le due meccaniche, quella action RPG a là Souls e quella esplorativa libera open world, non si integrano per nulla
Non capisco cosa intendi...
In che modo potevano essere integrate, secondo te?
Segando via tutta la pallosissima fase di personalizzazione\crescita del personaggio, sviluppando un sistema di combattimento nuovo rispetto a quello, lento, metodico e legnoso, inadatto al ritmo più intenso e veloce degli open world, dei Souls classici (e per altro, almeno su PC, a questo giro c'è ancor più imprecisione nelle collisioni e ritardo risposta ai comandi rispetto al passato), segando via la meccanica delle rune (che nei Souls ha senso, qui è solo una rottura di scatole fino a quando non trovi i modi per accumularne a tonnellate e quindi ne viene meno il senso), rendendo più agile l'esplorazione e di conseguenza interattivi gli ambienti (che sono i soliti ambienti finti di cartone dove ti puoi solo spostare), inventandosi dinamiche diverse che garantiscono la progressione rispetto ai soli combattimenti, ecc... E tutto ciò nel contesto di una mappa che sembra disegnata da turisti dell'open world, che non ha punti di riferimento naturali, che spesso è dispersiva, che non dosa bene la quantità di zone rilevanti rispetto a quelle vuote, che non è abbastanza varia esteticamente (né troppo ispirata... Credo sia l'unico gioco che ho fotografato poco e niente perché non trovavo scorci meritevoli), del fatto che le remunerazioni sono armi e armature e costumi e quindi dopo poco già mi cala la voglia di andarmele a cercare.
Io l'ho trovato un gioco davvero involuto e macchinoso, poco stimolante e divertente. Ho vissuto bei momenti (soprattutto con le zone sotterranee, che però mi aspettavo molto più interconnesse con quelle all'aria aperta, ma anche qui mi è rimasto l'amaro in bocca) ma nel complesso la delusione c'è stata. Speravo che Sekiro segnasse l'inizio dell'uscita dalla loro zona di conforto e la relativa maturazione con annesso ingresso nell'Olimpo dei grandi, invece Elden Ring è una regressione direi quasi larvale e spesso anche furbetta (nel senso che da all'utenza ciò che questa si aspettava\chiedeva, unendo due generi di moda per un sicuro successo che poi s'è puntualmente ottenuto).
Questo per quanto riguarda un'analisi più fredda, invece come sensazioni quello che mi è mancato è stato il mistero, l'avventura, l'esplorazione di un mondo ostile e sconosciuto: mi sapeva tutto di già visto, sentito e vissuto, nessuna sorpresa (pure i boss mi sono parsi decisamente meno creativi ed ispirati rispetto al passato). Che era quello che mi aspettavo di più, per altro.