Yep, catacombe tutte diverse e sempre sorprendenti, al netto dell'estetica e degli asset ripetuti.
Anche le grotte, che mi sembrano in misura minore, si giocano bene le variazioni sul tema. Le miniere soffrono un po' di più, però hanno una tale atmosfera che glie lo perdono facile.
Le ho fatte praticamente tutte fino a
. Come sapete non mi spoilero nulla di ciò che mi manca, ho solo chiesto qui se fossi a metà (nel frattempo sono arrivato "di fronte ai seggi" e della mappa restante ho battuto all'incirca ogni mattonella), quindi ci sta che, di fronte alla prospettiva di farne altrettante, potrei cambiare del tutto idea.
Il limite della ripetitività è comunque intrinseco alla struttura open world, che per sua natura obbliga a ignorarne alcune parti per apprezzare l'insieme senza averne il rigetto.
È una questione annosa e interessante in genere, e solleva un problema cui soffro molto come completista e per il quale solidarizzo con
@Devil May Cry. Mi chiedo comunque spesso, ovvero tutte le volte che mi viene a noia un open world, ovvero ogni volta che provo a giocare un open world, se il problema stia nella formula oppure nel giocatore.
Forse la verità sta nel mezzo. E su questo si innesta il discorso di Cryu, a proposito del lasciarsi o meno agganciare da contesto, ambientazione, narrazione ed altri elementi che rendono più o meno gestibile la ripetitività. Sempre e rigorosamente in modo soggettivo, che ricordiamo essere l'unico esistente
Per quanto riguarda ER, io lo sto mollando e riprendendo a più riprese, secondo desiderio, trovando in questo approccio la quadra tra fascinazione e stanchezza della formula.