Autore Topic: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin  (Letto 307210 volte)

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Offline tonypiz

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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4410 il: 18 Lug 2022, 11:53 »
Quei due sono infatti gli unici giochi che mi abbiamo fatto riprovare più o meno compiutamente lo stesso senso di avventura dei vecchi Ultima, quando arrivavi a Britannia, Lord British ti spiegava il problema e poi eri libero di esplorare e andartene in giro nella direzione che preferivi, e scoprire al tuo ritmo il mondo di gioco senza che ogni cinque minuti qualcosa venisse a tirarti per l'orlo del mantello per dirti "Oh, qua c'è roba!".
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Offline Gaissel

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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4411 il: 18 Lug 2022, 12:11 »
Fra tutti i giochi Open World fatti ad oggi solo due secondo me "rendono" la sensazione di "viaggio", BofTW e Elden Ring, Rede Dead 2 ci prova ma non ce la fa spostandoti a comandino durante la storia.
Questi due no, in questi veramente ci si carica di baracca e burattini e si parte all' avventura, sono giochi diversi ma la sensazione che ho provato in entrambi questa è...
Yep. Precisando che la ripetitività al limite del procedurale è davvero intrinseca e omnicomprensiva in Fiatella Selvaggia. Può venire anpiamente digerita o meno, stante il discorso fatto nelle pagine precedenti a proposito della soggettività nell'essere agganciati o meno dal contesto, ma trovo molto difficile negarla lì e sottolinearla con matita rossa qui. Sarebbe un po' paradossale.

Aggiungerei al discorso "senso di avventura" quell'opera sbilenca che è Death Stranding: tanti limiti, ripetitività non ne parliamo -- è quasi il suo tratto caratteristico e neppure per forza in negativo --, open world ristretto e perlopiù vuoto... Eppure, per un'alchimia di elementi sottili e nemmeno troppo facili da mettere nero su bianco, il senso di avventura ed esplorazione è davvero potente.

Per il resto quotazzi al post di @hob, che rabbrividirà per il paragrafo precedente ma amen, se si è sempre d'accordo su tutto sai che noia :)
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Offline Cryu

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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4412 il: 18 Lug 2022, 12:17 »
Quoto Death Stranding viaggio più viaggio di tutti.

Qui rispetto a Botw hai un immaginario molto più vasto e capillare, e sempre il traino dell'oggetto/abilità unica da scoprire. Oltre ad avventure su segmenti di level design molto più consistenti e articolati, laddove l'overworld di Zelda era avampostini à la Far Cry 3 e il sottosuolo puzzle che ok ma io voglio menare.
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Offline Laxus91

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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4413 il: 18 Lug 2022, 12:26 »
Bravi ragazzi  :yes:
Botw comunque ha secchiate di interazioni ambientali e gameplay emergente (è praticamente un immersive sim) rispetto a questo in cui siamo ancora ai fondamentali del fuoco che è fuoco solo quando vuole lui, sono proprio assenti i sistemi

Elden per me riesce molto meglio nel ricompensare il giocatore per l'esplorazione, e il level design ristretto dove serve è più solido e consistente, anche se Botw lavora più di fino e di qualità/idee che non di quantità

In più ER richiede uno sforzo esplorativo che personalmente preferisco rispetto a strumenti fin da subito OP come paravela e Revali

Poi son giochi estremamente diversi (lì focus sul puzzle solving nell'intero mondo di gioco, puzzle solving che qui è relegato a qualche enigma delle torri e poco altro), riciclo e ripetitività presente comunque, tipo i sacrari di solo combat o i reskin massicci delle già poche tipologie nemici e i pochissimo Boss unici

Death Stranding imperfetto e sbilanciato ma significativo, che viaggio e che ricordi :cry:
« Ultima modifica: 18 Lug 2022, 12:47 da Laxus91 »

Offline hob

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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4414 il: 18 Lug 2022, 12:30 »
Beh BoTW dalla sua ha appunto la componente enigmistica che mica è solo sacrari, ma l'infinità di interazioni possibili e non copia-incolla dell'open world. Magari portano a un semino di sta fava, o un generico cuore, ma l'enigmistica di Elden è più che altro legata all'impenetrabilità dei dialoghi degli npc (e l'assenza di un quest log che imho è veramente una mancanza a sto giro, anche vago, ma almeno sapere cosa stai cercando e per chi).
Death Stranding cos'è? Si mangia?

