L'ho visto anch'io.
La cosa che mi viene da dire subito è il marchio che Nolan ha inciso sul personaggio è ancora indelebile.
Questo Batman è il suo Batman, con il suo attaccamento alla realtà, il suo appoggio al buio, la sua Gotham reale, sporca ed grigia.
Forse dovrà passare ancora un pò di tempo prima che si rinventi una nuova formula cinematografica di Batman e questo si nota soprattutto nel villain che, non faccio spoiler, ma è sempre quella roba lí che ormai abbiamo visto nelle altre pellicole con il pipistrello o ispirate a lui.
Aspettiamo il cambio generazionale degli sceneggiatori, dai.
Inedito invece è il tanto spazio dato al Batman investigatore, il detective dei comics omonimi.
Quindi un tributo ai film alla Seven, con i messaggi ed gli indizi lasciati sulla scena del crimine e lo stretto rapporto con il nostro eroe.
Ecco, tutta quella parte lí l'ho trovata un pò moscia, i delitti non sono cosí fantasiosi, gli indizi sono incapibili se non hai lí uno accanto che ha lo zio che raschia i pavimenti (è un esempio..........) e all'ennesimo dialogo di Batty e Gordon su quel maledetto tetto uno pensa all'episodio dei Simpson in cui si mostra il nuovo Star Wars che è tutto dibattiti parlamentari, solo che qui invece ci sono spiegoni di intricati intrichi politici pieni di nomi, fatti, luoghi che uno smette di ascoltare, aspetta che finiscono quando sono in comodo e si passi alla prossima scena.
Certo, per me bisogna essere magnanimi con questi film, vivono in limiti ristretti, in costrizioni produttive che non possiamo sapere, sono progetti in cui troppe cose sono in ballo per risultare "spontanei".
Quindi a me basta che quando si arriva al succo, lo spremuto sia buono.
E personalmente questo film lo fa, raggruppa belle scene, in cui sono stati spesi bei soldi e molto bene.
Penso
al funerale con quel campo sterminato di ombrelli neri, a come l'acqua entra nello stadio, a quei piccoli tocchi che valgono tanto come la parrucca rossa di Selina nella fotografia seppiata al club. Ah, nel montaggio iniziale si percepisce il sudore buttato dentro.
E ci mostra un percorso dell'eroe molto interessante, soprattutto come si svela alla fine il rapporto con il villain di turno e come il nostro si metta in discussione, che ha un certo punto bisogna smetterla di gridare "ONESTÀH, ONESTÀH" e diventare un mammifero placentato adulto.
Detto tutto, piú o meno.
Pattinson non mi è piaciuto, poco espressivo, con sto mento imponente che esce dalla maschera, probabilmente deve ancora abituarsi ai nuovi panni oscuri che indossa.
L'enigmista
influencer come rivisitazione molto gratuita e banalotta.
Però ci sta. Se un Dario Moccia dicesse di andare a sparare in piazza per salvare il Lucca Comics, altro che 507 persone risponderebbero.