bastava un solo svolgimento per realizzare l'obiettivo...