Ah una cosa che manca è l'indicazione dei nomi sulla mappa. Tranne i pop-up tipo "Rovine Rovinose", sapere che quello è il fiume Laxusfatroller e vederlo referenziato nei dialoghi con gli npc, un po' di "vai a est del monte Montoso fino al punto dove trovi l'ansa Ansante", quelle robe che rendevano speciale BoTW insomma.
Ma pace, han già fatto tanto così. E' che alla fine adoro i momenti di cartografia videoludica, proprio non riesco a non chiedere di più perchè è una delle robe che più mi appassiona e più mi da l'idea di "ho trovato io sta cosa e non con un segnalino o seguendo Haloa".
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Offline tonypiz

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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4415 il: 18 Lug 2022, 12:31 »
E' che alla fine adoro i momenti di cartografia videoludica, proprio non riesco a non chiedere di più perchè è una delle robe che più mi appassiona e più mi da l'idea di "ho trovato io sta cosa e non con un segnalino o seguendo Haloa".
Questo tutta la vita. ^^
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Offline ederdast

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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4416 il: 18 Lug 2022, 12:40 »
Quoto Death Stranding viaggio più viaggio di tutti.

Non riseco al metterlo al pari dei due titoli che ho citato perché non c'è libertà di approccio in DS, almeno nella progressione dell'avventura.
Si, è un viaggio ma è un viaggio in cui le tappe sono prestabilite e il dipanarsi dell'esperienza è "ad hoc", vedi le splendide sequenze con le musiche scendendo dall'altopiano all'inizio del titolo.
Però a me DS è piaciuto molto anche con le sue criticità evidenti.
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Offline Laxus91

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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4417 il: 18 Lug 2022, 12:45 »
Ah una cosa che manca è l'indicazione dei nomi sulla mappa. Tranne i pop-up tipo "Rovine Rovinose", sapere che quello è il fiume Laxusfatroller e vederlo referenziato nei dialoghi con gli npc, un po' di "vai a est del monte Montoso fino al punto dove trovi l'ansa Ansante", quelle robe che rendevano speciale BoTW insomma.

Triggered alla seconda :D
Comunque scherzi a parte io il fat roll l'ho dismesso ben presto ma è una meccanica anche quella così come negli altri, quindi se ne può parlare, può avere un suo utilizzo e dimensione con le armature più resistenti e uno scudo a torre, inoltre non dovendo sottostare ai requisiti di carico medio ci si può spingere fin quasi al sovraccarico sfruttando tutto il peso attivo.

Po ci sta evitarlo in toto ma è la stessa cosa di evitare di imparare parry, incantesimi, status alterati e tot altre meccaniche che non è obbligatorio imparare o adoperare nel gioco

Indicazioni per me nì, nel senso che la mappa ha già tutto quel che serve per incuriosire il giocatore, poi magari qualche scritta in più faceva mood ed ancor più effetto RPG massivo ma è già tutto lì a livello visivo ed il nome della macroregione o dungeon appare già a schermo in-game

Avrebbero potuto mettere anche un'indicazione su minidungeon già completati, ok che alcuni hanno dei segreti e percorsi alternativi ma avrebbe aiutato a capire almeno quelli già fatti o da fare (ci si può arrangiare coi segnalini personalizzati piazzabili)
« Ultima modifica: 18 Lug 2022, 12:48 da Laxus91 »

Offline Cryu

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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4418 il: 18 Lug 2022, 12:47 »
Ecco, i segnalini li odio. Sono pochi è mai come li vorrei.

Io ho bisogno questi:
Sotterraneo (invece devo sempre mettere l'icona della torre)
Warp (invece devo metterci lo stendardo o il pedone)
Posto di capire come passare
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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4419 il: 18 Lug 2022, 13:38 »
Quoto Death Stranding viaggio più viaggio di tutti.

Non riseco al metterlo al pari dei due titoli che ho citato perché non c'è libertà di approccio in DS, almeno nella progressione dell'avventura.
Hai un questlog che indica le missioni principali, ma tutto il resto è ancora più cartina muta e zaino in spalla. Dovrei provare i vari Snowrunner, ma penso proprio che in quello specifico mood DS sia imbattibile.
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Offline Laxus91

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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4420 il: 18 Lug 2022, 13:50 »
Ma soprattutto è fra i pochi AAA ad alto budget ad averci fatto giocare, pur nei suoi sbagli occasionali, qualcosa di diverso dal solito con un immaginario unico (che poi fosse un diverso non completamente inedito e mai visto, quella è un'altra storia).

