Dalla prospettiva dell'Inter, invece, vincere la coppa dei retrocessi, perché ormai è difficile definire in altro modo una coppa come l'Europa League, sempre più portata a diventare un obiettivo per chi è stato preso a schiaffi in Champions, sarebbe già un passo avanti, dopo anni di magra. Vale anche per la Serie A, con le squadre di analogo piazzamento, degli altri principali campionati, che si dimostrano superiori da vent'anni.
Dovesse arrivare la finale, la vorrei con lo United, perché le motivazioni di Lukaku, Sanchez e Young salirebbero alle stelle. Preferirei evitare un'altra situazione stile mondiale per club contro il Mazembe
(c'è il Copenhagen di là che pare davvero in palla).
Al momento, magari sbaglio, dal lato interista mi spaventa di più l'ipotesi Shakhtar in semifinale che il Leverkusen, ma forse è perché i brasiliani d'Ucraina li vedo come esperti di partite a questo livello, rispetto ad un Bayer che mi è sembrato inutile in tutte le occasioni in cui l'ho visto quest'anno.
Non ci fosse stato il lockdown, ad incasinare il calendario e le condizioni fisiche delle squadre, sinceramente dopo la sconfitta con la Juve del ritorno in campionato, che di fatto ha sancito la fine del campionato interista in ottica scudetto, a prescindere da sparate successive fatte sul presupposto che altri avrebbero mollato del tutto, nell'anomalia della situazione, avrebbe avuto un valore sportivo maggiore per l'Inter cercare rivalsa in finale di Coppa Italia, perché un'eventuale successo l'avrebbe resa maggiormente consapevole dei limiti di questa Juve.
La Serie A ha bisogno di società realmente competitive, Inter e Milan in primis per blasone storico, e son convinto che, al netto delle delusioni iniziali, anche gli juventini tornerebbero poi a godersi realmente scudetti vinti con una cadenza diversa, contro avversari credibili.