In Primis, sono evaporate al sole le mie iniziali paure ovvero: « ce n'era davvero bisogno alle soglie del 2020? » - « E cos'altro si può raccontare del vampiro iconograficamente più famoso della cultura pop di sempre? Il Superman delle Tenebre? »
Queste domande si sono trasformate in polvere di strigoi quando Steven Moffat e Mark Gatiss, gli autori di Sherlock, mi hanno fatto vedere come mettere mano e artigli sulla materia centenaria. Tutto quello che fanno (e non è poco) è guardare in linea di principio, verso il loro Sherlock, incanalando ogni sforzo non verso lo spettacolo ma la scrittura. Il loro nuovo adattamento di Dracula, suddiviso in tre parti, non è poi così diverso, se lo si guarda in un'ottica di restaurazione del principio alla loro vecchia serie. Gatiss, in particolare, è una risorsa quantomeno preziosa per lo show: essere un devoto studioso dell'orrore, e scrivere una commedia nera come la pazza "The League of Gentlemen's Apocalypse" e rilanciare la "Ghost Story" a Natale della BBC, aiutano a configurare il marcescente conte della Transylvania come qualcosa di nuovo. L'umorismo travolgente del loro Dracula è uno shock meravigliosamente oscuro, specialmente se si considerano le precedenti interpretazioni dedicate al Conte. Dracula è orrore, commedia, black humor, azione e una bella dose di sangue. La commedia non sacrifica mai l'orrore innato; al contrario, si trasformano insieme in un paradossale e cinico climax di eventi, fino a dare letteralmente fuoco allo schermo. Se c'è una coppia di scrittori che può riaccendere la paura dei vampiri nella cultura di massa, ora piuttosto offuscata, sono Gatiss e Moffat e anche Taika Waikiki. Il suo "What We Do in The Shadows" (film e poi serie tv impagabile) È la serie che più attendo nel 2020 (la seconda stagione).
Insomma, 123 anni e non sentirli affatto. Anzi, canzonarli malignamente in ridere. Cales Bang immenso (The Square) praticamente incastra su schermo, un Frank Langella, un Bela Lugosi, Un Gary Oldman, un Christopher Lee in scambio perenne ed eterno. Il racconto epistolare di Harker che diventa una puntata di Sherlock: Dracula, con una puntatina nel Castlevania di Konami, dove il castello del Conte diventa un sulfureo labirinto, un dedalo che sembra uscire da Escher sotto metanfetamine è solo l'inizio.
Del resto ci aveva già provato Coppola, riuscendoci in pieno, con il suo Castello simil-antropomorfo.
Promossa. Promossa. Promossa 🦇
Leggo ovunque del brusco calo della seconda e terza puntata. Ma credo che manchi empatia verso una rielaborazione che tutto è tranne che orrore strisciante e gotico da discount.
«Sanguis vite est»