Chiudo OT per me comunque
« Ultima modifica: 18 Lug 2022, 13:55 da Laxus91 »

Offline Dan

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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4421 il: 18 Lug 2022, 14:24 »
Fra tutti i giochi Open World fatti ad oggi solo due secondo me "rendono" la sensazione di "viaggio", BofTW e Elden Ring, Rede Dead 2 ci prova ma non ce la fa spostandoti a comandino durante la storia.
Questi due no, in questi veramente ci si carica di baracca e burattini e si parte all' avventura, sono giochi diversi ma la sensazione che ho provato in entrambi questa è...

Non sono d'accordo su RDR2. Ho ignorato la main quest anche lì, come sto facendo ora con ER, e non ho mai provato tanta soddisfazione nell'esplorare la mappa quanto nel titolo R*. Il world building è semplicemente titanico. C'è una quantità di punti d'interesse tutti diversi che ti fanno muovere nella mappa senza soluzione di continuità. Non c'è un singolo sasso che non abbia dietro una storia da scoprire, da interpretare, da ricollegare ad altri punti d'interesse. E lo fa in maniera spesso sibillina e non-detta, con la narrazione ambientale, e senza segnalini, proprio come i Souls.

Elden Ring, dopo 60 ore passate esplorando ed evitando la main, tradisce un modello di open world modulare che è non è poi così diverso dai classici Ubisoft, ripresi poi da Sony e altri, con la differenza che non ti mette i segnalini, ma usa il level design e altri hint diegetici per fartici arrivare, e questo è un grande merito.

Quanto a Death Stranding, aveva dalla sua che cambiava il pradigma dell'open world: il fine del viaggio non è la destinazione, ma il viaggio stesso. Le destinazioni sono pretestuose, tutte uguali, irrilevanti. È il tragitto che fa tutta la differenza. Questa aspetto "survival" del viaggio è una cosa che manca altrove. Mi si dice che BotW abbia qualcosa del genere (anche se qui non mi pare sia stata evidenziata). RDR2 ce l'aveva a tratti, specialmente quando ti infilavi nel Bayou di notte, facendoti il segno della croce. In Elden Ring, per ora, non l'ho ritrovato se non nelle fasi più lineari della mappa, molto più vicine al design classico dei livelli From che alla mappa aperta. Che è un po' un paradosso, considerando che l'aspetto survival è alla base della meccanica dei Souls. In questo senso, non credo siano riusciti a portarlo nell'open world, ed è un peccato, secondo me.
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Offline ederdast

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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4422 il: 18 Lug 2022, 14:47 »
Sia Breath che Elden propongono da subito una mappa "aperta" senza indicazioni, ovvero la "storia" la fai te decidendo come e dove andare.
Queste sono caratteristiche che non hanno DS e Red2 (almeno giocando Red Dead 2 in base alla storia come ho fatto io).
Credo che siano anche gli unici due Open World a permetterti una libertà di questo tipo (rinunciando ovviamente ad "altro") ma secondo me il trade off paga.

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Offline Dan

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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4423 il: 18 Lug 2022, 15:09 »
Sia Breath che Elden propongono da subito una mappa "aperta" senza indicazioni, ovvero la "storia" la fai te decidendo come e dove andare.
Queste sono caratteristiche che non hanno DS e Red2 (almeno giocando Red Dead 2 in base alla storia come ho fatto io).
Credo che siano anche gli unici due Open World a permetterti una libertà di questo tipo (rinunciando ovviamente ad "altro") ma secondo me il trade off paga.
RDR2 sono di fatto due giochi in uno, molto diversi fra loro. Escluso il prologo, a cui sei obbligato, una volta raggiunto il primo accampamento a valle hai già tutta la mappa intera a tua disposizione, libero di esplorare a 360 gradi ;) Ci avrò passato un centinaio d'ore, scoprendo storie e subquest "occulte" in tutti gli angoli della mappa. La main alla fine l'ho parcheggiata al primissimo capitolo, per la sua natura più lineare di un gioco lineare (e non so se avrò mai la forza di giocarla 🙈)
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Re: Elden Ring: aka Fromware + George R.R. Martin
« Risposta #4424 il: 18 Lug 2022, 15:13 »
Per me il tema del viaggio con Eden Ring c’entra davvero poco e in generale è anche qualcosa che con la struttura classica degli open world ha poco a che vedere. Lo sento ripetere come un mantra ma mi pare davvero un’osservazione fuori fuoco.  Il viaggio, infatti, ha in sé il senso e  nelle sue parti di inizio, attraversamento e raggiungimento della destinazione che poi potrebbe anche includere il ritorno. E’ un processo individuale dato da uno scopo e una missione. Nell’antichità era pure sinonimo di morte proprio a causa della sua indeterminatezza e il concetto di viaggio non può essere confuso con quello di esplorazione casuale e random per vedere curiosamente quello che mi piace. Sono cose diverse, a volte si contengono ma possono essere scisse.

