Ho completato otto ore consecutive di gioco con Shield, e ora mi prendo un momento velocissimo per condividere le mie impressioni a caldo.
H2 è secondo me un titolo estremamente onesto e trasparente, con l'ambizione di fornire l'esperienza audiovisiva più realistica oggi conseguibile in un ambiente 3D interattivo. Il suo primato è la grafica fotorealistica. Ci siamo, gente, la grafica 3D è finalmente arrivata, e oggi può ingannare l'occhio e sembrare vera come trenta anni fa poteva fare quella 2D. Prossime fermate, fisica e intelligenza artificiale.
Il gioco è progettato per mantenere una coerenza visiva impeccabile e minimizzare qualsiasi distrazione tecnica. Non ci sono istruzioni su schermo relative ai controlli, e sin dall'inizio (subito dopo la schermata nera con la sagoma del joypad e i comandi), si assiste a un unico piano sequenza continuo senza tagli, fade in o fade out, per preservare l'illusione di realtà. E quando dico unico, intendo proprio dire unico. Anche quando l'inquadratura si imbianca completamente passando attraverso una nuvola, sembra quasi che gli sviluppatori si divertano a scherzare con il medium più che una necessità tecnica.
Sempre in nome della sospensione dell'incredulità, il gioco evita rallentamenti, pop-up o errori grafici che possano ricordarci di essere davanti a situazioni generate al computer. I movimenti della protagonista sono studiati per essere estremamente realistici. La corrispondenza tra la pressione della leva analogica e il movimento non è sempre 1 a 1. In parole povere, tu premi, e la protagonista esegue autonomamente l'animazione adatta al contesto, che può durare anche una manciata di secondi, indipendentemente dal fatto che tu stia continuando a premere o meno. I combattimenti sono concepiti con lo stesso scopo e, sebbene possano essere visti come quick time events mascherati*, sono efficaci nel mantenere l'illusione che due persone si stiano effettivamente battendo all'ultimo sangue.
*Non sono mai morto una volta che sia una e, beccando la parry al momento giusto, i nemici si falciano che è un piacere.
Tutto questo non perché H2 voglia sembrare un film, anzi. Vuole sembare 'vero', vuole immergerci direttamente nella storia attraverso un avatar virtuale. Il mondo che abbiamo attorno è l'ambiente che dobbiamo attraversare per far 'succedere' cose e avvenimenti, non sta lì per farci esplorare, giocare o sperimentare. Devi andare avanti per vivere la storia fantasy horror di Senua, risolvendo enigmi occasionali che non sono mai pensati per farti spremere troppo le meningi. Se ti fermi, H2 ha fallito.
Se dovessi improvvisare un termine per descrivere l'esperienza di H2, la definirei "ludomatica". È un'esperienza che se anche venisse proiettata in una sala cinematografica, un suo pubblico lo troverebbe. Tuttavia, non è guidata da chissà quali ambizioni artistiche o narrative, ma solo dal desiderio di coinvolgere completamente chi voglia parteciparvi. L'ambiente ideale per giocare a H2 è un divano confortevole, un buon sistema audio o cuffie, e snack a portata di mano per sessioni prolungate. H2 va completato in poche, lunghe sessioni, magari anche in compagnia. Dubito di volerlo rigiocare al completamento e, francamente, la cosa non mi spiace neanche un po'.
Insomma, per me andrebbe vissuto finché la grafica conserva il suo primato, a condizione che storia e ambientazione siano di proprio gradimento. Meglio quando si sa di avere del tempo a disposizione per bruciarlo in pochi giorni. H2 può essere una intensa passione occasionale, certo non l'amore della vita.