E’ stato citato opportunamente Death Stranding, un gioco che ho ignorato con colpa per tanto tempo a causa di un mal risposto pregiudizio su alcune cose. Alla fine l’ho preso per Ps5 e me ne sono innamorata, anche come metadone per l’eterno MGSV. Ecco, DS è davvero un viaggio, nel senso che il viaggio è proprio il suo scopo, nel senso che la struttura è pensata per l’attraversamento da un punto all’altro per ragioni precise. Il viaggio ha senso se il senso è viaggiare. Per questo l’odissea di Sam per le UCA, da est verso ovest, è proprio un’eccellente costruzione di viaggio in cui c’è crescita, sofferenza, maturazione e proprio traslazione, necessaria come solo un viaggio da intraprendere può esserlo.

Gli open world raramente sono viaggi, a meno che “viaggio” per alcuni non sia sinonimo di “esplorazione e movimento libero”. Esploro un giardino, non viaggio in giardino. Prendo coscienza di un cittadina dove sto in vacanza ma è una tangenza del viaggio. Solitamente sono giochi un cui si può andare in una direzione oppure un’altra per prendere consapevolezza del territorio e prenderne possesso secondo le dinamiche specifiche del titolo.

Dove sarebbe il viaggio in GTAV? Segui una storia e vai in giro su e giù, nessun viaggio.

In RDR 1 e 2 vieni inviato in giro a risolvere questioni/esaurire missioni ma il contesto non ammette il viaggio. Forse il 2 con la carovana ma il dispositivo era meramente narrativo.

Ghost of Tsushima l’ho adorato ma lì liberi zone spostandoti, punto.

Spider-Man, Batman o qualche Far Cry a caso, zero viaggi.

Skyrim filosoficamente somiglia più a Elden Ring ma anche qui, qual + l’idea? Ti metto in un contesto e fai quello che ti pare ma anche il viaggio inteso in seno esplorativo deve avere “una missione”.

In Elden Ring puoi andartene in giro per Sepolcride esplorando, ti può colpire la grotta così come il bastione lontano ma che viaggio sarebbe? Vado di qua oppure dillà?  Che poi se mi fa il culo il gamberetto di Mazara del Vallo extralarge della palude allora dico: “Vabbè, sai che ti dico, vado dall’altra parte del mondo è continuo nella zona rossa dei cagnoni testoni e i corvacci, così INTANTO VADO AVANTI.

Che è come dire che, andando in vacanza passando per l’A14 nei lavori in corso di San Benedetto (@Valas73 lì mortacci di voi dell’ascolano, ci sono rimasta un’ora in fila l’altro giorno!) allora torno indietro e me ne vado toh, all’isola dl’Elba. Manca il costrutto, il viaggio è un costrutto.

Naaa, non c’è viaggio in Elden Ring. C’è la mappatura, c’è la curiosità, c’è la voglia di cazzeggiare in giro perché puoi farlo, nella nebulosa costellazione dei grossi nemici da battere e che stanno in giro e trovo quello in vece di quell’altro.
Per dire, pur coi loro limiti AC Origins e Odyssey fanno tanto meglio in questo senso anche se poi è una cosa fine se stessa.

Porca puttana lo fa benissimo GoW 2018 nella prima parte ma poi cincischia e si perde nelle laudi dell’open world circoscritto.

Ecco, TLOU è un bel viaggio ma ci allontaniamo dal genere per cui a me sembra che il problema, alla fine, sia comunque la declinazione dell’open world che mal si sposa con questo tema.
"Non ho particolari talenti ma riconosco gli idioti già da lontano..."